Un viaggio nelle Langhe, con i vini dei Colla

Metti un pranzo da Burde con il Gambelli del Nebbiolo.

Oggi mi sono inginocchiato. Davvero, anche se metaforicamente. Ascoltando dalla viva voce di Andrea Zarattini, preparatissimo direttore commerciale, la storia di Poderi Colla e del suo Padre Fondatore, Beppe Colla. Uno dei quegli italiani che oggi, vedendo i TG la sera, rimpiangiamo ogni minuto e ci chiediamo perchè non nascono più… vabbè, ne parleremo un’altra volta. Torniamo invece ai vini creati da quest’uomo straordinario scomparso a 88 anni nel 2019, uno dei grandi dell’agricoltura piemontese e italiana, evocato come il Gambelli del Nebbiolo, riferito al toscano padre del Sangiovese.

Anche se la storia dei Colla risale a ben 300 anni fa, è ai primi del ‘900 che dalla produzione storica di Moscato, Pietro Colla emerge come un talento enologico speciale, tanto da diventare l’uomo di fiducia di Carlo Gancia per le bollicine.

All’ombra dello spumante e dei cru due nomi su tutti spiccano nella Famiglia Colla: Pietro e il figlio Beppe appunto. Due personaggi che hanno scritto la storia dell’enologia piemontese.

Pietro, classe 1894, appresa la difficile arte del metodo champenoise da Giuseppe Gallese, che decenni prima l’aveva importata dalla Champagne, divulgando l’arte e la qualità dello Spumante Metodo Classico grazie al suo lavoro alla Gancia e all’acquisto di vigneti pregiati a Moncucco di Santo Stefano Belbo.

Beppe (1930) a 26 anni rileva la ditta del Cav. Prunotto e, quando ancora i vini piemontesi erano poco conosciuti, la rende una realtà famosa nel mondo. Uomo dal pensiero affilato ed innovativo, partecipa alla stesura dei disciplinari di produzione delle Denominazioni dei vini di Alba e persegue costantemente la qualità: negli anni ’60 per primo in Langa inizia a vinificare separatamente le uve delle posizioni migliori ed introduce in etichetta la parola Cru, un termine di grande importanza per la tutela del territorio.
Tino, ultimogenito di Pietro, diventa poi il punto di riferimento per la Poderi Colla, azienda nata nel 1994 che oggi conduce con Federica (nipote) e Pietro (figlio).


Nella storia dei Colla il 1994 è una data importante. Tino e la nipote Federica uniscono le tenute di proprietà e danno vita alla Poderi Colla, tre grandi territori vocati: Cascine Drago a San Rocco Seno d’Elvio di Alba, Tenuta Roncaglia a Barbaresco e Dardi Le Rose a Bussia di Monforte d’Alba. A queste tre realtà simbolo dell’enologia delle Langhe a fine 2016 si è aggiunto il Bricco Bompè a Madonna di Como di Alba.

Uno Spumante Metodo Classico dalla storia antica, i classici vitigni Dolcetto, Nebbiolo da Barbaresco e da Barolo (particolarmente stimati da Veronelli), Barbera, Pinot Nero e Riesling Renano. Ma tutto con molta chiarezza: ogni vigna un solo vigneto, dove già prima della moda biologico-biodinamico la salvaguardia della natura e dell’ambiente veniva perseguita senza finalità mediatiche o commerciali. Dal 1995 l’azienda partecipa al programma agroambientale della Regione Piemonte per concimazione (limitata e saltuaria), controllo dell’erba (con mezzi meccanici salvo in particolari annate piovose), sfogliatura e vendemmia verde: tutte operazioni manuali.


Nella collection dei 12 vini prodotti spicca il filo rosso della tradizione dei grandi rossi dell’Albese e l’unicità dello Spumante Pietro Colla Metodo Classico: esaltazione del territorio, valorizzazione dell’annata, in modo mai uguale. In totale circa 150mila bottiglie prodotte ogni anno di cui ben la metà – dato piuttosto raro in Italia - consumate sul mercato interno e senza essere nella GDO.


PODERI COLLA - San Rocco Seno d'Elvio, 82 - 12051 Alba (CN) - 0173 290148 – podericolla.it

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