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Natura Collecta, Natura Exhibita

Il collezionismo naturalistico a Firenze dai Medici al Museo di Storia Naturale. Oltre cento pezzi straordinari, ognuno dei quali racconta una storia particolare, una conoscenza nuova dell’uomo e della natura. E tutti insieme narrano un'altra storia, quella del collezionismo scientifico dal tempo dei Medici ai giorni nostri. E’ la mostra Natura collecta, Natura exhibita, realizzata nel Salone Donatello della Basilica di San Lorenzo.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Università di Firenze, l’Opera Medicea Laurenziana e la Parrocchia di San Lorenzo, promossa in concomitanza della chiusura temporanea per lavori del Museo “La Specola”. Da un lato, in un luogo emblematico come San Lorenzo, le vaste dimensioni della committenza medicea; dall’altro le meraviglie naturalistiche e scientifiche che ancora oggi il Museo di Storia Naturale dell’Ateneo contribuisce a conservare e raccontare. Una selezione significativa del ricchissimo patrimonio conservato dal Sistema Museale di Ateneo: dalla coppa di quarzo diaspro che porta incise le iniziali LAURMED (Lorenzo de’ Medici), al mantello di penne di Ibris rubra indossato dai sacerdoti del culto del dio Sole della popolazione precolombiana dei Tupinamba donato alla famiglia Medici; dalla coppia di scimmie leonine - raccolte da Giuseppe Raddi in Brasile nel 1817, alle grandi tele ad olio di Bartolomeo Bimbi raffiguranti fiori e frutti, documento dell’affascinante connubio di arte e scienza di cui Firenze è stata testimone.

Poi le famose cere de “La Specola”: quelle anatomiche e alcune pregiate cere botaniche. Alcune sono state restaurate col contributo di Fondazione CR Firenze che si è anche impegnata nel sostenere i lavori di riqualificazione degli altri sotterranei della Basilica per renderli fruibili al pubblico. Uno spazio speciale è dedicato alla figura del Beato Niccolò Stenone, vescovo e scienziato sepolto a San Lorenzo, le cui collezioni sono conservate dal Sistema Museale di Ateneo.

Basilica di San Lorenzo - P.za San Lorenzo, 9 - ven-sab 10-17 – 7 euro

A Prato torna Dopo Caravaggio

LA MOSTRA - DOPO CARAVAGGIO. Il Seicento Napoletano nelle collezioni di Palazzo Pretorio e della Fondazione De Vito è organizzata dal Comune di Prato, in collaborazione con la Fondazione De Vito, a cura di Rita Iacopino, direttrice scientifica del Museo di Palazzo Pretorio, e Nadia Bastogi, direttrice scientifica della Fondazione De Vito.

Una ricostruzione delle vicende storiche dei pezzi e dell’interesse del collezionismo pratese per la pittura napoletana. La Fondazione De Vito, che con la sua collezione, formatasi dagli anni settanta del secolo scorso grazie a Giuseppe De Vito (Portici 1924- Firenze 2015) conoscitore, studioso, collezionista di Seicento napoletano e fondatore del periodico “Ricerche sul ‘600 napoletano”, rappresenta, per qualità e interesse storico, una delle più significative collezioni private di pittura napoletana del Seicento. Museo di Palazzo Pretorio e Fondazione De Vito dunque; le cui raccolte, pur con modalità e tempi diversi, documentano l’interesse per il naturalismo della pittura napoletana del Seicento. Storie di collezionismo antico e moderno che ripercorrono alcune tappe dello sviluppo successivo alla presenza a Napoli del Caravaggio, attraverso le tele di pittori tra i più significativi di questa stagione artistica, da Battistello a Nicola Malinconico. Il percorso dell’esposizione si articola intorno ai dipinti di Palazzo Pretorio in dialogo con quelli della collezione De Vito, secondo una sequenza cronologica che consente, tuttavia, anche l’indicazione di legami e corrispondenze tematici.

MUSEO DI PALAZZO PRETORIO
Prato, Piazza del Comune - 0574 24112 - tutti i giorni 10.30-18.30 (chiuso mar non festivo) 10 euro, rid 8 - www.palazzopretorio.prato.it - fino al 6 gennaio 2021

Inside Magritte, riapertura nei weekend

Innanzitutto nuovi orari. Inside Magritte per il momento è aperta in forma ridotta nei soli fine-settimana (ogni sabato e domenica) con orario continuato dalle 10 alle 18 e ultimo accesso alle 17. 

