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Risultati per: mangiare a firenze


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Che Tour a Regina Bistecca!

Per l’occasione Regina Bistecca, numero 19 della prestigiosa graduatoria di World Best Steak Restaurant, e n. 2 in Italia, ospita il rinomato ristorante Amaren di Bilbao, numero 16, nonché già “Campeon National de Parrilla” in Spagna nel 2019.

Le tre serate vedono i due chef, Vincenzo Dilorenzo del ristorante fiorentino e Aitor Del Olmo per il ristorante basco, lavorare a quattro mani per un menù a base di carne dove la tradizione della griglia fiorentina dialoga con la cultura gastronomica basca.

Sul palcoscenico principale la bistecca alla fiorentina di Chianina della tenuta San Giobbe insieme ad con una “chuleta” basca dell’allevamento di Amaren stesso con una frollatura di oltre 90 giorni, cotte entrambe sui carboni vegetali ardenti.

Vini toscani e vini baschi accompagnano la carne che gioca un ruolo predominante nelle rispettive culture gastronomiche.

La prestigiosa classifica ha avuto ampio risalto sulla stampa internazionale e nazionale in quanto tra i primi cento ristoranti, ben 7 sono italiani. Oltre a Regina Bistecca al numero 19, figurano altri 6 ristoranti posti a Saturnia (GR) Osio Sotto (BG), Torino, ancora Firenze e due di Milano.

PRENOTAZIONI +39 055 2693772

MENù
Crema di zucca, brioche, cipolle caramellate - by Regina Bistecca 
Tartare di manzo, midollo, tartare di tonno rosso selvatico - by Amaren
Savarin di cavolo nero, foglia di cavolo nero croccante, crema di zolfini - by Regina Bistecca 
Animelle di vitello, funghi, uovo cbt, cipolle caramellate, olio al tartufo - by Amaren
Bistecca alla fiorentina Chianina dell'Agricola San Giobbe e fagioli zolfini - by Regina Bistecca
Selezione Premium Ox Dry Aged 90+, peperoni rossi arrostiti leggermente - by Amaren
Cheese cake, brunoise di pere, gelato alla cream - by Regina Bistecca 

ABBINAMENTO VINO 
Martedì 5 novembre Rocca delle Macie: Vigna l'Aja Bruciata Vermentino Superiore DOC 2022, Sergio Zingarelli Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2019
Mercoledì 6 novembre Castello di Ama: Al Poggio Toscana IGT Chardonnay magnum 2018, Montebuoni 2020 Chianti Classico riserva DOCG
Giovedì 7 novembre Frescobaldi: Cuvee Voyage, Attems Sauvignon blanc 2023, Montesodi terraelectae DOCG 2021 
Sempre presenti: Amaren white DO Ca Rioja, Angeles de Amaren red DO Ca Rioja, Cair Seleccion de la aguilera Magnum DO, Ribera de Duero 2019


IL LOCALE

Atmosfere brunite, legno caldo e luci smorzate. Sugli scaffali bottiglie importanti e anche libri, in omaggio all’ex libreria che in passato occupava questi ambienti ed era ritrovo di intellettuali e artisti del ‘900. Molte opere pittoriche si possono ancora ammirare sui muri e sono affiancate da altre, di fattura contemporanea, come a voler segnare il passo, ma non troppo in fretta.


Qui la celebre “fiorentina”, insieme ai piatti tipici della nostra tradizione, si annuncia più morbida e succulenta di sempre. Il tono e l’atmosfera sono dati dai due soci Simone Arnetoli e Matteo Perduca che hanno fortemente voluto dedicare questo spazio alla bistecca fiorentina che qui è “Regina”.  Protagonisti anche primi al tartufo, hamburger, roastbeef e altri piatti della tradizione eseguiti con cura e fedeltà. 


