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Chicago, Firenze, Londra, Monaco, New York, Tokyo: le nuove annate del Gallo Nero in un incontro globale tra produttori e addetti ai lavori.
Dopo 27 edizioni della tradizionale degustazione in presenza, incontro tra soci del Consorzio e professionisti del settore e stampa, il Gallo Nero innova radicalmente la formula per presentare le ultime annate.
Per due giorni a maggio, giovedì 20 e venerdì 21, per le città di Chicago, Firenze, Londra e New York, mentre il 22 e il 23 giugno è il turno di Monaco, per chiudere con Tokyo il 30 giugno.
In queste città si terranno degustazioni in presenza delle nuove annate di Chianti Classico, esclusivamente su invito e rivolte a un selezionato pubblico di settore. Non più solo Firenze, una delle due capitali del Chianti Classico, ma nel 2021 il Gallo Nero diventa per due giorni protagonista nei suoi principali mercati, in Nord America, in Europa e in Asia.
Si allarga la scena del Gallo Nero anche durante gli eventi: per la prima volta il Consorzio lancia un format ibrido tra degustazione in presenza degli addetti ai lavori e interazione on line con i produttori. Tramite la piattaforma finlandese Brella, integrata con il nuovo catalogo virtuale sviluppato da Bottlebooks, ciascun partecipante potrà fissare appuntamenti o interagire in chat con i produttori durante la degustazione.
Un’edizione globale che promette numeri importanti: attesi oltre 2800 addetti ai lavori e giornalisti, per degustare circa 10.000 bottiglie delle oltre 400 etichette presentate.
196 etichette di Chianti Classico annata, cui si aggiungono 9 anteprime della vendemmia 2020, 139 di Chianti Classico Riserva e 98 di Chianti Classico Gran Selezione.
Ma ad una vera anteprima non possono mancare anche i vini atti a divenire: sono 16 che aspirano a diventare Chianti Classico annata, e 14 Chianti Classico Riserva.
A completare una già ricca degustazione anche la sfumatura ambra del Vin Santo del Chianti Classico, presentato da 35 aziende, e l’oro verde dell’Olio DOP Chianti Classico, con 34 etichette.
A Firenze ulteriori due novità. Per alcuni selezionati operatori del settore i giorni di degustazione proseguirà anche il 22, il 23 e il 24 maggio. Inoltre, quest’anno la Connection è ospitata nel Chiostro Grande del Museo di Santa Maria Novella, il convento domenicano risalente al secolo XIV dell’omonima Basilica, luogo simbolo del Rinascimento. Splendidamente affrescato, è il chiostro più grande della città, edificato a metà del 1300, da cui si accede all’antica Farmacia di Santa Maria Novella e alla Cappella dei Papi, realizzata all’interno di quelli che erano gli appartamenti papali, il “Laterano fiorentino”, affrescata da un giovane Pontormo.
“Questa edizione è un inizio – dichiara il Presidente Giovanni Manetti - torniamo a presentare i nostri vini in uno scenario del tutto diverso rispetto allo scorso febbraio, che ci richiede di saper rispondere con prontezza alle nuove esigenze. Questa lunga interruzione dei viaggi internazionali ci ha spinto a trovare soluzioni alternative, e mai come in questo momento è importante sentire vicini i nostri interlocutori all’estero. I mercati della nostra Connection tutti insieme assorbono oltre il 70% della nostra produzione. Una formula ibrida assicura massima sicurezza a chi degusta in presenza e al contempo moltiplica le possibilità di noi viticoltori di interfacciarci sui mercati. Con la Chianti Classico Connection intendiamo proprio proiettarci nel futuro con questo spirito: l’unione di tradizione e innovazione. Vorrei sottolineare che grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Firenze anche la location di quest’anno incarna questo punto di incontro. Santa Maria Novella è il cuore nevralgico della città, e il Chiostro Grande è esattamente una delle punte del Rinascimento, la facciata della Basilica a opera di Leon Battista Alberti, e il capolavoro del razionalismo italiano di Giovanni Michelucci, la Stazione centrale di Firenze.”
Grande successo di pubblico, tra professionisti del settore e stampa specializzata e di settore, per la 27a edizione della Chianti Classico Collection. Circa 2500 i professionisti presenti, tra ristoranti, buyer, enoteche, con 400 giornalisti accreditati.