LA MOSTRA
Un’esperienza tra reale e immaginario, tra evocazione di un mondo onirico e racconto della vita concreta di uno dei massimi artisti del XX secolo e tra i maggiori esponenti del surrealismo. È Inside Magritte e-motion exhibition, emozionante percorso espositivo multimediale dedicato al grande maestro René Magritte (1898-1967) ideato e firmato da Crossmedia Group – Hepco, con la regia di The Fake Factory.

Una mostra monografica digitale e multisensoriale dedicata all’artista belga, nata con il supporto e la consulenza scientifica della Fondation Magritte di Bruxelles. Curato da Julie Waseige, storica dell’arte e già direttrice scientifica del Magritte Museum di Bruxelles, Inside Magritte è un itinerario in cui i protagonisti assoluti sono alcuni tra i quadri più iconici della pittura del Novecento: tra uomini in bombetta che galleggiano nei cieli delle metropoli, corpi umani con la testa di pesce e l’ambigua pipa-non-pipa (Ceci n’est pas une pipe).

SANTO STEFANO AL PONTE
Piazza di Santo Stefano al Ponte, 5 - 055 217418 - sab e dom 10-18 – 10 euro, rid 8 - aperta fino alla fine di luglio

Febbraio con Erwitt a Villa Bardini: aperture serali e laboratori per bambini

È un febbraio ricco di iniziative a Villa Bardini in occasione dell’ultimo mese della mostra dedicata a Elliott Erwitt. In programma cinque giornate di visite serali con apertura della villa fino alle ore 22 (ultimo ingresso alle ore 21) e per i visitatori che arrivano dopo le 19 c'è la shopper ufficiale della mostra in regalo. Le date da segnare in calendario sono: giovedì 9, venerdì 10, giovedì 23 e venerdì 24 febbraio, a cui si aggiunge lo speciale 14 febbraio, giorno di San Valentino, aperta in orario serale e gratuita per tutti.

Per i più piccoli, invece, due giornate di laboratori gratuiti con visita alla mostra. Sabato 18 e  domenica 19 ore 10.30 e ore 15.30 (due ore ciascuno) ‘Faccia a faccia, storie di ritratti’ per  riflettere su cosa racchiuda un ritratto, cogliere sfumature, decifrare la maschera che ognuno indossa ogni giorno, e giocare con la propria immagine scoprendo in quanti modi è possibile decidere di apparire agli altri. Per informazioni: scrivere a edu@stazioneutopia.com oppure 388 4609980, per prenotazioni cliccare qui.

LA MOSTRA - La genialità, l’ironia e lo sguardo surreale di Elliott Erwitt nelle fotografie icona che lo hanno reso uno dei fotografi più ammirati di tutti i tempi. Torna a Firenze, dopo quasi 20 anni, una retrospettiva del grande maestro della fotografia con la mostra ‘Elliott Erwitt Photographs’, a Villa Bardini (Costa San Giorgio 2, mar-dom 10-19; 10 euro, rid 5).

Promosso da Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, a cura di Biba Giacchetti, con il coordinamento di Melissa Camilli e Francesca Lanuara, in collaborazione con Sudest57, il percorso espositivo celebra la lunga vita professionale dell'artista 94enne, omaggio alla sua capacità compositiva svelando ampi aneddoti e retroscena.

Circa 70 scatti, scelti accuratamente dalla curatrice insieme allo stesso Erwitt, per proporre sinteticamente i suoi tratti distintivi, che raccontano la realtà con leggerezza, lasciando allo stesso tempo tracce profonde. I capolavori di Erwitt nascono dalle situazioni più diverse, costruite sul lavoro, ricerche personali, casuali e familiari. I famosi ritratti di Che Guevara che sorride, di Kerouac, di Marlene Dietrich, e ancora fotografie che hanno fatto la storia, come Jackie Kennedy al funerale del marito brutalmente assassinato, o il diverbio tra i due leader Nixon e Krusciov, in cui il dito puntato di Nixon lo fa apparire quasi minaccioso, alterando la percezione di chi lo osserva. Ancora, i celebri scatti di Marilyn Monroe, diva che conosceva bene e che ci restituisce in una versione insolita, pensosa, priva di pose e maschere, oppure nel pieno del suo personaggio all’interno del set di The Misfits (Gli spostati), che segnò la fine di un’epoca.


Presenti anche le foto dei suoi amati cani, metafora del genere umano a cui Erwitt ha dedicato numerosi libri. L’artista sceglie l’insolito punto di vista del cane per alcuni servizi di moda su calzature, che entrano nella storia della fotografia: il celebre scatto del chihuahua in maglioncino, o il cane sospeso al guinzaglio del suo padrone. Poi Il romanticismo che esplode in un portfolio di immagini dedicate all’amore, fra queste il bacio di due innamorati riflessi nello specchietto dell’auto al tramonto, rimasta a lungo nel suo archivio e riscoperta in tempi recenti. Infine fotografie private, come quella alla sua primogenita Ellen, ancora neonata osservata nel letto dalla madre, e gli autoritratti di Erwitt che svelano tutto il suo lato autoironico. 