Via Ricasoli 14R - 50122 Firenze - +39 055 2693772 - aperto a cena da mar a gio - pranzo e cena ven, sab e dom, chiuso lun - reginabistecca.com

La Vera Tradizione agli Antellesi

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Trattoria tipica fiorentina della famiglia Bartoloni in San Lorenzo! Specialità: “fiaccheraia”, spaghetto piccantino”; tagliatelle ai porcini, Pappardelle sul cinghiale, Tortelli “mugellani” di patate al ragù bianco di chianina, Ravioli “Maremmani” di ricotta e spinaci al burro e salvia, Spaghetti alla “Carbonara Fiorentina” tartufata. Tegamino di trippa, polpettine di lesso al pomodoro, Pollo alla diavola, Ossobuco, tagliate, filetto e bistecca superlativa. 

Da scoprire a fianco L’OFFICINA DEGLI ANTELLESI: taglieri, focacce e aperitivi con vini al bicchiere, bottiglie e cocktail. Per un aperitivo o un light dinner davvero doc!  

Riccardo Bartoloni ci ricorda che: “Non dimenticare la propria storia e le proprie tradizioni vuol dire sopravvivere e difendersi dal mondo che cambia.”

Via Faenza, 9 – 0552654616 – 329 6027473 – aperto pranzo e cena fino alle 24
Prezzi: antipasti 6-10, primi 8-12, secondi 10-22, bistecca 44/48 al kg

Olio Restaurant: Un Grande Classico sa stupire

Su firenzespettacolo.it/store una cena a condizioni specialissime

La sala principale è circondata di librerie …di vini, che rende molto comfort l’ambiente: all’ingresso un cocktail bar – bistrò dove sorseggiare un drink con un piatto o un amouse bouche per uno spuntino-cena light. 

Si può scegliere un menù degustazione (da 65 agli 80 euro), o alla carta, magari pescare le proprie scelte da entrambe le liste.

Curata la carta di extravergini in una cucina di chiara aderenza territoriale che sa esprimere aromi e sapori accattivanti.

OLIO
Via Il Prato 58r – 055 2658198 – aperto a cena (chiuso lun) – olioresaurant.it – prezzi €€/€€€

Intervista a Carlo Lazzerini, Direttore OLIO Restaurant (febbraio 2025)


Accanto a Palazzo Corsini e all’Hotel Villa Medici il ristorante di Paolo Provvedi diretto da Carlo Lazzerini. Si cena con un menù ispirato dall’olio buono. La sala principale è circondata di librerie …di vini, che rende molto comfort l’ambiente: all’ingresso un cocktail bar – bistrò dove sorseggiare un drink con un piatto o un amouse bouche per uno spuntino-cena light.

Curata la carta di extravergini in una cucina di chiara aderenza territoriale che sa esprimere aromi e sapori accattivanti. Incontriamo il direttore, un grande professionista della scena gastronomica di Firenze.

La tua idea di locale, cosa non deve mancare? 
L’accoglienza, oggi ormai si è persa la buona abitudine di ricevere il cliente come un ospite a casa propria e dopo averlo accolto va accompagnato durante la scelta dei piatti e del vino sempre con discrezione.

Il punto di forza della vostra cucina? 
La nostra cucina si basa su grandi fondamenti, il mio percorso professionale me lo impone, non sono un ricercatore però amo stupire l’ospite quindi grandi classici con dettagli innovativi.

Convinci una persona con tre parole a venire a pranzo o a cena da Voi.
Ospitalità, Eleganza e Qualità!

Da ristoratore e imprenditore quale pensi siano le criticità del settore oggi?
Sono molteplici, quella che mi colpisce di più è l’improvvisazione, molti si inventano ristoratori senza sapere cosa vuol dire “mise en place”. La televisione non aiuta e parlo del comparto cucina, cuore del ristorante, saper fare tre piatti in croce e già sentirsi grandi chef altra grande criticità. Ultima ma non meno importante il reparto sala, dove quasi tutti pensano che basta saper portare 3 piatti e sei un cameriere……ma io questo problema l’ho già risolto…..assumo solo libri bianchi dove posso scrivere la mia storia!