Il 2019 si è chiuso in maniera positiva per il Gallo Nero: tutti i numeri sono in crescita- ho sottolineato il Presidente del Consorzio Giovanni Manetti.
"A livello economico, è fin dalla vigna che si registra un aumento del valore: la vendemmia 2019 ha visto le quotazione delle uve aumentare del 10%, e negli ultimi tre mesi le vendite delle bottiglie sono cresciute di un altrettanto 10%. Si può dire che il traino economico siano le due tipologie premium, il Chianti Classico Riserva e il Chianti Classico Gran Selezione, che rappresentano complessivamente il 42% dei volumi di mercato e il 55% del fatturato complessivo del 2019. La sola Gran Selezione guadagna 15 punti percentuali sul valore del venduto".
“La famiglia di noi produttori si allarga sempre più (515) e siamo sempre più uniti: in manifestazioni come questa, condividendo non solo un marchio ma una progettualità comune, legata a un territorio e a un percorso di qualità. Segnale evidente di questo è l’adesione sempre maggiore al progetto della Gran Selezione: in un solo anno le aziende che la producono sono salite da 95 a 144. La vera essenza di questo territorio e di questa denominazione è l’impegno di noi tutti viticoltori per produrre qualità: vini sempre più autentici e territoriali, che sanno riflettere nelle sue varie sfaccettature così come le varie sfaccettature di una pietra preziosa riflettono la luce”.
Per festeggiare un’annata giudicata a “5 stelle” da una commissione di 40 esperti tra enologi e tecnici da tutta Italia, il Consorzio del Brunello di Montalcino, il grande Rosso toscano, una delle icone del made in Italy, ha pensato bene di arruolare per la cena di gala di “Benvenuto Brunello” (dal 21 al 24 febbraio a Montalcino), lo chef più stellato d’Italia, quello che quest’anno ha sbancato la Guida Michelin, l’autorevole guida rossa ai migliori ristoranti dello stivale, ovvero il toscano Enrico Bartolini dal Mudec di Milano.
Scelta azzeccata per festeggiare con piatti strepitosi l’ottima annata, frutto di una stagione particolarmente favorevole, che ci ha regalato un Brunello con aromi intensi di frutta matura, ottimo nel rapporto tra struttura tannica e acidità, dalla lunga persistenza aromatica sia al naso che al palato, promettendo un millesimo destinato a un bel futuro. All’anteprima ha colpito la struttura tannica, morbida e in perfetto equilibrio con la freschezza, arricchita da sentori marcati di frutta rossa matura, sia all’olfatto che al gusto, chiusi da un finale lungo ed elegante. Ottime premesse per l’invecchiamento; notevole anche la produzione, con circa 10,5 milioni di bottiglie attese sul mercato.
Superlativo è stato l’aggettivo più sentito a Montalcino, ma c’è già chi pensa che la 2016 sarà migliore! Scrive per esempio Andrea Gori, il noto “sommelier informatico” in prima fila alle degustazioni, che quest’anno ha visto “la luce un’annata calda e vigorosa che premia i versanti nord e le giaciture più fresche dei vigneti, ma rispetto ad altre annate torride del recente passato la bravura dei produttori ha evitato un eccesso di alcol, di maturazioni e tannini aggressivi e immaturi. Nelle zone più calde terreni, suoli e il particolare equilibrio che dimostra il sangiovese in queste condizioni hanno fatto piccoli miracoli: gestione del vigneto ed età media delle piante hanno giocato un ruolo fondamentale, così come la gestione di macerazione, estrazione e affinamento in legno, che oggi prevede protocolli sempre più differenziati versante per versante”.
Alla cena Bartolini ha confermato il talento e la fantasia per cui è apprezzatissimo, colpendoci alla grande con tre piatti tipici del suo stile “pittorico”, pur operando in un contesto non semplice, considerate le centinaia di ospiti ai tavoli e le condizioni logistiche: esordio con un suadente carpaccio, senape e caviale; poi risotto alle rape rosse e salsa di gorgonzola, audace e avvolgente; quindi Coda di Chianina alla royale, tartufo di San Giovanni D'Asso e salsa di zafferano di Montalcino, sontuosa e succulenta.
Applausi per tutti alla fine, e in alto i calici!