A chiusura del percorso  anche un filmato esclusivo di Hudson Lines, girato a casa di Erwitt, in cui il fotografo si racconta. Visite guidate gratuite tutti i sabato mattina. 

Le Sculture di Celaya

Nato a Cuba e residente a Los Angeles, Enrique Martínez Celaya si è formato come pittore, in oltre trent’anni di pratica artistica, ha sperimentato anche la scultura, la fotografia, il video e la scrittura indagando attraverso tutti questi media le relazioni fondamentali tra l’uomo e il mondo. Il suo linguaggio figurativo affonda le radici nella natura, partendo da immagini comuni e familiari come alberi, fiori, fiumi, cieli, mare, ma anche animali e figure umane. L’iniziale semplicità di questo immaginario, però, lascia il posto a un’esperienza più profonda, opaca e instabile, che si cela sotto la superficie. Ideale è il contesto del Museo dedicato al celebre artista toscano, che conserva 183 opere di Marini, tra cui tantissime sculture, anche monumentali.

L’esposizione, a cura di Giorgio Verzotti, rivolge dunque un’attenzione specifica proprio alla scultura di Martínez Celaya, in dialogo con le sale che la ospitano. Per la prima volta l’artista trasforma le immagini tremolanti dei suoi dipinti in oggetti concreti in bronzo, cemento, cera o legno, che condividono lo spazio con lo spettatore e ne intensificano il coinvolgimento personale.  La sua scultura esplora concetti altamente personali ed intimi, che caratterizzano il percorso emotivo della vita, come la memoria, la perdita, la vulnerabilità la forza d'animo, l'effimero e la speranza. Le opere si presentano infatti come frammenti di una storia che, nella loro fisicità, occupano lo spazio in cui il visitatore si muove. Sembrano essere una versione permanente di ciò che solitamente è un atto fugace: piangere, sedersi, alzare un braccio, ripararsi.

Dal 5 maggio al 29 luglio, l'artista sarà, con le sue opere pittoriche, anche alla galleria Secci, sempre a Firenze.

Piazza San Pancrazio – 055 219432 - sab, dom, lun 10-19 - museomarinomarini.it – fino al 29 maggio

Museo Marini tra scienza e teatro

Un imponente squalo tigre di oltre 3 metri e lo scheletro di un capodoglio di circa 10 metri, entrambi dell’Ottocento, nella cripta del Museo Marino Marini di Firenze. È questo lo scenario dal 1° luglio fino al 30 settembre con l’installazione “Di Squali e di Balene”, inedito progetto espositivo - ideato in collaborazione con il Museo ‘La Specola’ del Sistema Museale di Ateneo di Firenze - che mette in dialogo passato e presente per richiamare l’attenzione del pubblico sulle questioni ambientali e invitare tutti a una riflessione condivisa sul futuro che si sta costruendo.

L'installazione a cura di Fausto Barbagli, curatore del Sistema Museale di Ateneo di Firenze e Presidente dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici, prevede alcuni reperti della Specola, attualmente chiusa al pubblico. L’installazione presenta un parallelismo tra "ecosistemi culturali” ed "ecosistemi naturali” che permette di superare la tradizionale dicotomia tra arte e scienza, e intende contribuire a sensibilizzare e informare il pubblico sui mutamenti ambientali e sulle conseguenze che l’azione dell’uomo provoca sugli equilibri naturali: dall'estinzione delle specie animali alla diffusione drammatica di virus, come appena avvenuto con la pandemia da Coronavirus.  

La mostra è accompagnata dalla rassegna "Frammenti marini", a cura del critico teatrale Roberto Incerti, che presenta una poetica e intensa lettura-interpretazione del rapporto uomo-natura e le sue conseguenze, proponendo dei brani tratti dal romanzo Moby Dick dello scrittore statunitense Herman Melville. Primo appuntamento con la dea del teatro off Silvia Guidi, mercoledì 1° luglio alle ore 19, accompagnata dalle musiche oscure del compagno d’arte e di vita Alessio Riccio.
Giovedì 9 luglio uno dei protagonisti dell'avanguardia teatrale e fondatore dei Krypton, Giancarlo Cauteruccio.
Giovedì 16 luglio il maestro internazionale di teatro - magia Bustric
- al secolo Sergio Bini.
Ultimo incontro mercoledì 22 luglio con l’attore Marco Cavalcoli, dal che dal 1997 si è unito stabilmente alla compagnia Fanny&Alexander. Tutti gli appuntamenti sono alle ore 19.