Come vive un locale come il tuo questa dimensione così prepotentemente turistica di Firenze emersa negli ultimi tempi?
Olio Restaurant è un locale molto attuale e quindi adatto alla nuova frequentazione turistica. È chiaro che nel nostro caso non dobbiamo mai adeguarci al “turista” ma è lui che se è in cerca di un posto dove mangiare la grande cucina fiorentina in un contesto elegante sicuramente arriverà.

La prevalenza del turista straniero nei locali del centro città può influenzare e in che modo la qualità della proposta gastronomica?
In parte ho già risposto, sarebbe un errore clamoroso cambiare il proprio ideale di cucina solo per adeguarsi al “turista”…..ma poi scusatemi il turista viene a Firenze, una delle più belle città del mondo a mangiare la nostra meravigliosa cucina.

Tutti i ristoratori che ascoltiamo vorrebbero sempre più fiorentini nei propri ristoranti: qual è secondo te una caratteristica essenziale per attrarli?
Questa domanda mi piacerebbe evitarla, i fiorentini sono nella loro città ed è giusto che vadano a mangiare dove preferiscono…..noi siamo molto contenti della buona frequentazione fiorentina che abbiamo, specialmente ora che ci siamo spostati in via il Prato fuori dal centro storico.

In breve, facci venire l’acquolina in bocca, raccontandoci i piatti salienti del menù di stagione…
Un antipasto elegante e sfizioso è il nostro Blu Flan fatto con un formaggio blu molto delicato adagiato su una crema di broccoli e dadolata di pancetta di Gaiole croccante che fa un bel contrasto.
Un primo senza tempo è il raviolo mugellano farcito di patata al sugo finto, nato quando non c’erano abbastanza soldi per comprare la carne ma con un’intensità di aromi meravigliosa…. storica ricetta fiorentina che in realtà è diventata molto attuale viste le nuove esigenze alimentari.
Come secondo un bel filetto di cinta senese lardellato cotto a bassa temperatura accompagnato da radicchio trevigiano scottato con aceto di fragole.

Il Menù Ideale della Cucina Fiorentina

Le nostre Domande
1 - Il menù ideale della cucina fiorentina secondo te (antipasto - primo - secondo - dolce e vino anche…).
2 - Qualche indirizzo consigliato.


Lara Loreti
Il Gusto, La Stampa - la Repubblica
1 - La cucina fiorentina offre piatti della tradizione semplici e gustosi. Scegliere delle prelibatezze per rendere più intrigante la giornata è un esercizio non solo della gola ma anche della mente. Ogni piatto ha una storia secolare e dietro ciascuna ricetta si nasconde un mondo che affonda le sue radici nelle storie di contadini o nei corridoi degli eleganti palazzi medicei.
Non sono una fan dei crostini toscani ma degustare quelle fragranti fette di pane con il paté di fegato è un rito da cui non ci si può sottrarre. Aggiungo prosciutto crudo, ben saporito e tagliato non troppo fine, e finocchiona (la adoro!), il tutto accompagnato da schiacciata. La Ribollita è un miracolo della cucina e incarna la rinomata propensione toscana per le zuppe. Affondate il cucchiaio nel piatto: scoprirete un mondo di sapori autentici e rassicuranti sprigionati da fagioli cannellini e borlotti, cavolo nero, verza e cappuccio. Squisita.
Per secondo? Be’ la bistecca è un must, ma attenzione. Una validissima alternativa è il peposo alla fornacina, ricetta storica che si fa risalire niente meno che al Brunelleschi, a base di stufato di muscolo di manzo cotto nel vino rosso, ovviamente con pepe nero. Per finire, un ammaliante zuccotto, altra antichissima ricetta: ricotta, mandorle e canditi avvolti da un soffice pan di Spagna all’alchermes.
Il vino, neanche a precisarlo, deve essere rosso e frutto delle straordinarie colline del Chianti. Io opto per Brolio Bettino Chianti Classico di Ricasoli: importante e fragrante al tempo stesso, racconta una storia dalle radici ben salde, che sembra non finire mai, così come il finale di questo Sangiovese seduttivo e sicuro di sé, che sa esattamente dove vuole portarti.
2 - Sono davvero moltissimi i ristoranti da visitare. Ne citerò solo alcuni, di diverse fasce di prezzo: Firenze è così bella che merita una seconda visita, e poi una terza…e ancora e ancora. Trattoria da Burde, sempre una certezza. Cibrèo e L’ora d’Aria, due posti diversi ma entrambi magici per una cucina moderna e chic ma di sostanza; Il Parione per una bella panoramica informale di specialità toscane; Il Santo Bevitore per piatti raffinati e mensole traboccanti di vino; Il Teatro del Sale, un’esperienza diversa anche artistica, L’Ortone, suggestivo, mattoni a vista e luci giuste, Coquinarius, a due passi dal Duomo.
Ps Prima di cena o dopo non rinuncerei alla quota mixology in uno dei cocktail bar del centro o su una terrazza con vista mozzafiato. Per un aperitivo più smart, Signorvino ha una posizione top.

