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di ANDREA GORI
Parola d’ordine del nuovo mondo è la sostenibilità e Poggiopiano a Fiesole sono anni che spinge in questa direzione con convinzione. Ma è un percorso che parte da lontano: nel 1935 i fratelli Carlo e Alberto Galardi acquistano la Tenuta, cambiando la loro storia e quella delle generazioni successive. Una famiglia da sempre dedita al commercio si butta anima e corpo nella terra, attraverso olio e vino. E dato che il Chianti è oggi una parola suadente in tutto il mondo, una certa lungimiranza gli va riconosciuta. Siamo nei dintorni immediati di Firenze, a Fiesole, e qui non solo si produce vino, ma è un casale del 1600 adibito ad uno splendido Agriturismo. Tutte le coltivazioni, compresi ovviamente gli ulivi e le viti, sono condotte in regime biologico e si caratterizzano per la piacevolezza e la semplicità di beva dal Chianti passando per uno dei pochi Verdicchio vinificati in Toscana (insieme al Trebbiano nell’Erta al Mandorlo) e arrivando al bordolese Poggio all’Uccellare.
Vini che preparano e accompagnano bene la tavola toscana, e che hanno anticipato di molti anni la svolta bio di cui oggi tutti parlano e che pare proprio essere un trend anche e soprattutto per gli anni a venire a cominciare da questo neonato 2021. Ne parliamo con Mauro e Martina Galardi:
Tre parole per dirlo: perché regalare un tuo vino è una buona idea anche in questi tempi così particolari.
Condivisione. Anche se non si condivide la stessa tavola, stappare una bottiglia di vino che ci è stata regalata vuol dire condividere un po' del nostro momento speciale!
Territorio. Soprattutto in un periodo come questo, mettere il naso in un bicchiere di un vino che veramente rappresenta il nostro territorio, è anche un modo per "mettere il naso fuori di casa" e percepire tutte le emozioni che di trasmettono le nostre colline...
Piacere e salute. Con un vino biologico si coniugano due delle cose più difficili da unire: il piacere dei profumi e del gusto di un vino di qualità con la genuinità del prodotto, a 360°: a partire dal prodotto stesso, fino alla terra sulla quale è prodotto.
La ricetta e il piatto di casa tua che non devono mancare per questi giorni, e il giusto abbinamento: raccontaci un tuo vino e una ricetta per un pranzo d'inverno.
Le lasagne della Nonna! Ovviamente con una buona dose di besciamella e un ragù speziato e saporito. Il Voce alla Terra, il nostro Chianti Superiore, è l'abbinamento ideale: intenso e avvolgente al naso, deciso ed elegante in bocca. Per queste settimane sperimenteremo anche una nuova ricetta che ci è stata consigliata: tortelli di farina di farro e grano saraceno con ripieno di ricotta e pecorino e una spolverata di nocciole. Ovviamente non può mancare un filo di Plenum, il nostro extravergine!
Ricetta dal Blog logicabiologica.it - Link alla ricetta
Con questo freddo il bollito è d'obbligo in casa Galardi e indubbiamente non può mancare un Sangiovese in purezza, la nostra Riserva. Un vino fine e preciso, che esalta i sapori della carne e pulisce la bocca con un'acidità e un’astringenza presenti ma non invasive. In realtà sulla tavola è sempre presente anche il nostro bianco, l'Erta al Mandorlo, per chi al bianco non può dire di no. Sui crostini con il patè di fegatini però lo beviamo tutti: la freschezza, l'acidità e i profumi dell'Erta al Mandorlo creano un bellissimo equilibrio in bocca con l'untuosità, il sapore deciso e la delicatezza del crostino...
