Anteprime Vini 2020: qualche domanda prima della... Prima! / 2

Question time con Andrea Gori

Alla vigilia delle Anteprime Vini Toscani 2020 abbiamo intervistato alcuni dei più esperti giornalisti del settore per scoprire con quali curiosità, domande e attese si presentano quest’anno ai banchi d’assaggio…

ANDREA GORI sommelier informatico, Intravino, Business People,

CONSORZIO VINO CHIANTI …”CHIANTI LOVERS”
Le discussioni sulla Gran Selezione hanno alzato la posta, ci sarà da capire se i vini top hanno la possibilità di garantire un livello davvero elevato... Quindi molta attenzione sulle Riserve 2017 (annata calda e complicata che avrebbe dovuto favorire le zone più fresche come la Rufina) e ovviamente una bella gamma di 2019, annata salutata con entusiasmo enorme, alla sua prima riprova nei bicchieri. Annata difficile e annata "facile" a confronto è sempre una bella premessa! Sfida nella sfida riuscire ad attirare il grande pubblico alla festa insieme al Morellino in una modalità di assaggio e comunicazione più giovane e spigliata, tanto richiesta dal pubblico e nei fatti però poco praticata dagli altri consorzi.

CHIANTI CLASSICO
La posta si alza tanto anche qui e nei bicchieri avremo annate belle come la 2018 e un'annata tosta come la 2017. Non saranno molte le riserve 2017 a stupirci ma ci piacerebbe tanto ricrederci. Attendiamo molti acuti dai 2016 in uscita ritardata e appunto dai 2018 che dovrebbero essere in gran forma. In genere è sempre l'anteprima che fa parlare di più, i temi quest'anno non mancheranno perchè fra tutti i consorzi è quello che parlerà più di territorio e zonazione, un tema caldo che proietta questa DOCG molto in alto nelle preferenze mondiali.

VERNACCIA SAN GIMIGNANO
Grande attesa per una 2019 che si preannuncia molto bella ed equilibrata e una 2018 di riserve e selezioni ancora superiore. Non saremo a degustare al museo di arte moderna, ma alla Rocca, un posto speciale che molti scopriranno con piacere. Il panorama è magnifico e i vini daranno belle sorprese. Per i pochi fortunati in Sala Dante tra i giornalisti si parlerà dei vini del nuovo mondo, sempre poco frequentato dai cronisti italici.

NOBILE MONTEPULCIANO
Squilli di rinascita e attenzione ai cru di sangiovese del territorio in una denominazione un po' spaccata, ma in cui si percepisce un gran fermento, e il gran fermento porta sia a grandi trionfi che sonore batoste. Per chi ama il brivido da provare i 2017 (che qui sono considerati molto migliori che nel resto della Toscana, ma che partono tra lo scetticismo generale), mentre Riserve e selezioni 2016 potrebbero mostrare vini davvero magnifici. Forse la più difficile da pronosticare come esito complessivo, ma di certo stimolante.

BRUNELLO di MONTALCINO
Per giudicare la bontà della 2015 sembra sia pronta una scala in 110/100 perchè i 100 punti si sono sprecati finora con tanti vini che hanno ottenuto dalla critica internazionale punteggi davvero stellari. Il dubbio semmai sarà se l'eleganza del Brunello avrà resistito alla potenza e intensità dell'annata che ha dato altrove vini spesso più massici che eleganti (molti 2015 tanto attesi in altre zone non hanno sbalordito come ci si attendeva). Ma siccome il sangiovese del Brunello raramente ripercorre quanto succede nelle altre DOCG, di certo ci saprà sorprendere e forse davvero segnerà un ulteriore salto di qualità del territorio come successe per la 2010. Tra le poche 2014 Riserva potranno esserci delle chicche e anche il Rosso di Montalcino 2018 sarà divertente da assaggiare con qualche acuto dai Rossi uscita ritardata e i cru del territorio sempre più vinificati separatamente. Anche qui, come nel Chianti Classico, il consorzio pare più lento dei produttori a puntare verso la zonazione che pare essere il futuro. Thrilling nel thrilling, passerà di mano a breve la Cantina di Montalcino per diversi milioni di euro e ci sarà molto fermento nel cercare di capire chi sarà ad acquistarla tra le realtà già attive a Montalcino o magari qualche nuovo arrivato da fuori... Di sicuro non ci si annoierà!
 

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