Aldo Fiordelli
Comitato di direzione Guida de L'Espresso
Decanter contributor per l'Italia
Collaboratore Rcs e Civiltà del bere

1 - Il tortino di carciofi. In pratica è una frittata ma guai a chiamarla così. A me piace baveuse. Da provare quello del Troia.
Firenze vive nella perenne contraddizione tra la cucina ricca della bistecca e quella povera delle zuppe. Il mio piatto è la pasta e fagioli come piaceva a Indro Montanelli: con un "c" d'olio e pepe nero fresco abbondante.
Il baccalà alla livornese, col pomodoro fresco. Sarebbe scontato dire la bistecca, ma non vorrei fare pubblicità al mio libro sulla vera Fiorentina. A proposito l'avete letto?
La schiacciata con l'uva, ma ahinoi la stagione è già finita. Quindi dico il latte alla portoghese del Picchi, il più buono del mondo. Oppure il gelato al Buontalenti del Badiani.  
Per i vini invece consiglierei un vecchio Rufina, perché ha poco alcol, molta acidità e nei migliori esempi un'innata eleganza che non guasta mai la conversazione.
Per chi può ci sono poi il Tignanello o il Flaccianello, tra i migliori Supertuscan "fiorentini".
2 - La Giostra per i crostini di fegatini del Principe. La Buca Lapi per la vera Fiorentina di Luciano.
Il Troia per il tortino di carciofi. Il Cibrèo per il latte alla portoghese.
L'Ortone a Sant'Ambrogio come trattoria moderna.
Gurdulù come gastronomia con cucina.
Dimora Palanca come novità gourmet dell'anno.
L'Enoteca Pinchiorri per tutto il resto.