Vini in degustazione:
Com'Era 2015 Rosso di Toscana IGT - Sangiovese, Canaiolo, Merlot
Voce alla Terra 2016 - Chianti Superiore DOCG - Sangiovese, Colorino, Cabernet Sauvignon
Riserva 2016 Chianti DOCG
Poggio Galardi in Anfora 2015 - Rosso di Toscana IGT - Merlot, Cabernet S
Erta al Mandorlo 2019 - Bianco di Toscana IGT - Trebbiano Toscano, Verdicchio
VinOrange 2017 - Bianco di Toscana IGT - Trebbiano Toscano e Verdicchio macerati
Fattoria di Poggiopiano di Mauro Galardi - Via dei Bassi, 13- Loc Girone - 50061 Fiesole FI - Tel/fax 055 6593020 - info@poggiopiano.it
L’azienda vinicola nasce dalla passione della famiglia Gianolli per la terra, l’agricoltura e il vino, sua massima espressione nel territorio veronese. Massimo Gianolli, imprenditore di successo e appassionato di vini sin dalla giovinezza, incontra Stefano Falla anch’esso grande appassionato e insieme danno vita a una piccola produzione nel 2005, selezionando l’uva destinata al loro primo Amarone. Vino che, come recita la rigida norma del disciplinare di produzione, viene alla luce solo quattro anni più tardi. L’azienda è dotata di una sede operativa con annesso showroom a Milano (Via Giorgio Stephenson, 43A) e di una sede in Veneto, sulle colline della Valpantena nei pressi di Verona, dove si trovano l’azienda agricola e i vigneti.
Una tenuta di 45 ettari allietata sia da vigne che da lussureggianti ciliegeti (di qui la denominazione del marchio) nota per rossi decisi e intensi come l’Amarone, il Corvina, il Valpolicella Superiore, il Valpolicella Superiore Ripasso e i bianchi, più freschi e delicati, come il Lugana e il Garganega.
Grazie a una lungimirante politica commerciale, nel giro di pochi anni la Collina dei Ciliegi raggiunge risultati brillanti sul mercato italiano e decide di ampliare il proprio business anche su altri mercati oggetto di grandi esportazioni. Primo tra tutti quello cinese che oggi rappresenta il mercato estero più importante per l’azienda, con un tasso di crescita davvero sorprendente. Con la Cina, gli altri mercati affrontati sin dagli albori aziendali, e ormai ampiamente consolidati, sono stati quello del Regno Unito, della Germania, tradizionalmente molto favorevole ai vini italiani, e più in generale dei Paesi Scandinavi. A questi si aggiungono Romania e Messico.
Nell’area asiatica, invece, oltre alla Cina, oggi la Collina dei Ciliegi vanta rapporti commerciali sempre più solidi anche in Giappone, Taiwan, Filippine e Thailandia. Mentre in Nord America sono stati acquisiti distributori sia in USA che in Canada.
Curiosità calcistica, è una delle poche aziende ad avere una sua SkyLounge fissa allo stadio di San Siro in collaborazione con il Milan.
Oltre ai vini dell’azienda al banco trovate anche una piccola selezione di vini francesi molto interessanti da loro distribuiti in Italia.
Sede Legale e Showroom: Via Giorgio Stephenson n. 43A – 20157 Milano - 02 87158048 - info: info@lacollinadeiciliegi.it - reclami: reclami@lacollinadeiciliegi.it
Azienda Agricola e Vigneti - Località Erbin n. 36 – 37023 Grezzana (VR)
di ANDREA GORI
Inizia un altro anno di sfide e rinnovo delle tradizioni della Berardegna in quel di San Felice con la cantina posta all’interno del bellissimo borgo di San Felice a Castelnuovo Berardenga, la zona del Chianti Classico più vicina a Siena. Nel borgo continua il grande lavoro con apertura coraggiosa anche in piena pandemia di Juan Quintero, resident chef del Poggio Rosso che è riuscito a ottenere la stella Michelin nel suo anno più complicato finora! Juan è un giovane (1989) colombiano recentemente salito alla ribalta dei riflettori come Chef Emergente (Due Forchette e 81 punti sulla guida Ristoranti d’Italia 2019 del Gambero Rosso), un personaggio decisamente particolare da scoprire a tavola con ardite composizioni ma anche tanto sapore e gusto, un raro caso di chef che non pensa solo alle guide ma anche alla soddisfazione di chi sta a tavola!
San Felice è oggi anche Bolgheri con un DOC di grandissimo successo e l’uscita recente della prima annata del Bolgheri Superiore, il vino più ambizioso mai realizzato da Leonardo Bellaccini sulla costa Toscana. Ma prosegue anche la scoperta e la valorizzazione di Montalcino con Campogiovanni, un brand e un vino ormai affermato e ricercato.