Andrea Gori e Leonardo Tozzi incontrano la giovane titolare della pregiata azienda vinicola di Gambassi Terme, tra i protagonisti dei prossimi eventi 2020 di God Save The Wine.
Oggi mi sono inginocchiato. Davvero, anche se metaforicamente. Ascoltando dalla viva voce di Andrea Zarattini, preparatissimo direttore commerciale, la storia di Poderi Colla e del suo Padre Fondatore, Beppe Colla. Uno dei quegli italiani che oggi, vedendo i TG la sera, rimpiangiamo ogni minuto e ci chiediamo perchè non nascono più… vabbè, ne parleremo un’altra volta. Torniamo invece ai vini creati da quest’uomo straordinario scomparso a 88 anni nel 2019, uno dei grandi dell’agricoltura piemontese e italiana, evocato come il Gambelli del Nebbiolo, riferito al toscano padre del Sangiovese.
Anche se la storia dei Colla risale a ben 300 anni fa, è ai primi del ‘900 che dalla produzione storica di Moscato, Pietro Colla emerge come un talento enologico speciale, tanto da diventare l’uomo di fiducia di Carlo Gancia per le bollicine.
All’ombra dello spumante e dei cru due nomi su tutti spiccano nella Famiglia Colla: Pietro e il figlio Beppe appunto. Due personaggi che hanno scritto la storia dell’enologia piemontese.
Pietro, classe 1894, appresa la difficile arte del metodo champenoise da Giuseppe Gallese, che decenni prima l’aveva importata dalla Champagne, divulgando l’arte e la qualità dello Spumante Metodo Classico grazie al suo lavoro alla Gancia e all’acquisto di vigneti pregiati a Moncucco di Santo Stefano Belbo.
Beppe (1930) a 26 anni rileva la ditta del Cav. Prunotto e, quando ancora i vini piemontesi erano poco conosciuti, la rende una realtà famosa nel mondo. Uomo dal pensiero affilato ed innovativo, partecipa alla stesura dei disciplinari di produzione delle Denominazioni dei vini di Alba e persegue costantemente la qualità: negli anni ’60 per primo in Langa inizia a vinificare separatamente le uve delle posizioni migliori ed introduce in etichetta la parola Cru, un termine di grande importanza per la tutela del territorio.
Tino, ultimogenito di Pietro, diventa poi il punto di riferimento per la Poderi Colla, azienda nata nel 1994 che oggi conduce con Federica (nipote) e Pietro (figlio).
Nella storia dei Colla il 1994 è una data importante. Tino e la nipote Federica uniscono le tenute di proprietà e danno vita alla Poderi Colla, tre grandi territori vocati: Cascine Drago a San Rocco Seno d’Elvio di Alba, Tenuta Roncaglia a Barbaresco e Dardi Le Rose a Bussia di Monforte d’Alba. A queste tre realtà simbolo dell’enologia delle Langhe a fine 2016 si è aggiunto il Bricco Bompè a Madonna di Como di Alba.
Uno Spumante Metodo Classico dalla storia antica, i classici vitigni Dolcetto, Nebbiolo da Barbaresco e da Barolo (particolarmente stimati da Veronelli), Barbera, Pinot Nero e Riesling Renano. Ma tutto con molta chiarezza: ogni vigna un solo vigneto, dove già prima della moda biologico-biodinamico la salvaguardia della natura e dell’ambiente veniva perseguita senza finalità mediatiche o commerciali. Dal 1995 l’azienda partecipa al programma agroambientale della Regione Piemonte per concimazione (limitata e saltuaria), controllo dell’erba (con mezzi meccanici salvo in particolari annate piovose), sfogliatura e vendemmia verde: tutte operazioni manuali.
Nella collection dei 12 vini prodotti spicca il filo rosso della tradizione dei grandi rossi dell’Albese e l’unicità dello Spumante Pietro Colla Metodo Classico: esaltazione del territorio, valorizzazione dell’annata, in modo mai uguale. In totale circa 150mila bottiglie prodotte ogni anno di cui ben la metà – dato piuttosto raro in Italia - consumate sul mercato interno e senza essere nella GDO.
