VERSO IL VINITALY/1: Al mondo piace il Nobile. Toscano.

Intervista con Andrea Rossi, Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.

Presidente Buongiorno, vogliamo cominciare questa chiacchierata “dando i numeri del Nobile all’indomani dell’Anteprima? E con un primo bilancio della manifestazione…
“Abbiamo ricevuto in tre giorni 1500 tra operatori e appassionati (in questo caso paganti), senza contare i circa 160 giornalisti da tutto il mondo. Direi che l'Anteprima non solo è tornata ai livelli pre-pandemia, ma li ha addirittura superati. E non solo in termini di presenze: anche dal punto di vista della partecipazione delle nostre aziende siamo a quasi 50, più della metà dei soci, questo fa capire quanto questo evento sia importante per la promozione del vino”. 

Le novità che avete introdotto, a partire dalle Pievi, come stanno funzionando?
“La prima novità è sicuramente "Toscana" in etichetta. Se dal punto di vista della nomenclatura va a completare, soprattutto per l'estero, la chiarezza dell'origine diminuendo l'annoso problema di confusione con il nome del vitigno, l'obbligatorietà di citare questa importante menzione è un successo dal momento che anche altre denominazioni importanti a livello regionale hanno avviato la stessa richiesta alla Regione. Pievi è un progetto in divenire, stiamo attendendo il via libera dal Masaf, ma già di successo considerando che pur non avendo la certezza quasi tutte le cantine lo stanno producendo. Un progetto tra l'altro che ha trovato riscontro tra i più importanti opinion leader a livello internazionale che hanno condiviso l'idea di raccontare il Vino Nobile di Montepulciano anche attraverso la sua storia, così come è con le Pievi appunto.
Dal 2022 siamo la prima denominazione ad avere la certificazione Equalitas: questa è un'altra importante novità a livello di Consorzio, consolidata da un numero percentuale: circa l'80% delle aziende vinicole ha fatto qualcosa per raggiungere questo obiettivo. 

Si dice talvolta che Il Nobile di Montepulciano è un po’ “schiacciato” da vicini ingombranti, il Chianti Classico da una parte, il Brunello di Montalcino dall’altra. Come vivete questi “parenti” e quali sono le Vostre strategie per affermare la vostra specifica identità.
Direi che ormai queste tre denominazioni che ha citato viaggiano sulla stessa linea d'onda. Prova ne è che le Anteprime nascono proprio dall'unione di questi tre consorzi oltre venti anni fa. A livello internazionale il Vino Nobile si posiziona forse ancora meglio di altre denominazioni blasonate toscane, senza contare che nel 2022, dati della Regione Toscana, siamo stati la denominazione con più crescita in valore e vendite, segno evidente che l'interesse di mercato c'è e sicuramente, considerando anche una produzione più piccola rispetto alle grandi denominazioni toscane, il livello di percezione del consumatore è alto”.

Può anticiparci i vostri impegni prossimi venturi?
Sul fronte produttivo aspettiamo a giorni l'approvazione di Pieve. Sulla promozione marzo e aprile saranno mesi importanti per Prowein in Germania e Vinitaly in Italia, saremo presenti con stand consortile e interverremo con eventi collaterali. Poi c'è la promozione all'estero che non si ferma e che proseguirà quest'anno nei mercati di riferimento tra cui Usa e Canada. Torneremo poi, questa volta in presenza, anche in Oriente.

 

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