Chianti Classico, Bolgheri e Montalcino sono tre territori che rappresentano bene l’impegno di un’azienda sempre all’avanguardia e in movimento sin dalla sua fondazione alla fine degli anni ‘60 e che oggi incarna il Chianti Classico (con la grande ricerca in vigna con lo sviluppo del vitigno Pugnitello). In degustazione stavolta avremo l’ultima annata del Vigorello, il primo Supertuscan della storia in forma sempre smagliante, e il celebrato 2011 del Brunello di Montalcino Riserva Il Quercione, un vino incredibile, scintillante e passionale dalla grande ricchezza aromatica e fascino, ammaliante , diretto e piccante con un tannino ficcante e saporito in allungo splendido su materia viva e tesa.
Come iniziare al meglio il 2021 con i vostri vini?
I nostri vini rappresentano una scelta raffinata e di prestigio. Destinati ad un pubblico non necessariamente conoscitore, pronto però a considerare il vino pregiato come elemento fondamentale del “savoir vivre”. Prodotti che possono accompagnare momenti importanti sia della vita conviviale che professionale e costituire senz’altro anche un regalo prezioso per iniziare bene quest’anno così carico di aspettative.
Una ricetta o un piatto di casa tua che non devono mancare questo mese.
Un piatto che sicuramente non manca a casa San Felice è il Brasato, rigorosamente di Cinghiale, abbinato con un grande rosso Toscano, molto spesso proveniente dalla roccaforte del Sangiovese a Montalcino. Vedo ideale per questo il Quercione - Brunello di Montalcino Riserva, prodotto solamente nelle migliori annate da un’attenta selezione dei miglior grappoli dall’omonimo storico vigneto della nostra tenuta a Campogiovanni.
Vini in degustazione:
Brunello di Montalcino Riserva Il Quercione 2011
Vigorello IGT Toscana 2015
AGRICOLA SAN FELICE - Bell’Aja (Bolgheri) e Campogiovanni (Montalcino) - Loc San Felice 53019 - Castelnuovo Berardenga - Siena - 0577 399202 - www.agricolasanfelice.it
di ANDRE GORI
Rossella Bencini Tesi è la dinamica imprenditrice che coraggiosamente nel 2001 ha abbracciato il metodo di coltivazione biologico e biodinamico, ovvero in stretto rapporto con la natura evitando non solo ogni tipo di chimica in vigneto, ma anche in cantina, in una denominazione piccola ma prestigiosa come Carmignano, in una fattoria ottocentesca immersa nel verde delle colline del Montalbano. Il risultato sono vini che parlano in maniera impressionante del loro territorio e che stupiscono per complessità e allo stesso tempo facilità con cui si possono bere e gustare. E non dimentichiamoci il grande lavoro su due uve sempre considerate “minori” come Trebbiano e Malvasia, che unite danno vita ad un vino magico dal colore dell’oro aranciato che vale sempre la pena scoprire.
“Evitando gli estremismi e con massima semplificazione – racconta Rossella - possiamo dire che i vini bio, quando prodotti con professionalità e competenza, all’assaggio rivelano una maggiore complessità aromatica, maggiore equilibrio ed una maggiore vitalità, oltreché belle sensazioni legate alla percezione delle caratteristiche dell’annata e del terroir (non possiamo stupirci se usando tutti gli stessi additivi i vini alla fine diventano simili se non uguali…). Sono eliminati tutti i difetti legati all’abuso e a volte anche all’uso di additivi e correttivi: ad esempio bruciore in gola e nell’esofago (acido citrico) – pesantezza (gomma arabica) - gambe molli e testa che gira (eccesso di solfiti) - squilibrio fra alcolicità e struttura del vino - eccesso di morbidezza che addormenta il palato (glicerine)… e così via aggiungendo… L’assenza di lieviti selezionati evita la piattezza e l’omologazione del gusto.
Perchè iniziare il 2021 con un Terre a Mano?
Proporre un nostro vino è sempre una buona idea, anche in tempi di lockdown, perché ogni bottiglia di vino ci apre una finestra su paesaggi bellissimi, evoca immagini di vigne da camminare anche in inverno, in territori fantastici ricchi di tradizione e di storia, e fa volare la fantasia. Il nostro “Carmignano Terre a Mano” in particolare è legato, legatissimo, alla storia dei Medici, che nella zona decisero di costruire ben due magnifiche ville e la loro preziosa riserva di caccia: questo vino, morbido strutturato ed elegante si sposa in maniera perfetta con la cacciagione, ed è bello immaginarlo su una tavola autunnale riscaldata dalla fiamma di un camino acceso, durante uno dei banchetti che concludevano le battute di caccia alla corte dei Medici….