Leonardo Romanelli
Critico gastronomico, Gambero Rosso
1 - È sempre difficile parlare di menù ideale di cucina fiorentina, individuare quello che davvero rappresenta la tipicità di una città che, nell’ambito della ricerca nella tradizione si è un po’ adagiata. Le pietanze che si trovano nei ristoranti tendono ad essere standardizzate, quasi banali. Quasi sempre si tratta di un’offerta fatta di un antipasto di salumi e crostini, tris di zuppe che non hanno logica nell’essere insieme stagionalmente, come pappa, ribollita e minestra di farro, poi la bistecca con fagioli o patate… una proposta che non rende onore alla varietà di una cucina che di piatti intriganti ne ha  molti.
Partirei volentieri con un’insalata di fagioli e sorpassata tiepida o una frittata con gli “zoccoli” ovvero con carnesecca ricca di pepe. Volendo stare sul vegetariano le frittatine trippate, poi una minestra: se brodosa, la finezza di un brodo di fagiano o la ricchezza di una minestra di riso e lampredotto con il cavolo verza. Se proprio ci devo mettere la pasta, allora penne strascicate cotte nel sugo di carne. Come pesce, l’inzimino di totani o il baccalà con i porri. Mi piacerebbe poi trovare il cibreo, piatto del tutto scomparso, il cinghiale in dolceforte o una più classica faraona con le olive. Vorrei di nuovo vedere in carta dei contorni veri come i gobbi rifatti o le rapine saltate con la salsiccia.
Sul dolce non ho dubbi o Fedora o Zuppa Inglese. Per il vino spazio al nuovo corso: bollicine toscane e Pinot nero dell’Appennino toscano.
2 - Mi è difficile consigliare, farei sicuramente delle parzialità e quindi invito solo a prendere un bicchiere di vino in piedi con un crostino, come aperitivo, a La Casa del Vino in via dell’Ariento, e mangiare un panino con il lampredotto dal Pollini a Sant'Ambrogio.

ALTRE INTERVISTE su FIRENZE SPETTACOLO di gennaio in tutte le edicole e librerie.

Caorlotta: Pesce d’Autore a Firenze

Un’accogliente osteria di mare, due intime salette, atmosfera familiare, per una cucina di pesce autentica, senza sofisticate elaborazioni. Il menù riflette la tradizione di Caorle, da cui i due vengono: sarde in saor, il Broeto de sepe e poenta in grea e le moeche fritte. 

Focus del menù per la bella stagione il pescato fresco del giorno, servito alla griglia, al forno o al sale. Tra i primi, bigoi in salsa, gnocchi con granchio e pomodorini e tagliolino con ombrina e colatura di provola. Per gli amanti del crudo, tartare di tonno rosso certificato ICAAT, ostriche, scampi e gamberi rossi.

La selezione di vini, curata da Alika, ben accompagna ogni piatto, esaltando i sapori marini con etichette azzeccate. Caorlotta è un’oasi di qualità e passione, dove il pesce è protagonista assoluto e l’ospitalità autentica regala un’esperienza preziosa in riva all’Arno.

OSTERIA CAORLOTTA

Lungarno Amerigo Vespucci 34r – 345 1691689 o 328 5893043 – da mar a dom pranzo e cena (chiuso lun) prezzi €€

Un Sushi con Vista al Piazzale Michelangelo

Nella calma fiorentina di mezz’estate, durante un’insolita serata nuvolosa, quando solo l’idea di un mare turchese può sollevarti l’umore, ecco che una notizia ci sorprende. Un invito a provare un sushi bar a Piazzale Michelangelo.

La Terrazza Paradiso si trova all’interno de La Loggia, o meglio all’ultimo piano del celebre locale dei fratelli Caprarella.
Un’occasione unica quella di proporre il tanto richiesto sushi in versione brasiliana - qui affidato all’expertise di Gianluca D’Auria, già noto in città per il lancio del Via Vai – con la possibilità di mangiarlo con vista su tutta Firenze. Bhe, il colpo di fulmine è inevitabile.

La terrazza ospita circa 40 coperti ben distribuiti tra loro per garantire anche un’esperienza privata o comunque una certa privacy.
Il menù propone i grandi classici del genere, ma si concede dei “fuori pista” di livello che, assicurano, si trovano solo qui. Piatti scenografici e combinazioni che, all’alta qualità del pescato, uniscono la creatività della cucina verde-oro. Ad esempio i Gunkan alla fiamma o gli Scampo roll, serviti sotto una campana di vetro per poi essere svelati al tavolo con una leggera affumicatura; o il gambero rosso che qui, al posto che dall’inflazionata Mazzara del Vallo, proviene da Porto Santo Stefano. Decisamente più sostenibile.