PODERI COLLA - San Rocco Seno d'Elvio, 82 - 12051 Alba (CN) - 0173 290148 – podericolla.it
Una storia da scoprire mentre si passeggia tra le stradine di un borgo medievale. Siamo a Cinciano, nei pressi di Poggibonsi, nel Chianti Classico. Qui la famiglia Garrè da oltre 40 anni valorizza al massimo le diverse vocazioni di questo territorio: la produzione vinicola, l’ospitalità, la ristorazione e gli eventi. 150 ettari di cui 28 vitati e 45 dedicati agli ulivi sulla collina che segna il confine Ovest del Chianti Classico. L’intera tenuta è un insieme di bellezze tra arte, storia e natura. Un luogo dove tradizione e innovazione convivono alimentandosi a vicenda con uno stile sempre elegante coerente con l’identità della famiglia.
In cantina domina la passione per una produzione d’eccellenza fondata sulla valorizzazione del Sangiovese, vitigno autoctono principe di queste terre. Un soggiorno nel Cinciano Wine Resort è l’occasione ideale per vivere a pieno tutte le sfaccettature di questo luogo. Il borgo è circondato da boschi, vigneti e ulivi. La Villa padronale Zaballina, risalente al 1126, affascina per lo stile unico dei suoi affreschi e arredi. Situata al centro del borgo, dalle terrazze si ammirano la Val d’Elsa e San Gimignano, oltre agli sconfinati paesaggi dell’entroterra toscano. Le camere e gli appartamenti si trovano sia nella villa che nel borgo e sono stati ristrutturati mantenendo gli elementi storici e distintivi del luogo. Il tutto si sposa perfettamente con un soggiorno volto a scoprire le tante caratteristiche di questa nobile azienda che peraltro non produce solo Sangiovese, ma esplora vitigni internazionali con la stessa efficacia e preparazione. Merlot, Petit Verdot, Cabernet Sauvignon e Franc si esprimono al massimo grazie ad un territorio ideale per la viticoltura in generale.
Last but not least l’Osteria 1126. Per un’esperienza completa consigliamo una cena nel ristorante che si affaccia sulla piazzetta del borgo. Si rivivono così momenti di una storia che parla attraverso i ricordi e i piatti che, rivisitati in chiavi contemporanea e preparati con ingredienti di prima scelta, creano quell’atmosfera unica che cerchiamo quando partiamo alla scoperta di un territorio come questo. Il tutto è naturalmente portato per ospitare grandi eventi come matrimoni, convention aziendali, feste private, raduni di auto d’epoca e ogni altro eventi vi venga in mente.
CINCIANO WINE RESORT e OSTERIA 1126 – Loc. Cinciano, 2. 53036 Poggibonsi (SI) - 0577 936588
A segjuito della nuova ordinanza emanata dalla Provincia Autonoma di Bolzano, la 29^ edizione di Merano WineFestival è posticipata al 26 – 30 marzo 2021.
Dal 6 al 10 novembre confermata invece la versione digitale dell’evento sul canale WineHunter Hub.
Merano, 16 ottobre 2020 – In conseguenza alle nuove ordinanze per l’emergenza COVID in Alto Adige che dal 19 ottobre vietano tutti gli eventi pubblici con somministrazione di cibo e bevande fino a fine novembre, Merano WineFestival ha dovuto spostare le date dell’evento dal 26 al 30 marzo 2021. Ad annunciarlo direttamente il patron, The WineHunter Helmuth Köcher, con un video in diretta da quello che da sempre è il cuore pulsante della manifestazione, la sala del Kursaal nel palazzo del Kurhaus.
“Il periodo primaverile - commenta - è un momento molto favorevole per Merano e dintorni. Un momento di rinascita che vorremmo vivere insieme con i produttori e con tutti gli amici ed estimatori del Festival”.
Brochure digitale MWF 2020 con programma:
https://www.dropbox.com/s/f1z3gfznrvy321u/brochureMWF20_28sett.pdf?dl=0
La speranza di un Vinitaly ad aprile 2021 è definitivamente sfumata. Oggi Veronefiere ha annunciato il nuovo calendario spiegando che "le date sono state scelte sulla base di uno specifico sondaggio di mercato con l’obiettivo di consentire ai buyer extra europei di partecipare in un unico periodo a più eventi internazionali".
Il 19 giugno invece l’edizione speciale OperaWine 10th year anniversary con Wine Spectator.
