Una Befana contro il Delivery-sfruttamento

Il 6 gennaio TNI Tutela nazionale Imprese Horeca lancia la Giornata contro lo sfruttamento dei colossi del food delivery.

L'appello dei ristoranti: "Le multinazionali ci stanno distruggendo. Aiutateci a tenere in vita le nostre attività"

Una giornata contro lo sfruttamento dei grandi colossi del food delivery per dare il via a una campagna di sensibilizzazione per sostenere le attività di vicinato. 

E' quanto ha deciso di lanciare a partire dal 6 gennaio Tni (Tutela Nazionale Imprese), il gruppo che rappresenta 40mila aziende in Italia. 

I locali che si affidano ai grandi del settore (che offrono un servizio completo con i loro rider e il sistema di gestione ordini) pagano una commissione agli operatori. «La commissione va dal 25 al 35%, dipende dalle condizioni economiche negoziate. A questa, si aggiungono le tariffe per l'attesa: per esempio, dopo più di 5 minuti dall'orario di ritiro, possono addebitarci 0,17 centesimi per minuto. Dopo più di 10 minuti dall'orario di ritiro possono addebitarci ulteriori 10 euro. Tra l'altro, tutti gli addebiti, le tariffe e le commissioni non includono l'Iva» scende nei dettagli Naccari.

Il portavoce Tni-Ristoratori Toscana mette sul tavolo le carte. In buona sostanza, su una fattura media di 2.400 euro, il costo dei servizi addebitati dall'operatore è di 859,91 euro a cui vanno aggiunti 570 euro di sanzione per ritardi nella consegna. "Da una fattura media di 2.400 euro – prosegue Naccari - ricaviamo 970 euro che non bastano né a ricoprire i costi della materia prima né tanto meno quelli del personale, delle utenze, etc. 

Il food delivery è insostenibile, ammazzerà i nostri spazi. Per questo chiediamo a tutti i ristoratori d'Italia di fare bene i conti in tasca, di spegnere i tablet e i computer e di accettare solo prenotazioni fatte direttamente al ristorante. Agli italiani chiediamo di aiutarci a tenere in vita i nostri locali e di non ordinare tramite le grandi piattaforme ma tramite i canali diretti delle attività".

L'iniziativa è sostenuta da Pasquale Naccari, portavoce di Tni e Ristoratori Toscana, lo chef Gianfranco Vissani, Virginia Derelitto di Aios Sicilia, Rocco Costanzo di Ristoratori Liguria, Alessia Brescia dei Ristoratori Veneto, Maricetta Tirrito dei Ristoratori Lazio, Pasquale Dioguardi di Movimento Impresa Puglia, Andrea Penzo Aiello di Veneto Imprese Unite, Michele di Costa di Ristoratori Calabria e Armando Pistolese di Associazione commercianti per Salerno. Con il Delivery-Day, gli imprenditori non solo hanno deciso di sottrarsi ai diktat delle multinazionali spegnendo i propri tablet e computer, ma anche di lanciare un appello a tutti gli italiani.

"Chiediamo a tutte le persone che hanno a cuore le attività di vicinato di aiutarci a tenere in vita i nostri locali. Come? Facendo i propri ordini telefonicamente direttamente presso i nostri punti vendita o servendosi dell'asporto e non tramite le piattaforme delle multinazionali che hanno sede all'estero e non pagano nemmeno le tasse in Italia. 

INFO E CONTATTI 338 5025789 – 331 4686387



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