Se ARGIANO ride, il VINO ROSSO piange

La soddisfazione per il successo internazionale del Brunello di Montalcino Argiano ci regala una lieta nota in un panorama in realtà piuttosto allarmante… Vediamo perché.

La soddisfazione per il successo de Il Brunello di Montalcino Argiano 2018 giudicato il miglior vino del 2023 da Wine Spectator, considerata bibbia internazionale del vino, ci regala una lieta nota in un panorama in realtà piuttosto allarmante…
Vediamo perché.

Il mercato del vino si sta restringendo con molta rapidità. Se ne consuma sempre meno – in Italia si è scesi da 5,8 miliardi di euro del 2019 a 5,1 miliardi del 2022 – e questo trend sembra destinato a proseguire. Anche la birra non attrae più come un tempo, all’Oktoberfest di Monaco i litri sono ancora sotto rispetto al pre-Covid.

La vendemmia quest’anno ha deluso nei volumi, causa peronospera e clima sfavorevole, anche se molti garantiscono che sarà di notevole qualità. Tuttavia la minor produzione non sembra calmierare il trend negativo dei consumi.
Dati Ministero Agricoltura: al 30 settembre 2023 negli stabilimenti enologici italiani sono presenti 42,8 milioni di ettolitri di vino rispetto alla stessa data scorso anno, un valore delle giacenze superiore del +9,1%.
Per la massima parte si tratta di invenduto. Le regioni più in difficoltà sono Abruzzo e Puglia

L’export italiano vale circa 7 miliardi di euro. I nostri migliori clienti hanno ridotto gli acquisti di oltre 10 punti provocando un calo del 5% del fatturato, con gli spumanti che hanno perso il 13% .

Lamberto Frescobaldi che guida l’Unione Italiana Vini ha sostenuto recentemente che le cantine iniziano a svendere rossi sfusi e questo rischia di diventare boomerang.

Intanto in Francia si impiegano 200 milioni di euro per espiantare viti, finanziare la distillazione delle eccedenze, cercando di mantenere il valore dei prezzi. Nonostante ciò la Francia torna ad essere il primo produttore al mondo per quantità di vino. E lo è anche per l’export.

Se aggiungiamo le guerre in corso, il calo dei consumi di vino, specie nelle giovani generazioni, export in arretramento, le politiche penalizzanti nei confronti del vino dell’Unione Europea … la situazione non pare brillare.

Servirebbe una presa di coscienza da parte della Politica e una conseguente azione. Ma per ora non vediamo segnali. Diamoci una mossa, direi...




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