La decisione è il risultato di un’attenta verifica, anche con le più autorevoli istituzioni in grado di formulare previsioni attendibili sulla curva pandemica ed è stata presa dopo uno specifico sondaggio di mercato.
«Lo spostamento a giugno – dice Maurizio Danese, presidente di Veronafiere Spa – è in linea con la revisione del posizionamento dei calendari delle principali fiere internazionali italiane ed estere. Il consiglio di amministrazione della Fiera ed i soci hanno fatto una scelta ponderata in base alle informazioni più attendibili in campo medico, considerando anche l’incoming di buyer extra europei.
Stiamo inoltre lavorando con la Fondazione Arena - ha aggiunto - che organizza la stagione lirica e la città di Verona per offrire ai nostri ospiti internazionali un’edizione imperdibile».
La manifestazione si svolge in due location straordinarie all’interno del centro storico di San Gimignano: Sala Dante e Museo d’Arte Moderna e Contemporanea De Grada. Al Museo De Grada ore 09-12.30|14.30-18 senza prenotazione. In Sala Dante nel Palazzo Comunale 9:30 convegno-degustazione dal tema “Antropologia e terroir” con l’intervento Prof. Attilio Scienza e dello scrittore Andrea Zanfi.
Apertura invece al pubblico nei fine settimana successivi, con degustazioni in più turni, sedute e con servizio di sommelier.
Questa parte di ‘Anteprima’ si svolge nella Rocca di Montestaffoli all’interno di ‘Vernaccia di San Gimignano Wine Experience’.
Per sei giorni (26/27/28 marzo e 2/3/4 aprile) nella sala allestita con sedici postazioni sedute poste a distanza di sicurezza e con servizio di sommelier, i visitatori assaggiano le nuove annate di Vernaccia di San Gimignano, la 2021, le Riserve 2020 e i vini di annate precedenti ma ancora non commercializzati: in tutto 76 vini ancora non usciti sul mercato.
La presentazione delle nuove annate è riservata agli operatori di settore, mentre il sabato e la domenica sono aperti anche al pubblico. Per partecipare è necessaria la prenotazione sul sito https://degustalenuoveannate.vernaccia.it/
Ciascuna giornata prevede tre sessioni di degustazione di un’ora e mezzo ciascuna, alle 11,30, alle 15 e alle 17,30, durante le quali i visitatori degustano le nuove etichette di Vernaccia di San Gimignano delle aziende: Abbazia Monteoliveto, Alessandro Tofanari, Cantine Guidi, Cappellasantandrea, Casa alle Vacche, Casa Lucii, Casale Falchini, Cesani, Collemucioli, Collina dei Venti, Fattoria di Fugnano, Fattoria Poggio Alloro, Fattoria San Donato, Fattorie Melini, Fornacelle, Geografico, Guicciardini Strozzi, Il Colombaio di Santa Chiara, Il Lebbio, Il Palagione, La Lastra, Mormoraia, Montenidoli, Palagetto, Panizzi, Poderi Arcangelo, San Benedetto, San Quirico, Signano, Tenuta La Vigna, Tenuta Le Calcinaie, Terre di Sovernaja, Teruzzi, Tollena, Vagnoni.
La prenotazione è obbligatoria - Numero partecipanti: 16 persone max - Costo partecipazione: 35 euro
“Le ali della bellezza” è il tema scelto quest’anno da The WineHunter Helmuth Köcher che arricchisce la manifestazione in collaborazione con 5Hats nell’area Spirits Emotion, per una Cocktail & Drink Competition “Itinerari Miscelati” novità nel programma che si svolge nel pieno rispetto delle norme di sicurezza.
Il festival si snoda come di consueto nel Kurhaus, in GourmetArena, al Teatro Puccini, all’Hotel Terme Merano e in altri hotel meranesi. Grazie alla piattaforma WineHunter HUB, nata un anno fa in occasione della 29^ edizione digitale del Festival, è inoltre possibile seguire online l’evento e incontrare virtualmente i produttori.
Il programma si svolge interamente dal vivo e aperto al pubblico, seppur con numeri ridotti nel rispetto delle normative vigenti anti-Covid.