Un abbinamento stagionale.
Nelle nostre cucine pensiamo approfittare dell’occasione in cui abbiamo una buona bottiglia del nostro “ Carmignano Terre a Mano” per - ritagliarci un po’ più di tempo per cucinare , finalmente dedicandoci ai piatti “della nonna”, che in inverno riscaldano subito l’atmosfera e fanno bene anche all’anima, ad esempio un “Brasato al Carmignano”: dopo una marinatura di almeno 12 ore nel vino, con tutte le erbe aromatiche e le verdure,occorreranno almeno un paio di ore di lenta cottura a fuoco molto basso ed il gioco è fatto, la carne sarà tenerissima, ed il sugo ricco di sapore… Va da sé che il “Carmignano Terre a Mano” accompagnerà poi il piatto anche nel bicchiere..!
Vini in degustazione
Carmignano DOCG Terre a Mano 2016
Carmignano DOCG Terre a Mano 2015
Sassocarlo-Terre a Mano -Bianco Toscano IGT 2018
Passito Rosso Toscano IGT 2011
Fattoria di Bacchereto - Via Fontemorana 179 - Carmignano (Po) - 055 8717191
La natura e il suo rapporto con l’uomo sono il vero segreto dietro il successo del Prosecco nel mondo. Santo Stefano di Valdobbiadene è un piccolo borgo incastonato tra i ricami di vigneti delle colline del prosecco e ne è forse la capitale non dichiarata. Qui ha sede l’azienda agricola Le Colture, sin dal 1500 guidata della stessa famiglia. Nel 1983 Cesare Ruggeri ne avvia l’attività spumantistica, ed oggi è il depositario di uno straordinario patrimonio di esperienza, costituito da piccoli e grandi segreti produttivi, dalla conoscenza del territorio e delle sue uve alla sensibilità innata per la salute della vigna. Da qualche anno i tre figli di Cesare, Silvia, Alberto e Veronica sono impegnati a pieno ritmo in azienda, dove hanno portato una ventata di entusiasmo e il necessario respiro innovativo tipico delle giovani generazioni, senza però dimenticare l’amore per la propria terra ed il rispetto per le tradizioni.
Le bottiglie che ogni anno vengono prodotte in azienda sono il frutto del costante impegno di un solido ed affiatato team familiare in cui ognuno a diverso titolo è direttamente coinvolto in tutti i processi produttivi, dalla conduzione delle vigne alla selezione delle uve, dalle diverse fasi della vinificazione alla spumantizzazione, fino alla commercializzazione. Gli spumanti Le Colture sono ottenuti unicamente dalla lavorazione di uva Glera, proveniente quasi esclusivamente dai vigneti di famiglia situati nella denominazione del Valdobbiadene DOCG e raccolta esclusivamente a mano. Per ottenere i vini spumanti l’azienda utilizza il Metodo Martinotti con rifermentazione in autoclave a temperatura controllata e il grado di finezza raggiunto vi farà ricredere sull’eleganza che un tale metodo di vinificazione può regalare al vino.
Parliamo con Alberto Ruggeri del rapporto tra natura vino e cosa le città possono imparare da questo:
Perchè regalare un vostro vino è una buona idea nel 2021?
Perché ci sono comunque cose belle a cui pensare e la vita continua e bisogna trattarla bene e trattarsi bene, sia nei pensieri che nelle azioni. Nello specifico poi noi produciamo Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e quindi lo spumante italiano deve essere anche motivo di orgoglio, felicità e gioia. E’ facile, ma non banale, piacevole ed immediato, e anche se in questo periodo si può fare poco, unisce le persone. Per il momento le unisce virtualmente, ma torneremo a brindare e gioire insieme, brindando semplicemente a noi stessi. Ed inoltre i nostri vini mettono simpatia e allegria e spensieratezza!
Ricetta e vino
Classicissimo Risotto al radicchio con il nostro Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extradry Pianer, fresco amabile, leggermente acido, profumo pieno di frutta (specialmente pera) e fiori bianchi.
Gnocchetti al pesce spada e melanzane, sempre con lo stesso vino.
