10 MUSEI SPECIALI da scoprire in Toscana

Viaggio in Regione.

La Toscana è una regione ricca di musei, alcuni celebri in tutto il mondo. Non tutti però sono altrettanto conosciuti. In questo articolo abbiamo selezionato 10 musei molto originali, perfetti per conoscere i lati inediti della nostra regione. Dal museo a cielo aperto immerso nella natura a quello sottoterra, dal museo che ospita strumenti di tortura a quello dedicato alla storia naturale del Mediterraneo. e 10 i ristoranti dove fermarsi dopo la visita, per una giornata all’insegna della scoperta e del buon mangiare!

Il Museo dei Mezzi di Comunicazione 


A due passi dal Duomo di Arezzo, all’interno del Palazzo del Comune nasce il MUMEC: una collezione ricchissima di circa duemila macchinari, strumenti e congegni che raccontano la storia della comunicazione. In circa 500 metri quadrati è esposta una parte della grande collezione del Prof. Fausto Casi, un aretino noto in città per la sua passione in questo settore. 

Seguendo i temi della scrittura, del suono e dell’immagine, incontriamo oggetti che hanno un grande valore storico e sociale: microfoni, cuffie, ma anche giradischi, grammofoni, telefoni, telegrafi e una curiosa riproduzione della cabina di comunicazione del Titanic. 

Si passa poi ai giornali, per arrivare al cinema e infine alla televisione, con una collezione arricchita anche da una cospicua e preziosa donazione della Rai di Torino.

Il museo ci regala uno spaccato della storia di un determinato mezzo di comunicazione, dalla sua origine alla sua evoluzione. Se siete amanti del vintage, ne sarete conquistati!
Via Ricasoli, 22 (Palazzo Comunale). Mart, giov, sab e ogni prima dom del mese in occasione della Fiera Antiquaria. Orario: 9.30-17.30. Ingresso 3 €, rid. 2. Prenotazione obbligatoria. Tel. 0575-377662. 

MANGIARE AD AREZZO

Ristorante Logge Vasari sotto le suggestive logge del Vasari in Piazza Grande, il ristorante propone una cucina del territorio elaborata. Da provare i tagliolini Senatore Cappelli al matterello, il cinghiale casentinese stufato e i deliziosi dessert.
Piazza Grande 19, Arezzo. tel. 0575 295894. Chiuso il martedì.

Pistoia Sotterranea

Avete mai sognato di visitare una città sotterranea? A Pistoia è possibile, attraversando il percorso sotterraneo più lungo d’Italia. 

Alla fine degli anni Settanta, a seguito di importanti interventi di scavo ad opera dell’Istituto Ricerche Storiche e Archeologiche di Pistoia, in città emerse un percorso ipogeo. Si trattava dell’antico tragitto che faceva il Torrente Brana. Il Museo di Pistoia Sotterranea porta il visitatore alla scoperta dei luoghi dove un tempo scorreva il torrente: dall’anfiteatro anatomico più piccolo al mondo ai sotterranei del Vecchio Ospedale del Ceppo, per poi proseguire sotto Via del Frantoio con la visita della ruota cinquecentesca di un mulino medievale, fino ad arrivare sotto Piazza San Lorenzo. Un camminamento suggestivo di oltre 600 metri, insieme a una guida esperta, che mostra tutte le fasi dell’espansione della città. 

Un’esperienza impareggiabile che permette di cogliere tutti gli aspetti della vita pistoiese dell’epoca.
Prenotazione obbligatoria, accessibile solo con visita guidata. Orari visite guidate: 10:30-11:30-12:30-14 -15-16 -17 - 0573-368023/ Ingresso: 10 €, rid. 8, gruppi 7, scuole 5. 

MANGIARE A PISTOIA

Sq’amami: nel cuore pulsante della città, questo fish-restaurant porta in tavola tutta la freschezza e il gusto del pesce, presentato in piatti dalle composizioni raffinate, con ingredienti selezionati per garantire un'esperienza gastronomica unica nel suo genere.
Via Panciatichi, 4, tel. 339-7269771.

Il Parco Sculture del Chianti 


Aperto al pubblico nel 2004 a Pievasciata, nel comune di Castelnuovo Berardenga, dai coniugi Giadrossi, il Parco Sculture del Chianti si estende su 7 ettari di bosco e presenta una mostra permanente di installazioni e sculture dislocate lungo un circuito di un chilometro, realizzate da artisti internazionali. Ciascun artista è stato invitato a realizzare un’opera che fosse il più integrata possibile con il paesaggio circostante.

Il risultato è un connubio perfetto tra arte e natura: un museo a cielo aperto in cui la luce, gli alberi, i colori e i suoni sono parte integrante dell’esperienza artistica.