The Official Selection è il cuore pulsante della manifestazione, nelle sale del Kurhaus, dove i produttori vinicoli si alternano in due sessioni, la prima nelle giornate di venerdì 5 e sabato 6, la seconda nelle giornate di domenica 7 e lunedì 8 novembre.
Stesso format per la sezione Food-Spirits-Beer, Territorium e Consortium all’interno dell’adiacente GourmetArena: 100 produttori per volta, in due sessioni. Sempre in GourmetArena Territorium Campania Felix con una selezione di vini e delicatezze culinarie della regione Campania oltre agli showcooking con lo chef stellato Gennaro Esposito.
Ritorna Naturae et Purae - bio & dynamica: durante le cinque giornate, all’interno dell’Hotel Terme Merano: i migliori vini da agricoltura biologica e biodinamica, naturali e PIWI.
The WineHunter Area, preziosa collezione di oltre 400 etichette da più di 400 aziende diverse, occupa il podio della Kursaal e raggiunge da venerdì a domenica anche le lounge di alcuni hotel meranesi selezionati, in ognuno dei quali è possibile degustare vini appartenenti ad una specifica regione d’Italia grazie all’iniziativa The WineHunter Hotel Safari.
Nella giornata di martedì 9, infine, Catwalk Champagne, conclude come di consueto il Festival con le più rinomate maison francesi e aziende italiane produttrici di Champagne.
FUORISALONE - Per l’intera durata dell’evento, il “fuorisalone” Merano WineCitylife riunisce svago, aree tasting e master experience lungo Corso Libertà, nonché i Side Events, appuntamenti collaterali.
The WineHunter Talks prevede incontri dedicati alla sostenibilità nella filiera vinicola, ai vini in Anfora, a bio&dynamica e vini PIWI e una “Bar chat” dedicata agli spirits.
Evento clou della 30^ edizione nell’area Spirits Emotion è “Itinerari Miscelati”, la Cocktail & Drink Competition in collaborazione con 5 Hats che coinvolge 26 bartender e 26 locali, suddivisa in tre sessioni nelle giornate di venerdì, sabato e domenica. Assegnato per l’occasione il nuovo premio WH Globe Rosso, Gold e Platinum dalla giuria di The WineHunter Award.
Il Gala Event per l’inaugurazione della 30^ edizione è sabato 6 novembre nella Kursaal del Kurhaus, dove The WineHunter Helmuth Köcher, in presenza di un pubblico riservato, dà inizio al Festival tra ospiti d’onore e speeches che omaggiano la ricerca dell’eccellenza racchiusa nel suo motto “Excellence is an Attitude”, concludendo con la premiazione dei Platinum Award e dei vincitori del premio Emergente Sala di Luigi Cremona e Lorenza Vitale.
Sicurezza e rispetto delle norme anti-Covid sono garantite dai controlli per l’accesso di produttori e visitatori - quali il possesso del Green Pass - e da procedure di disinfezione, areazione e distanziamento all’interno di tutti gli ambienti coinvolti.
Produttori: https://meranowinefestival.com/espositori-2020/
Platinum Award: https://winehunter.it/
Area Press: https://meranowinefestival.com/area-press/
Ticket: https://meranowinefestival.midaticket.it/acquista/?id_evento=487&nome_evento=MERANO+WINE+FESTIVAL+2021
Luci a Merano, all’atteso ritorno in presenza del festival creato trent’anni fa da The WineHunter Helmuth Köcher, carismatica personalità altoatesina, noto protagonista del mondo enogastronomico italiano.
A causa delle normative covid le aziende vinicole espositrici sono state distribuite in due turni principali in due giornate distinte. Così come le aziende del food nella sezione Arena Gourmet. Quindi, per capirsi, chi visitava la fiera venerdì e sabato trovava un certo numero di aziende, mentre la domenica e lunedì ne arrivavano altre. Una staffetta espositiva che aveva il vantaggio di assegnare spazi più larghi agli espositori e diluire la partecipazione del pubblico, anche in osservanza alle disposizioni sanitarie vigenti. Circa 1000 persone massimo al giorno potevano entrare nella Kurhaus, mentre in condizioni normali ne arrivavano oltre 3500 al giorno.
