Cerca

Risultati per: flashmob


Warning: date() expects parameter 2 to be int, string given in /home/fol/web/firenzespettacolo.it/public_html/tags.php on line 188

#RisorgiamoItalia

Ormai è un movimento nazionale, qualcuno li sta paragonando ai Gilet Gialli della Ristorazione italiana.
Imprenditori e lavoratori del mondo Ho.re.ca. (Hotellerie, Restaurant, Café, Catering) e dei Locali di Pubblico Spettacolo annunciano la prima manifestazione nazionale di protesta dopo ormai due mesi di chiusura forzata, nessuno provvedimento economico concretamente attuato e vaghe prospettive su una futura ripresa.


L'evento è stato preannunciato da Pasquale Naccari, portavoce del gruppo Ristoratori Toscani, domenica scorsa nel corso della trasmissione di ITALIA7 "Domenica Bestiale" dedicata propio alla rivolta del commercio.


L’obiettivo  è accendere i riflettori e richiamare l’attenzione del Governo su un settore formato da oltre 1milione e 500mila lavoratori,  un motore decisivo del PIL Italiano, considerando gli 87 miliardi di fatturato, circa 500.000 attività commerciali che impiegano circa 1.500.000 dipendenti incluso l’indotto di forniture e servizi, che rischia di non riprendersi più.

 “Le probabili misure che lo stato prenderà per l’eventuale riapertura di ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche e lidi balneari – si legge nel comunicato - non sono sostenibili per la gestione ordinaria di un locale e insopportabili economicamente.


Ecco perché il 29 aprile, la mattina dopo aver acceso per la ultima volta le luci, gli imprenditori andranno davanti ai loro comuni a consegnare le chiavi dei propri locali. Sebbene loro vogliano fortemente aprire e tornare al proprio lavoro, oggi non ci sono i presupposti economici per poterlo fare: “In sintesi ci stanno chiedendo di aprire con gli stessi costi, se non più di prima della emergenza epidemiologica, con una previsione di incassi nella migliore delle ipotesi pari al 30% sull’anno precedente” affermano.

Ecco le sigle di associazioni e gruppi spontanei nati sui social, confluite nella federazione nazionale di imprenditori della ristorazione M.I.O  (Movimento Imprese Ospitalità), Treviso Imprese Unite, Comitato Ho.re.ca Milano, Rinascita Pubblici Esercizi Rimini, Ristoratori Emilia Romagna, Allarme Italia Liguria, Ristoratori Toscana, Ho.re.ca Umbria Uniti, Consorzio Foligno InCentro, RistorItalia Marche, Associazione Pizzaiuoli Napoletani,BPU Brand Partenopi Uniti con IoNonApro, Associazione Commercianti Salerno, Gruppo Avellino, Movimento Impresa Puglia, Associazione operatori turistici Porto Cesareo, A.R.T. Associazione Ristoratori Trapanesi, Carboni Attivi Sicilia, Comitato Ho.re.ca Nord Sardegna-Alghero ed il gruppo nazionale di Ho.re.ca Unita e l’associazione GPN che aderiscono alla manifestazione (in ordine geografico da nord a sud) per un numero stimato di circa 75.000 imprese.


INFO & CONTATTI

M.I.O | Movimento Imprese Ospitalità

 https://www.facebook.com/groups/228795458464428

@risorgiamoitalia

#risorgiamoitalia


Per chi vuole aderire alla manifestazione o alla federazione:

Andrea Penzo: Treviso Imprese Unite 347. 0706520

Raffaele Madeo: Ristoratori Toscana 328. 685 2802 https://www.facebook.com/groups/196181221661821/

Paolo Bianchini: Ho.re. Ca Uniti 335. 337 754

Maurizio Mastrorilli: Movimento Impresa Puglia 392. 9111969

Dario Genovese Associazione Ristoranti Trapanesi: 347 9243820

Ufficio stampa: 

Valentina Paolini 

paolinivale@gmail.com, press@movimentoimpreseospitalita.it 

339.8434196

 








#ioapro: Flashmob dei ristoratori

Da Nord a Sud i locali di tutta Italia “aprono ma solo in sicurezza”. Dietro lo slogan “Perché a pranzo sì e a cena no?”, gli imprenditori riuniti del collettivo TNI – Tutela Nazionale Imprese, rappresentante 40mila aziende italiane del mondo Horeca (bar, ristoranti, alberghi), simulano un'apertura serale con luci e musica accesa, la sala allestita e titolari e dipendenti e clienti presenti a pranzo, che si siedono allo stesso tavolo, rispettando il distanziamento senza somministrazione, per dimostrare che il virus non ha orario e che se si può pranzare, rispettando tutti i protocolli, si può anche cenare.

“Perché un locale 'sicuro' alle 12 smette di esserlo alle 18? Se l'indice di contagio Rt è basso, se la regione è in zona gialla e le attività commerciali sono aperte, perché i ristoranti non possono lavorare a cena o nei fine settimana, non possono svolgere la loro attività in sicurezza, come accade per un negozio o un ufficio?”.
A dirlo è Pasquale Naccari, portavoce del collettivo TNI – Tutela Nazionale Imprese e presidente di Ristoratori Toscana, che ha rivolto i quesiti ai Prefetti delle regioni in zona gialla. A loro, e per conoscenza ai ministri dell'Economia e delle Attività Produttive Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, la Federazione ha inviato una lettera chiedendo di fornire i dati che individuano i pubblici esercizi come luoghi di contagio e sulle cui basi sono state imposte dal Governo le chiusure. “Il Governo – riprende Naccari – deve continuare a sostenerci, come ha fatto a novembre e dicembre, mesi per i quali ci stanno arrivando i ristori che sono briciole, sia chiaro, ma ci stanno permettendo di sopravvivere anche se a fatica. Tolleranza zero nel caso, invece, venisse deciso di abolire la possibilità di vendita d'asporto”.

Inoltre, giovedì 14 gennaio, in tutte le città italiane che hanno aderito, i rappresentanti incontrano i prefetti.

Clicca qui Per aderire all'iniziativa di TNI

site map