Arriva la Francia e ha molto da dirci

Intervista a Guillaume Rousson, nuovo Console Generale della Francia e Direttore dell’Institut Francais Firenze.

L’Institut français Firenze ricopre da sempre un ruolo speciale nella nostra città. Una istituzione viva e attiva positivamente nel palinsesto degli eventi, al pari di molte delle nostre.
In base alla sua esperienza come intende sviluppare questo impegno?

L'Istituto Francese di Firenze (IFF), il più antico istituto francese al mondo, ha sede a Palazzo Lenzi dal 1910; oltre ai corsi di lingua, l'istituto è un importante luogo culturale della città, che cercherò di far vivere. Ogni settimana vengono proposte proiezioni di grandi classici e nuove uscite del cinema francese. L'IFF collabora anche con il festival France-Odeon, famoso in tutta Italia e che accoglie ogni anno registi e attori francesi e organizza regolarmente conferenze e incontri con personalità della scena artistica francese, per promuovere le nostre creazioni, ricevendo autori come Annie Ernaux o Edgar Morin. Queste conferenze informali sono l'occasione per evidenziare i legami franco-italiani. L'IFF collabora anche con il Teatro della Pergola e il Théâtre de la Ville (a Parigi). La biblioteca accoglie più di 30.000 libri, DVD, audiolibri e fumetti, oltre a un fondo per i giovani e sviluppa numerose attività rivolte alle scuole del territorio, sia in collaborazione con il Comune di Firenze (Le chiavi della città), che direttamente con le scuole (Les Classes découverte). È su queste solide basi che dobbiamo costruire, cogliendo lo spirito dei tempi.

La prima cosa che la impegnerà nelle prossime settimane?
Ritengo fondamentale tener conto della precisa natura del luogo in cui eserciterò le mie funzioni. È importante in generale, ma lo è ancora di più quando si ha sede in una città d'arte e di storia come Firenze. Le prossime settimane saranno quindi in gran parte dedicate all'incontro con i partner e gli interlocutori dell'Istituto, sarà al loro ascolto. Più concretamente, la scadenza più importante che si profila è la settimana della Francofonia, intorno al 20 marzo, che è l'occasione per mettere a fuoco le nostre proposte.

Ha una novità nel cassetto per sorprendere i fiorentini?
Ho alcune idee, in effetti, ma lasciatemi un po' più di tempo per esaminare l'interesse reciproco.
Comunque le do un indizio! Oltre alle mie funzioni di Direttore dell'Istituto francese a Firenze, esercito quelle di Console Generale, poiché la Francia ha deciso di riaprire il suo Consolato Generale, chiuso nel 1996. Pertanto, i miei rapporti con la città, con la Toscana, le Marche e la Repubblica di San Marino copriranno uno spettro significativamente più ampio di quello di un direttore di istituto, soprattutto in campo economico. Credo che ci siano convergenze da scoprire, da sfruttare. In Toscana sono presenti 101 filiali di aziende francesi, particolarmente attive nei settori della moda, del lusso e dei trasporti.

Italia e Francia, due cugini a loro modo vivaci nella reciproca relazione. Quanto del celebre “esprit florentin” ha conosciuto in Francia?
Il riferimento a Firenze, in Francia, è estremamente positivo, e designa un'arte di vivere in cui la bellezza si fonde con la raffinatezza. Questo è ciò che pensiamo in Francia quando sentiamo "fiorentino". Sono di Lione. Per i lionesi il riferimento a Firenze è piuttosto specifico: alcune famiglie fiorentine si stabilirono a Lione sotto l'impulso dei Medici e vi ebbero un ruolo importante nella vita economica e politica tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento. Nella vecchia Lione (elencata come patrimonio mondiale dell'UNESCO), ne è rimasto qualcosa architettonicamente, e chissà, forse di più…

Institut Français Firenze - Piazza Ognissanti 2 - 055 27188.20 - 348 6106610 - institutfrancais.it/firenze

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