Una situazione che, perdurando nel tempo l’effetto della pandemia, come ad oggi appare assai probabile, porta le manifestazioni fieristiche ad orientarsi in modo sempre più stringente verso un diverso futuro. Suggerendo forse la rinuncia alla possibilità di ibridare una fiera professionale dal classico formato business-to-business in un evento di massa con grande partecipazione del pubblico degli appassionati.
D’altra parte anche la fiera business-to-business ha i suoi problemi nel momento in cui i viaggi internazionali sono limitati, se non interdetti, e quindi vengono spesso e volentieri a mancare le possibilità di incontrare i buyers internazionali e quindi la possibilità di giustificare l’investimento nella fiera - che è sempre molto impegnativo - come strumento utile e necessario alla propria crescita.
La formula ridotta ha permesso comunque a espositori, buyer e visitatori di vivere con più pacatezza questa edizione speciale: oltre 5.000 le presenze registrate dall’organizzazione nelle cinque giornate con oltre 600 produttori partecipanti tra case vitivinicole, spirits e culinaria.
Oltre alla Selezione Ufficiale e alla frequentatissima Gourmet Arena (100 produttori per volta, anch’essi suddivisi in due sessioni) anche diversi fuori salone tra cui Naturae et Purae bio&dinamica in esposizione in tutte le giornate all’Hotel delle Terme e la cavalcata in Champagne il martedì, ultimo giorno.
Appuntamento dal 4 all’8 novembre 2022 per la 31^ edizione che vedrà l’affluenza di non oltre 1.500 persone al giorno puntando a un parterre di intenditori.
#mwf2021 #30mwf #thewinehunter
L'inaugurazione del nuovo salotto de La Ménagère (Via de' Ginori, 8/r) disegnato dall'architetto Claudio Nardi si svolge in collaborazione con God Save The Wine e Firenze Spettacolo: una Cena e degustazione guidata con estro e la consuetta brillantezza da Andrea Gori, il sommelier informatico.
Vini Protagonisti e Menù dello chef Nicholas Duonnolo
Bourgonge Les Setilles 2019 di O. Laflaive, Chardonnay Barrique 12 mesi
Piatto in abbinamento: Sedano rapa arrosto con nocciole, mele, miele di acacia e tartufo
Chablis 1er cru Montee de Tonnerre 2019 di O. Laflaive, Chardonnay Barrique 11 mesi
Piatto in abbinamento: Risotto al formaggio Gran Pepato clorofilla e scalogno
Mersault 2019 di O. Laflaive, Chardonnay Barrique 16 mesi,
Piatto in abbinamento: Creme brulè di zucca e foie gras radicchio e sesamo
65 euro tutto compreso (solo 40 posti disponibili) - prenotazioni: 055 0750600, lamenagere.it oppure info@firenzespettacolo.it – riceverete conferma scritta - ore 20
Via de'Ginori, 8r - 055 0750600 - info@lamenagere.it - aperto tutti i giorni 7-02 - ristorante 12-23
La prima vendemmia sarà la 2023, con i primi vini in commercio nel corso del 2025.
“Siamo in un momento storico per Ruffino - commenta il Presidente e Amministratore Delegato Sandro Sartor – vogliamo diventare un assoluto punto di riferimento dei vini toscani di alto prestigio. Aggiungo che inoltre entro il 2025 non solo tutti i nostri vigneti saranno certificati biologici, ma anche tutta la filiera produttiva sarà certificata sostenibile, inclusi i nuovi vigneti di Bolgheri, attualmente in conversione verso il biologico.
Ruffino, fondata a Pontassieve, nel 1877, produce vini dalle sue tenute toscane nelle più importanti denominazioni, da Chianti Classico a Montalcino a Bolgheri.
Giovedi’ 1 Settembre l’associazione viticoltori di Greve in Chianti promuove un grande evento in piazza, dedicato principalmente a stampa e operatori, arricchito da una esclusiva masterclass condotta da Alessandro Masnaghetti.
I Viticoltori di Greve in Chianti (32 aziende), impegnati sul fronte del territorio, della sostenibilità e della valorizzazione, anticipano con questo evento il classico ciclo di iniziative settembrine “Aspettando l’Expo”, in occasione del 50^ anniversario dell’Expo del Chianti Classico.