Ravioli di melanzane con cozze e vongole e cicale di mare, con il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Brut Fagher, persistente, acidità prorompente, naso con profumi più freschi, frutta come mela e ananas.
Spaghetto freddo con colatura di alici e tartare di scampi, con lo stesso vino.
Vini in degustazione
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Spumante Brut “Fagher”
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Spumante Dry Cartizze
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Spumante Extradry “Pianer”
Le Colture Az.Agr - Via Follo, 5 – S.Stefano – 31049 Valdobbiadene, Treviso - 0423.900.192 - 349.462.98.22 - www.lecolture.com
L’arrivo del texano George McCarroll Rapier III, presidente della WellMed Medical Management e filantropo, ha portato una ventata di entusiasmo nei confronti di una realtà storica e agricola già protagonista del vino toscano, anche se non molti lo sapevano. Villa Bibbiani a Capraia e Limite è incastonata tra le rigogliose colline del Montalbano. Circondata da uno splendido parco botanico, prati, boschi e terreni coltivati a vite e ulivo che digradano dolcemente verso la piana dell’Arno. Da sempre parlare di Villa Bibbiani vuol dire parlare di vino: le prime notizie sulla tenuta “cum pascoli et vignae” risalgono al medioevo. Il vino qui è sintesi di un terroir unico e di passione e rispetto per i vigneti e i loro frutti. La cantina è un magnifico edificio che ospitava nel 1700 i locali interrati di Cosimo Ridolfi.
Già 150 anni fa era considerata una struttura all’avanguardia con acqua corrente ottenuta grazie a un sistema di vasche d’accumulo ed era inoltre dotata di un sistema di riscaldamento che permetteva il controllo delle temperature durante la vinificazione. Attualmente le cantine sono state ristrutturate e munite di sistemi innovativi per tecniche di vinificazione di ultima generazione (anfore comprese), senza dimenticare la tradizione. Lo sfruttamento della forza di gravità tra diversi livelli, dall’ingresso dell’uva in cantina fino alla messa in botte, costituisce anche oggi, come nel passato, la soluzione migliore per movimentare il vino. I vigneti si differenziano tra loro per altitudine e composizione del suolo. Galestro, argilla, grosse pietre e sabbia, a seconda della percentuale, caratterizzano ogni appezzamento dando sentori unici e diversi.
Tre parole per dirlo: perché proporre un tuo vino è una buona idea anche in questi tempi così particolari.
Personalità, innovazione e autenticità sono le parole che rappresentano la cantina di Villa Bibbiani e i suoi vini. Personalità: alla guida del progetto c'è l'attuale proprietario George Rapier che combina arte, natura e operosità: ha colto la sfida di riportare all’antico splendore la tenuta. Grande personalità hanno anche i cinque vini prodotti dalla cantina, che hanno debuttato in un anno di grandi sfide. Innovazione: la cantina, seguendo lo spirito del marchese Ridolfi che l’ha trasformata in un punto di riferimento per la vinificazione già nell’800, è stata ristrutturata e dotata di sistemi e tecnologie di produzione all’avanguardia, pur nel rispetto della tradizione. Autenticità: perché la tenuta è il cuore pulsante del territorio del Montalbano, dove affonda le radici per aprirsi sulla scena internazionale.
La ricetta e il piatto di casa tua che non devono mancare durante l'inverno e il giusto abbinamento: raccontaci un tuo vino e una ricetta per il pranzo in stagione.
Le pappardelle al ragù di cinghiale sintetizzano al meglio l’identità culinaria della Toscana, complice il sapore deciso e gustoso. Un primo piatto che si abbina perfettamente con un buon calice di rosso delle nostre colline e il Pulignano Villa Bibbiani Toscana IGT è proprio quello che ci vuole. Le note selvatiche degli ingredienti che servono per preparare la ricetta formano insieme ai tannini morbidi, che nel vino esaltano i profumi, il binomio più adatto da portare in tavola e arricchire di gusto un menu.
