Esclusivo/Superclassifica 2024 Ristoranti di Firenze e Provincia.

Tutto (non) cambia per restare (quasi) come prima...

Torna, dopo ben 4 anni, un nostro servizio evergreen, sospeso per cause di forza maggiore negli anni del Covid e del post Covid. Ma adesso che tutte le principali guide gastronomiche nazionali – Michelin, Espresso, Gambero Rosso – sono tornate a pieno regime (con l‘Espresso totalmente rinnovato nella formula e nella direzione/redazione) possiamo tornare a comparare le loro scelte e e i loro voti per estrarne una SUPERCLASSIFICA che è un indicatore di tendenza, ma anche un “gioco” e una curiosità, un “faro” acceso sull’anno che verrà, per seguirne evoluzioni e sfide. 

Tutto (non) cambia per restare (quasi) come prima. Passano gli anni, superiamo la pandemia, assistiamo all’esplosione di quello che in tanti chiamano il “mangificio” - una bulimia di aperture di ristoranti o simili soprattutto nel centro storico, mirata all’incipiente turismo di massa - ma le alte vette della nostra ristorazione restano super stabili, intoccabili e sicure del proprio primato. 

L’unica novità è davvero una novità, la subito premiata riapertura del ristorante di Borgo Santo Pietro, il raffinato resort a Chiusdino di proprietà olandese con il suo locale in Piazza Poggi, ribattezzato Saporium e affidato al giovane talento di Ariel Hagen, allievo del celebre Gaetano Trovato (Arnolfo, 2 stelle Michelin a Colle Val d’Elsa, Siena). 

Sul fronte della provincia spicca la brillante performance di Podere Belvedere, isolato casolare di campagna dove Edoardo Tilli rinnova con sapienza la cucina di carne e campagna attingendo a tutte le bontà dei suoi orti.
Per il resto, al top della nostra SuperClassifica regna una notevole stabilità. La parte alta vede in sequenza, con sfumature nei giudizi di Espresso e Gambero, i ristoranti di Firenze che vantano la stella Michelin, il riconoscimento di maggior prestigio e influenza al quale si possa ambire. 

Enoteca Pinchiorri resta l’indiscussa Super Star grazie alle 3 stelle (il nuovo – prudente?- Espresso si è fermato ai 4 cappelli, anzichè 5, chissà perché). Poi il ristorante Santa Elisabetta dell’Hotel Brunelleschi, guidato dallo chef Rocco De Santis, che conferma le 2 stelle Michelin: ambientato nella suggestiva Torre della Pagliazza (solo sette tavoli), ha nel cuoco campano una cucina tanto fantasiosa ed elaborata, quanto concreta e godibile.

I top player sono tutti in vetta: guida la lista Atto di Vito Mollica, “the place to be” oggi a Firenze; Borgo San Jacopo, ammiraglio del gruppo Ferragamo, con chef Claudio Mengoni; quindi Saporium di cui abbiamo detto prima; poi Gucci Osteria by Massimo Bottura (ola!) in Piazza della Signoria affidata a Karime Lopez Kondo; il nuovo corso de il Palagio del Four Seasons con Paolo Lavezzini che ci regala suggestivi incroci tra esperienze brasiliane, memorie emiliane e certezze toscane.

A centro classifica due ex stellati che non hanno tuttavia perso appeal, La Leggenda Dei Frati di Filippo Saporito e Ora d’Aria di Marco Stabile. Anche “scendendo” tutto pare confermato, con leggere sfumature di gradimento tra le varie guide. Il fascinoso Locale con la cucina avant-garde di Simone Caponnetto; il mitico Cibreo oggi affidato a Giulio Picchi; l’Essenziale del giovane Cipriani; il premiatissimo Da Burde dei Fratelli Gori (miglior trattoria d’Italia per molti critici); il sorprendente Gunè della coppia Langone (patron) Margheri (chef); la “sperimentale” Insolita Trattoria in quel di Campo di Marte; il fascinoso Winter Garden de The St Regis con Gentian Shehi.

Compulsando le Guide, la Michelin si conferma tanto autorevole nel premiare quanto leggermente statica nel rilevare le novità. Molto ricca e documentata la ricerca locale di Leonardo Romanelli per il Gambero Rosso; più contenuta la nuova Guida dell’Espresso: ha scelto una selezione più ristretta di locali rispetto al passato (sono 1000 in tutta Italia a fronte dei quasi 2500 raccontati dal Gambero e dei circa 16mila della Michelin).

PROVINCIA DI FIRENZE - Qui è l’Osteria di Passignano by Antoniri con chef Matteo Lorenzini a guidare le danze. Brillante la performance di Stefano Pinciaroli con il suo PS a Cerreto Guidi baciato dalla stella verde della Guida Rossa. Confermata la rivelazione rivelazione Vitique a Greve, affascinante ristorante gourmet del gruppo vinicolo Santa Margherita, così come la conduzione di Giovanni Luca di Pirro nell’imponente maniero alla porte di Tavarnuzze, il Castello del Nero. Forse si aspettava qualcosa in più la rilanciata Loggia di Villa San Michele con il giovanissimo chef Alessandro Cozzolino. La prossima stagione servirà anche a questo! 



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