Si inizia alle ore 17 con una masterclass presso la storica Enoteca Falorni per un selezionato numero di invitati, condotta dal grande esperto del territorio del Chianti Classico Alessandro Masnaghetti, in procinto di presentare l’Atlante del Chianti Classico: il primo libro al mondo dedicato esclusivamente al territorio del Gallo Nero, ai suoi comuni, ai suoi vigneti e alle sue Unità Geografiche Aggiuntive (UGA).
L'evento prosegue alle ore 20:00 nella piazza principale, con una cena sotto le stelle, preceduta da un aperitivo in piedi, per un confronto e un assaggio a tutto campio dei vini dei Viticoltori di Greve in Chianti.
Aperitivo e cena sono in parte aperti al pubblico, con possibilità di acquistare il biglietto (120,00 pp) comprensivo della cena seduta e servita con un menù di 4 portate, oltre alla possibilità di assaggiare tutti i 38 vini in degustazione presenti durante la serata.
I biglietti disponibili sono limitati: https://www.viticoltorigreveinchianti.com/esperienze/. Sono attesi in piazza circa 140 ospiti. Il servizio sommelier durante l’evento è affidato alla FISAR di Firenze.
Ulteriori info: Associazione Viticoltori di Greve in Chianti
https://www.viticoltorigreveinchianti.com/
info@viticoltorigreveinchianti.com
Torna Champagne Experience 2022, e cresce del 16% nel numero di maison partecipanti.
Più di 800 vini in degustazione e un ricco calendario di appuntamenti di approfondimento. Una tavola rotonda punta i riflettori sull’imprenditoria femminile in Champagne.
Il tradizionale appuntamento modenese dedicato alle nobili bollicine francesi è organizzato da Società Excellence, realtà che riunisce ventuno tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza.
Le anime del mondo dello champagne sono suddivise in base alla loro appartenenza geografica, corrispondente alle diverse zone di produzione della Champagne – Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Aube – oltre alle “maison classiche” riunite in una specifica area.
“Siamo davvero entusiasti del riscontro che abbiamo ricevuto dalla regione Champagne” rivela Lorenzo Righi, direttore di Società Excellence, nonché ideatore e organizzatore di Champagne Experience. “Sono 20 le nuove aziende aderenti, con più di 800 vini in degustazione. Le abbiamo selezionate tramite un preciso criterio: la manifestazione, organizzata da professionisti che operano a livello nazionale, consente di dare visibilità a maison che hanno una struttura commerciale ben organizzata sul territorio italiano. Gli operatori in visita a Modena si aspettano infatti di trovare etichette che possono proporre alla loro clientela nei rispettivi locali, dall’Alto Adige alla Sicilia”.
informazioni sulla manifestazione e sulle master class www.champagneexperience.it
Una due-giorni di festa promossa dal Consorzio della Vernaccia nel centro storico di San Gimignano per scoprire attraverso degustazioni, master class, convegni, cene gourmet e party ogni sfumatura della celebre Vernaccia che per l’occasione viene ridenominata Regina Ribelle. Ribelle perché in una regione dominata da grandi vini rossi riesce a farsi strada e a spopolare tra appassionati e non solo.
Una prima edizione di un festival che punta a coinvolgere in diverse modalità: dalle più conosciute - master class e percorso degustazione dove si incontrano i produttori - ma anche party con dj set nell’affascinante Rocca di Montestaffoli e spettacolo teatrale nel Chiostro Sant’Agostino, immancabile la cena di Gala.
Un programma ricco che coinvolge i luoghi più attrattivi del borgo toscano, ma anche i ristoranti che infatti propongono menù speciali dedicati alla Vernaccia. Da non perdere sabato e domenica in Piazza della Cisterna e Piazza delle Erbe i percorsi degustazione con i produttori.
Sabato 3 alle 19 alla Rocca di Montestaffoli aperitivo con dj set, mentre alle 19.30 lo spettacolo teatrale della Compagnia delle Seggiole nel Chiostro di Sant’Agostino, segue poi la cena di Gala. Alle 16.30 invece in Sala Dante il convegno L’Amor che de la vita cola.
Sabato e domenica alla Rocca di Montestaffoli dalle 11 alle 18 la Master Class “Storia di abbinamenti della Vernaccia di San Gimignano”, si chiude l’evento in Piazza Duomo domenica alle 18.30.
San Gimignano – maggiori info, programma dettagliato, prenotazioni e costi > reginaribelle.it