Passeggiando si può incontrare il Labirinto di Jeff Saward, l'Arcobaleno di Federica Marangoni, l'imponente scultura in vetro e acciaio del greco Costas Varotsos, le colorate mucche di Vincent Leow e tanti altri sorprendenti capolavori. Molte opere sono interattive: si percorrono, si ascoltano oppure sono un punto di osservazione dal quale guardare il mondo circostante. Anche il piccolo paese di Pievasciata si è trasformato nel tempo in Borgo d’Arte Contemporanea. Qui è possibile scovare dieci opere d’arte, tra cui i Peperoni Giganti e gli Struzzi Metropolitani di Yu Zhaoyang.
Pievasciata (Si). Ingresso 10 €, rid. 5 per ragazzi fino ai 16 anni; tutti i giorni dalle 10 al tramonto. La chiusura varia a seconda della stagione. A luglio e ad agosto, ogni martedì, saranno allestiti concerti nell’Anfiteatro del parco, dalle ore 19. Tel. 577-357151.

MANGIARE A PIEVASCIATA

La Taverna di Vagliagli: locale intimo e familiare dove gustare i tipici piatti della tradizione toscana, dai pici all’anatra ai ravioli fatti in casa fino alla carne alla brace. Regina indiscussa la bistecca alla fiorentina.
Via Del Sergente 4, Castelnuovo Berardenga. tel. 0577-322532.

Il Museo della Tortura 


Siena - Attraverso un vero e proprio viaggio alla scoperta della crudeltà umana, il Museo della Tortura riscuote da sempre grandi consensi da parte del pubblico per la sua forte e chiara valenza storica. Il motivo? Al tuo interno, una collezione unica al mondo con 100 strumenti disegnati per torturare e uccidere l’uomo! Tra forme di tortura conosciute, come la Vergine di Norimberga, la Ghigliottina e il Banco di Stiramento, ed altre meno famose, come la Gatta da Scorticamento e i Ragni Spagnoli, ripercorriamo una storia di orrori senza precedenti. La finalità della mostra è l’esercizio della memoria, allo scopo di documentare le aberrazioni dell’intolleranza e del fanatismo di cui l’uomo è capace quando vuole provocare intenzionalmente sofferenza e morte ad altri esseri umani. Per chi ama il genere, oltre che a Siena, il museo è presente anche a San Gimignano, Volterra, Lucca e Montepulciano.
Chiasso del Bargello (presso Piazza del Campo), tutti i giorni 10-19.. Ingresso 10 €, rid. 7, gruppi 5; tel. + 39 0577 41999.

MANGIARE A SIENA

SaleFino: un ristorante, lontano dai circuiti turistici, che guarda alla tradizione culinaria senese attraverso riuscite reinterpretazioni. Piatti creativi e originali diventano imperdibili, come il ramen al lampredotto o il panino con polpo, stracciatella, friggitelli e peperoncino.
Via degli Umiliati, 1. tel. 0577 287224.

Il Museo del Tessuto 


Prato - All’interno di una delle fabbriche più antiche della Toscana, l’ex “Cimatoria Campolmi”, sorge il Museo del Tessuto. Si tratta del più grande centro culturale d’Italia dedicato alla valorizzazione dell’arte e della produzione tessile antica e contemporanea. Il percorso museale ripercorre alcuni momenti significativi della storia che lega il territorio di Prato alla produzione tessile dal medioevo fino al XX secolo. Nato nel 1975 all’interno dell’Istituto Tecnico Industriale tessile “Tullio Buzzi”, grazie ad una prima donazione di circa 600 antichi frammenti tessili, nel tempo si è arricchito fino ad ospitare un totale di seimila reperti. Un luogo unico al mondo in cui ammirare tutti i tessuti possibili, dai più antichi a quelli contemporanei, con un occhio di riguardo all’importante tradizione tessile di Prato. 

A maggio, sarà possibile visitare la nuova mostra Turandot e l'Oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba. Un omaggio alla storia del teatro lirico e dell’arte del primo ventennio del Novecento, la cui scena artistica, letteraria e musicale fu pervasa dal fenomeno dell’Orientalismo.
Via Puccetti 3. Mart- giov 10-15/ ven-sab 10-19/ 15-19 dom. Ingresso 10€. 

MANGIARE A PRATO

Pepe Nero: sulla scena pratese dal 2002, Mirko Giannoni propone una cucina moderna, sia di terra sia di mare, giocata su citazioni della tradizione locale. Il menù cambia ogni mese per offrire al cliente portate sempre inedite e sorprendenti.
Via Adriano Zarini, 289. tel. 0574 550353.

