INTERVISTA > Bottega di Parigi

In zona Terzollina il ristorante rustico/elegante di Mihaela Ursu.

Una Cucina che ricerca… la semplicità!

Arrivata a Firenze nel ’99 a 22 anni, dopo un’esperienza in Korea del Sud e viaggi in Asia, ha cominciato a lavorare nei ristoranti con un grande interesse per il mondo del vino. Per questo motivo ha cercato persone e posti con cantine interessanti, facendo anche corsi di sommelier e un anno di enologia all’università di agraria. Una passione che ha sempre avuto. Da piccola visitava ogni anno le cantine popolari di Mulfatlar in Romania insieme a suo padre. Era affascinata e ha sempre pensato che il vino fosse una cosa grande.

La cosa che hai fatto della quale sei più orgogliosa e quella che (eventualmente) non rifaresti.
Essere andata avanti nei momenti più difficili e non aver abbandonato! Quella che non rifarei è andare sulle montagne russe: pessima esperienza!

Ingredienti e ricetta per un locale di successo.
La qualità da tutti punti di vista, mettere al centro il cliente. Poi anche tutto il lavoro che c’è dietro che richiede tante rinunce, sacrificio e fatica. Il successo non arriva mai da un giorno all’altro.

La Vostra cucina spiegata con parole semplici a chi non vi conosce…
Una cucina concreta, di tradizione ma attuale. Prestiamo molta attenzione alle materie prime e cerchiamo di non aggiungere troppe cose. Tendiamo a togliere, per alleggerire. Per esempio la nostra pappa al pomodoro è senza soffritto. Però preparata con il pane fatto da noi.

I vostri “piatti forti”, la vostra “specialità”… e una pietanza che preferite lavorare.
Mi piacciono le frattaglie, sia lavorarle che mangiarle. Uno dei miei preferiti è il Cibreo che purtroppo è sparito dai menù a Firenze.

Il vostro piatto più difficile da realizzare, ma di maggior soddisfazione.
Forse quello più semplice, lo Spaghetto cacio e pepe. Noi lo facciamo con un formaggio vaccino stagionato che lo rende cremoso. Basta un secondo per rovinarlo.

Un ingrediente o un piatto sottovalutato. E uno sopravvalutato….
Per me la galantina! Un ingrediente forse il burro. Se buono, rende tanto ed è ricco di antiossidanti e sali minerali.

A cena con un buon vino. Quale?
Un buon Champagne sempre. Fresco, giovane ma di grande vedute, come Benoit Lahaye Brut Nature o imponente e sontuoso come Bruno Paillard Blanc de Blancs Millesimato 1996. Potrei citare altre grandi bottiglie all’infinito…

In breve, facci venire l’acquolina in bocca, raccontandoci i piatti salienti del Vostro menù invernale…
Sceglierei i Plin di ricotta del Casentino e spinaci con crema di parmigiano e tartufo bianco, si sciolgono in bocca. O il nostro piccione scalzato, ripieno di fegatini e pere e cotto al forno con vino buono.

A cena a Firenze in un altro ristorante… Chi?
A Firenze ho sempre un po' di difficoltà. Cena per me è un insieme di cose che parte prima dal vino, poi tutto il resto. Finisco sempre alle Volpi e L’Uva, non mi ha mai deluso!

E in Toscana?
Ogni volta che posso all’Osteria di San Piero a Sieve, da Luca Pecorini. Una vera Spa per l’anima e i sensi.

Firenze a tavola? Un parere sulla ristorazione nella nostra città….
Potrebbe fare molto di più e soprattutto invogliare i fiorentini a tornare nel centro della loro città. Mancano i tempi del vecchio Garga, quando la la città era molto più viva.

Hai la bacchetta magica. Tre cose che faresti per Firenze.
Toglierei tutti i pullman che portano turismo giornaliero di basso livello, aprirei il Corridoio Vasariano al pubblico e permetterei ai fiorentini di vivere in maniera libera e agevolata il centro.

La Bottega di Parigi
In zona Careggi, un ristorante rustico/elegante, con sala vetrata, diretto da Mihaela Ursu. Piatti eccellenti con sapori autentici e carta dei vini entusiasmante. Nel menù: Patè di fegato con salsa di arance al Porto e pain brioche, Tartare di ricciola e insalata di rape rosse scottate al rafano; Risotto con animelle e zafferano, Tortelli di baccala, pomodorini, pinoli e scorzette di lime; Piccione à l’etouffè disossato ripieno di fegatini e pere, con indivia saltata; Filetto di rombo dorato, spaghetti di zucchine, corona di patate e peperone; Torta al gianduia con croccante alla nocciola; Strudel di mele e pere con pinoli, uvetta e crema leggera. Prezzi: antipasti 12/18 euro, secondi 22/28, dolci 10/12, pane e coperto 3.

Via del Terzollina, 3r - 055 3897347 - aperti a pranzo e cena da lun a ven, sab solo a cena, chiuso dom - www.labottegadiparigi.com - @labottegadiparigi.com

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