INTERVIEW > FIRENZE IN 10 DOMANDE: SERGIO RISALITI

Direttore artistico Museo del Novecento

Il tuo posto del cuore a Firenze
Il Forte di Belvedere.

Vengono a Firenze dei tuoi amici: ragazzi, non perdetevi….
Suggerirei un itinerario non convenzionale all’insegna dell’arte e della cultura. Farei cominciare la giornata entrando nella Basilica di Santa Maria Novella, per ammirare Masaccio e Giotto, Ghirlandaio e un crocifisso di Brunelleschi. Da li passerei con un salto di secoli al Museo Novecento per ammirare le opere di Morandi e De Chirico, Martini e Marini, Sironi e Fontana, oltre a quelle di alcuni tra i migliori artisti del nostro tempo. Poi mi sposterei in San Lorenzo, tempio di scultura e architettura. Lì si trovano i pergami di Donatello e gli affreschi di Filippino Lippi, e poi le sculture di Michelangelo in Sagrestia Nuova. Non possono mancare le visite alla Cappella Gozzoli in Palazzo Medici Riccardi, al Convento di San Marco dove splendono di luce mistica le pitture di Beato Angelico. A pochi passi non si può non sostare ai piedi del Gigante, il David di Michelangelo alla Galleria dell’Accademia. Chiuderei la giornata con un’opera o un concerto al Teatro del Maggio, fiore all’occhiello in musica della nostra città.

Firenze d’Artista: “pezzi di storia” (musei, palazzi, opere d’arte) che non si possono non vedere..
Partiamo dalla chiesa di Santa Felicita, dove è conservata la Deposizione del Pontormo, uno dei capolavori assoluti del Cinquecento fiorentino. E poi il Museo Archeologico Nazionale, la più importante collezione al mondo di reperti etruschi e non solo, conservati in uno scrigno che tutto il mondo ci dovrebbe invidiare. Così come il Museo dell'Opera del Duomo dove l'emozione è altissima davanti alla Maddalena di Donatello e alla Pietà Bandini di Michelangelo. Non tralascerei il Museo Bardini, vero gioiello nel panorama dell’offerta museale fiorentina, il chiostrino dei voti in SS. Annunziata e il Cenacolo di San Salvi di Andrea del Sarto. Difficile mancare infine la Cappella Pazzi e il Crocifisso di Cimabue in Santa Croce.

Firenze è bella, ok, ma cosa le manca?
Decliniamo la domanda al passato: cosa le mancava. Le mancava un museo d’arte moderna e contemporanea che completasse l’offerta cultura di una città di rara ricchezza. Ora, con il rinnovato Museo Novecento, stiamo colmando la lacuna e finalmente possiamo dire che Firenze  non è attrattiva solamente come culla del Rinascimento.

Aperitivo o bere qualcosa, dove…
Gurdulù, in via delle Caldaie. Colle Bereto in Piazza Strozzi. E senza dubbio il dehor del JK Place in Piazza Santa Maria Novella.

Una cena romantica: scegli ristorante gourmet, lounge bistro o trattoria storica?
Per chi ama mangiare nella tradizione direi i 13 Gobbi, in via del Porcellana, per una cucina toscana senza sofisticazioni inutili, ma di grande qualità e Antichi Sapori in Via dei Magazzini, dove la qualità è quella impareggiabile della cucina casalinga; oppure La Pescatoria, in via Palazzuolo. Per chi si vuole bene direi invece tutti i ristoranti vegetariani di Firenze. Fanno bene alla saluta e allo spirito, contribuiscono alla salvezza del pianeta.

Domenica o weekend: il tuo suggerimento del cuore (anche fuori porta)
Dato che quest’anno ricorre il 500esimo anniversario dalla morte di Leonardo da Vinci dico il parco di Montececeri a Fiesole, da cui il genio tentò l’esperimento sul volo. E non deve mancare una salita a San Miniato al Monte, la chiesa più bella al mondo.

Tre indirizzi preferiti per fare shopping (libri, vestiti, food, etc…)
Per i libri certamente Art e Libri e Todo Modo, in via dei Fossi. Per il food il Mercato di Sant’Ambrogio. Per i vestiti Faliero Sarti in via della Spada e Cos in via della Vigna Nuova.

Corpo & Mente (se fai sport, yoga etc…)
Correre fino al Piazzale, scendere a Porta Romana, sfrecciare sul lungarno e prendere fiato al tramonto per godersi Ponte Vecchio dal Ponte Santa Trinita.
Un tuo pensiero sulla città: per esempio la prima cosa che faresti se fossi Sindaco.
Lascio questi pensieri e propositi al nostro sindaco Nardella che mi sembra abbia saputo fare quello che c'era da fare urgentemente e di cui sentivamo la necessità. Vedi la tramvia.

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