L’Ecomuseo dell’Alabastro 


L'Ecomuseo dell'Alabastro di Volterra nasce da un progetto di museo diffuso nel territorio della Provincia di Pisa che coinvolge le tre principali località legate alla tradizione artigianale ed artistica dell'alabastro: Volterra, Castellina Marittima e Santa Luce. Il punto espositivo a Volterra è allestito nella medievale casa-torre Minucci all’interno della Pinacoteca. Qui si racconta la storia tra la città e l’alabastro: dal reperimento alla qualità della pietra, dagli stili ai modelli impiegati dagli scultori, ovvero i mercanti che nell’Ottocento diffusero la conoscenza dell’alabastro nel mondo. 

Tra gli oggetti più significativi del museo vi sono due cinerari in alabastro di epoca etrusca, due capitelli che rappresentano gli unici esempi di lavorazione di alabastro nel Medioevo, una raccolta di sculture del Settecento e Ottocento, una selezione di medaglioni in alabastro opera di Albino Funaioli e alcune opere dell'artista volterrano Raffaello Consortini. 

Un modo unico di raccontare non solo l’importanza di una risorsa naturale per una città come Volterra, ma anche la storia di un intero territorio, filo diretto con il nostro passato.

Palazzo Minucci Solaini, Via dei Sarti. Tutti i giorni 9:00-19:00. L'ingresso al museo è compreso nel biglietto della Pinacoteca. Intero 8 euro, rid. 6, gruppi (min 15 pax) 6. I prezzi sono in aggiornamento al momento della redazione dell’articolo, vi consigliamo di consultare il sito web ufficiale.

MANGIARE A VOLTERRA

Osteria la Pace: una delle osterie più antiche della città, a conduzione familiare, perfetta per riscoprire la tradizione della cucina povera al massimo del gusto e della qualità.
Via Don Giovanni Minzoni, 55. tel. 0588 86511.

Il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo 


Livorno - Ospitato nella storica Villa Handerson, il museo è un importantissimo centro di cultura scientifica, attivo nella salvaguardia e nella conservazione del patrimonio naturale.

Quattro i percorsi espositivi articolati in tre sale espositive: la Sala dell’Uomo, la Sala di Geopaleontologia, la Sala dell'Uomo nel Mediterraneo, la Sala di Anatomia comparata dei Vertebrati. Un quinto percorso, il Volo in Natura, inaugurato nel 2009, offre una panoramica sulle strategie elaborate dagli organismi vegetali ed animali dai tempi della preistoria sino ad oggi. Da non perdere anche la Sala Del Mare, un padiglione esterno che richiama nell’architettura l’anatomia di una balena e ospita diversi scheletri di cetacei e diorami che ricostruiscono i fondali mediterranei. E infine, l'Orto botanico ricco di esemplari della macchia mediterranea, il Planetario con una cupola di 5 metri di diametro dove si svolgono lezioni didattiche e il Centro di Educazione Ambientale.
Via Roma 234. Tel.: 0586-266711/266734; segreterie.museo@provincia.livorno.it - Dal mart-sab 9.00/13.00; mart, giov, sab, dom 15.00/19.00. lun chiuso. È gradita la prenotazione.

MANGIARE A LIVORNO

Ristorante Gioia: la chef Paola Cattabriga propone un menù da cinque voci con preparazioni e ingredienti di altissima qualità in un ambiente accogliente. Curata la carta dei vini con 25 etichette ben assortite.
Via Benedetto Brin, 3. tel. 3458088798.

Il Parco delle Colline Metallifere 


Gavorrano - Museo a cielo aperto in cui ripercorrere la storia della attività mineraria e della metallurgia che hanno segnato per oltre tremila anni il territorio della Maremma. Andando alla scoperta delle miniere e del lavoro nel sottosuolo, ci si avventura in un percorso multitematico che tocca l'archeologia etrusca e medievale, l'aspetto naturalistico e ambientale, il patrimonio architettonico dei borghi e dei castelli e ovviamente l'archeologia industriale.

Il Parco si estende su un territorio vastissimo, toccando ben sette Comuni maremmani: Monterotondo Marittimo, Montieri, Massa Marittima, Roccastrada, Gavorrano, Follonica e Scarlino. Ciascun comune ha una "Porta" di accesso al Parco, punto di partenza degli itinerari in una delle più avvincenti scenografie minerarie d’Europa. In particolare, la Porta di Gavorrano racchiude il Museo Minerario in Galleria e la Miniera di Ravi Marchi. Un viaggio nel tempo, adatto anche ai bambini, per una giornata unica nel suo genere!
Loc. Ex Bagnetti; tel. 0566/844247. Orario 10.00-13.00/16.00-19.00, chiuso il lun. L’orario può subire variazioni. Ingresso dai 5 euro, bambini fino ai 5 anni gratis. www.parcocollinemetallifere.it

MANGIARE A GAVORRANO

Il Sottomarino: ci spostiamo a Follonica in uno dei ristoranti più rinomati e romantici del golfo. L’ottima cucina di pesce, tra piatti classici ed altri più ricercati, stupisce in una location scenografica a picco sul mare. Il tocco in più: il pane, le paste e i dolci di produzione propria.
Via Fratti 1. tel. 0566 40772.