Lo chiamano sushi bar perché in effetti qui si può venire anche per un cocktail e un piatto, senza per forza essere obbligati alla tradizionale formula cena.
Un locale che al momento della nostra visita era appena aperto, ma che, ci hanno assicurato, avrà vita durante tutto l’anno. Ideale appunto per un aperitivo o, perché no, per un dopo cena, considerata la ricca proposta di cocktail originali.
A disposizione anche una piccola carta per chi volesse altri piatti. Due esempi: Tartare di manzo con burratina e tartufo nero o pici schiacciati alla Trabaccolara.


Un’anima internazionale si aggiunge così alla prominente proposta de La Loggia che, sotto ogni punto di vista, domina questa zona della città. Un’occasione per i fiorentini che amano il sushi, di riscoprire il Piazzale Michelangelo in tutta la sua maestosità, magari per un’occasione speciale o un appuntamento galante. Da provare!

TERRAZZA PARADISO
ROOFTOP SUSHI BAR c/o LA LOGGIA

Piazzale Michelangelo 1 – 055 2342832 - aperto tutte le sere, aperitivo, cena, dopo cena – ristorantelaloggia.it

Firenze è diventata un mangificio o si mangia ancora bene?

CLICCA QUI e RISPONDI AL SONDAGGIO

Firenze è diventata un mangificio o si mangia ancora bene? Tavolini ovunque, menù che sembrano copia-incolla e prezzi che fanno sudare… ma chi vive davvero la città, dove va a cena? Il centro è ancora una scelta o ormai lo evitiamo come i turisti che chiedono “una carbonara senza uova”? 

Ce lo siamo chiesti insieme agli amici di MetaFirenze e abbiamo studiato un sondaggio da proporre ai nostri lettori e follower.   

Quali sono le abitudini e le preferenze dei fiorentini vanno a cena fuori?
Quali fattori influenzano la scelta di un ristorante? Il rapporto qualità-prezzo, la location, le recensioni online o la tipologia di cucina?
E ancora: la nuova normativa sull’alcol sta influenzando la decisione e la voglia di andare a cena fuori?

Per rispondere a queste domande e tracciare un quadro aggiornato della scena gastronomica fiorentina, ecco un’indagine online tra i fiorentini aperta fino al 15 marzo.
L’iniziativa punta a raccogliere dati significativi sulle tendenze della ristorazione locale, analizzando il comportamento e le aspettative di chi vive e frequenta Firenze.

Il questionario affronta diversi temi, tra cui:

Frequenza e abitudini di consumo: Quante volte si esce a cena e in quali giorni della settimana?

Tipologie di ristoranti preferiti: Trattoria tradizionale, ristorante gourmet, pizzeria, street food o cucina fusion?

Budget medio: Quanto si è disposti a spendere per una cena fuori?

Fattori determinanti nella scelta di un locale: Prezzo, qualità del cibo, atmosfera, servizio o recensioni online?

Percezione della ristorazione fiorentina: La qualità è migliorata o peggiorata negli ultimi anni?

Principali ostacoli alle uscite serali: Prezzi troppo alti, difficoltà di parcheggio, troppa confusione nei locali o preferenza per la cucina casalinga?

I dati raccolti sono elaborati per fornire un’analisi dettagliata sulle tendenze e sulle richieste del pubblico.
I risultati verranno condivisi con ristoratori, esperti di settore e media, contribuendo a una riflessione concreta sull’evoluzione della gastronomia a Firenze.

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MetaFirenze è una community digitale progettata per offrire un luogo di confronto e dialogo su temi centrali per la vita cittadina. Il progetto, promosso da Galli Torrini Comunicazione e Public Affairs, mira a creare uno spazio condiviso in cui cittadini, istituzioni e realtà locali possano discutere e collaborare per sviluppare soluzioni concrete alle sfide urbane.
Attraverso iniziative come questa indagine, MetaFirenze raccoglie dati utili per comprendere i comportamenti della comunità e favorire un dialogo costruttivo e inclusivo su temi di rilevanza collettiva.

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