Vini protagonisti
Chianti DOCG 2018
IGT Rosato Toscana 2019 Flora
IGT Rosso Toscana 2018 Pulignano (Sangiovese 100%)
IGT Rosso Toscana 2018 Montereggi (Cabernet Sauvignon 100%)
IGT Rosso Toscana 2018 Treggiaia (Sangiovese 50%, Cabernet Sauvignon 50%)
Località Bibbiani SNC – 50050 Capraia e Limite, Firenze - 338-3195652 - www.villabibbiani.it
Incontriamo nel nostro evento anche uno dei protagonisti dell’enogastronomia fiorentina degli ultimi anni, già autore del successo de La Menagère e impegnato nel rilancio di Paszkowski. Già al lavoro a 14 anni, nelle cucine del Lago Maggiore, ha lavorato in diversi stellati internazionali, fino ad aprire il suo primo ristorante a 23 anni, il “Caffè Groppi” a Trecate (No), conquistando nel 2002 il riconoscimento come miglior giovane chef d’Italia per la Guida dell’Espresso e nel 2004 la stella Michelin.
Tra le esperienze più significative quella come capo partita all’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano (3 stelle Michelin), ristorante che riaprirà poi nel 2012 in qualità di chef-patron. La filosofia dietro il rilancio de “La Cassinetta” si può sintetizzare in “naturale concezione del gusto”, concetto che tornerà nelle successive esperienze come consulente nel campo della ristorazione. Numerosi i riconoscimenti nell’arco della carriera, come la stella Michelin del Mont Blanc Hotel Village di La Salle, nel 2011, e il premio per la migliore performance dalla Guida dell’Espresso. Nel 2017 l’approdo a Firenze, dove il progetto si sta ampliando dalla ristorazione alla selezione e vendita di prodotti di alto livello nel suo Dolce Emporio a Firenze in Borgo San Frediano .
Tre parole per dirlo: perché regalare un tuo prodotto è una buona idea per il 2021
Il mio Foie Gras è un prodotto unico: l’unico ad essere preparato e confezionato in Italia nel rispetto della qualità ed integrità del prodotto. Un prodotto naturale: non c’è aggiunta di conservanti o coloranti, solamente sale integrale, spezie e marsala nella marinatura seguita da una cottura a vapore. Un prodotto artigianale: oltre ad essere preparato e confezionato manualmente la continua ricerca ci porta ad utilizzare nelle nuove versioni “inserti” quali il mandarino candito dall’Antica Confetteria Romanengo, la più antica d’Italia, o le mostarde Leccornie, di aziende che operano con la nostra stessa filosofia.
La ricetta e il piatto di casa tua che non devono mancare per queste serate invernali?
La Créme Brulèe! Una Crème Brulèe però molto particolare, fatta di zucca e foie gras caramellata allo zucchero bruno e cumino, insalatina, mele e arachidi, un antipasto che mi ricorda la casa, l’atmosfera calda e la convivialità, una crema cotta come una catalana, a base di zucca impreziosita dal foie gras, che viene al momento caramellata dopo averla cosparsa di zucchero grezzo di canna e polvere di cumino per donare freschezza e profumo, sulla quale crosta viene appoggiata un’insalatina invernale con qualche cubetto di mela verde e arachidi tostate. Una varietà di sapori che vanno dalla dolcezza della crema, alla freschezza delle spezie e della mela con un contrappunto di tostato e qualche nota leggermente amara donata dai radichi. Vino consigliato: un riesling della Mosella o proveniente dalla vicina Alsazia.
Un altro mio classico piatto: Composizione di foie gras fresco d’oca con coda di astice e pomodori glassati alla vaniglia, che mia madre adora. Anche in questo caso un antipasto adatto ad un’occasione particolare, facile da assemblare e quindi particolarmente indicato anche da portare a casa di amici e prepararlo al momento direttamente sul piatto. Si tratta di una fettina di torchon di foie gras sulla quale vengono adagiati dei medaglioni di astice cotto in court bouillon, tutto ricoperto con petali di pomodoro privati di pelle e semi, canditi a freddo per 3/4 giorni in uno sciroppo a base di vaniglia del Madagascar. Un piatto fresco, fine ed elegante al quale abbinerei uno Chassagne Montrachet essendo amante della Borgogna o un Anjou della Valle della Loira per note più minerali.
Prodotti in degustazione
Foie Gras Fua’ al Naturale
Foie Gras Fua’ al Mandarino Candito e Pepe di Timut
Dolce Emporio dal 1961 - Borgo S. Frediano 128R – 50124 Firenze - info@dolcemporio.shop - 338 2596812 - 055 3897066 - www.dolcemporio.shop/ - orari di apertura da lun a sab 10-21