Il Museo di Storia e Protostoria 

Il museo di Storia e Protostoria di Manciano ci porta indietro nel tempo in un viaggio che comincia 500.000 anni fa e si conclude nel 900 a.C.. Il museo è ospitato in un edificio dell’Ottocento situato nel punto più alto del borgo, immerso in un paesaggio meraviglioso, parte integrante del percorso museale. 

Il suo scopo è illustrare la lunga storia che ha preceduto la comparsa della cultura etrusca nella parte meridionale della provincia di Grosseto. Sei le sale su cui si snoda il museo per ripercorrere, grazie all’ausilio di mezzi audiovisivi e multimediali, le età della preistoria dal Paleolitico fino all’inizio dell’età del ferro. All’entrata il visitatore viene dotato di un tablet per poter usufruire al meglio dell’esperienza e vivere un’immersione nel passato, tra cui la visita  in 3D di una tipica capanna preistorica. Scopriamo così le tecniche di lavorazione della pietra nel Paleolitico, i numerosi resti dalle necropoli della zona e gli importanti cambiamenti sia nell’assetto degli abitati sia nelle usanze funerarie dell’età del bronzo. Un viaggio nel tempo per rivivere e conoscere la storia della Valle del Fiora.
Via Corsini c/o Palazzo Nardel. Dal giov-dom, festivi e prefestivi. Orario: 10.00- 13.00 e 15:30-18.30. Ingresso gratuito. Info e prenotazioni: 0564-620532.

MANGIARE A MANCIANO

Trattoria Da Paolino: è il ristorante più antico del borgo dove si celebra la tradizione maremmana in ambiente rustico molto accogliente. Pici alla campagnola e cinghiale alla maremmana sono le specialità.
Via Marsala 41. tel. 0564629388.

Il Museo Salvatore Ferragamo 


Firenze - Nella splendida cornice di Palazzo Spini Feroni, sede storica della maison Ferragamo, nasce nel 1995 il museo dedicato al suo fondatore e alle sue invenzioni nel mondo delle calzature, che lo hanno eletto uno dei grandi protagonisti del design e della moda del XX secolo. Il museo si snoda in uno spazio espositivo articolato in sette sale, dove troviamo una sala riservata all’esposizione permanente ed altre dedicate a mostre ed esposizioni provvisorie, di grande effetto scenico. Il fiore all’occhiello è ovviamente la collezione di scarpe che documenta l’intero arco di attività dello stilista, dal 1927 al 1960; arricchita negli anni successivi dalle calzature create  dalla casa di moda fino ai giorni nostri. 

È qui che spiccano le scarpe su misura per Marilyn Monroe e Audrey Hepburn, così come la celebre “zeppa” di sughero, brevettata nel 1936 dal grande stilista e subito imitata in tutto il mondo.

Al fine di rendere dinamica la vita del museo, nel 2006 è stata decisa la formula di cambiare ogni anno i temi espositivi. La mostra in corso, SETA, ha lo scopo di raccontare, attraverso il ricco archivio della maison, il lungo processo che precede la realizzazione di uno stampato su seta, in particolare di un foulard. Dal giorno della sua inaugurazione, il 25 marzo 2021, è possibile vedere la mostra online, grazie a un virtual tour guidato gratuito del museo. Il Museo Ferragamo è un vero percorso che intreccia arte, moda e storia fiorentina.
Palazzo Spini Feroni, Piazza Santa Trinita 5/R. tel. 055 3562846. Lun-ven 11:00-19:00. Ingresso: 8 €, rid. 4. Ingresso gratuito prima domenica del mese. Prenotazione consigliata.

MANGIARE A FIRENZE

Bambi Trippa e Lampredotto: al Mercato Centrale le storiche macellerie fiorentine Bambi e Trapani si uniscono per proporre piatti genuini della tradizione popolare toscana. La forza dei Bambi è una filiera interamente controllata, dal produttore al consumatore. Da non perdere il panino con il lampredotto, of course!
Mercato Centrale, Via dell’Ariento. tel. 055 238 1765. Chiuso la domenica.

dato il periodo in continua evoluzione che stiamo vivendo, vi consigliamo di contattare i musei e i ristoranti citati prima di recarvi sul posto.

a cura di Carlotta Martelli Calvelli

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