Mercoledì 1° luglio in occasione dell’opening, il cocktail bar “Manifattura”, uno dei pochi locali in Italia a utilizzare per i propri drink solo distillati e amari di produzione nazionale e che si trova proprio di fronte al Museo Marino Marini, ha realizzato il cocktail “Marino”, offerto gratuitamente a tutti i visitatori  previsti di biglietto.

Museo Marino Marini - 055219432 - mer-gio 18.30-22.30, dom 10-19 - 6 euro, rid 4 - www.museomarinomarini.it

Rinascimento Infinito

Da mercoledì 16 settembre al 31 ottobre, la splendida terrazza affacciata su Firenze, ospita la spettacolare mostra fotografica di Massimo Sestini, curata da Sergio Risaliti, promossa dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze, realizzata da Fondazione Sistema Toscana, Toscana Promozione Turistica e Mus.e. 

La mostra rappresenta l’interpretazione artistica del concept “Toscana, Rinascimento senza fine” studiato da Toscana Promozione Turistica, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, per la campagna internazionale di promozione della regione. 
Le foto presentano una Toscana ritratta da una prospettiva inedita:
gli scatti sono stati infatti realizzati a 2000 piedi di altezza, ma con obiettivi che hanno consentito di avvicinarsi così tanto alla scena fotografata, da inquadrarla in modo assolutamente originale e nuovo. Il risultato travalica la fotografia e si trasforma in opera d’arte.


Con le sue immagini Sestini non ci presenta le classiche cartoline delle bellezze regionali, ma, sulla scia dell’aeropittura dei Futuristi, si alza in cielo per inventare con i mezzi della fotografia e gesti performativi estremi, una nozione inedita e straordinaria della fotografia di paesaggio. Il Forte appare dunque come una grande astronave ad altissima quota sulla Toscana. Venti paesaggi inediti, perché mai fotografati così, ad alta quota e a perpendicolo, rispetto al piano terrestre che poi piano, come sappiamo, non è. Spesso i paesaggi ritratti non sono riconoscibili, sembrano quadri, con pennellate di colori diversi o composti da tessuti sovrapposti. Impasti materici che s’impongono nel loro essere astratti, richiamando alla mente opere di artisti e non luoghi reali.

Forte di Belvedere, Firenze - mar-dom 15-20 (chiuso lun) - ingresso libero

Le Mutazioni di Lucia Damerino

Si intitola MUTAZIONI ed è frutto di un lavoro nato durante i mesi di lockdown forzato, che riflette sulla memoria, sulla storia individuale e famigliare, sui ricordi, a volte anche dolorosi, sulla catarsi che qui avviene attraverso l’azione purificatrice dell’acqua.

All’interno di grandi teche di vetro, costruite dalla stessa Damerino, piene d’acqua, fluttuano degli abiti, abiti da sposa della sorella, i vestiti degli zii, del padre, brandelli di una narrazione privata ma allo stesso tempo parte di una storia universale. Raso, pizzo, sete, crepe de chine, chiffon, taffetà di organza, drappeggi che corrono il rischio di essere dimenticati ma che acquistano, attraverso il movimento fluido dell’acqua e della sua trasparenza, una nuova vita, carica di suggestioni che l’artista immortala nei suoi scatti. Le vesti sono figure mute, sospese nel tempo, che ritrovano colore, che si muovono, in solitudine o in coppia, in modo assolutamente autonomo dai corpi che li hanno abitati, quasi fosse una danza. Sono messaggi in una bottiglia, poesie galleggianti, memorie abbandonate.

Lucia Damerino, 54 anni, designer, vive e lavora tra Firenze e Milano. Il suo percorso di ricerca artistica affonda le radici nel tempo, rimanendo a lungo entro confini strettamente privati, fino all’esordio di oggi, grazie a Crumb Gallery.

CRUMB GALLERY Via San Gallo, 191r - su appuntamento 347 3681894 - www.crumbgallery.com - fino al 28 febbraio

Villa Romana, la Black History in mostra

Nel linguaggio, l’espressione “piantare un chiodo” è associata all’idea di chiusura o conclusione e può riferirsi a varie attività, dal sigillare una bara al finire un lavoro. L’impegno che l’espressione richiama può essere utile a comprendere e valorizzare il senso di decisione e risolutezza, soprattutto se presa in merito alle storie collettive e alle intricate analogie diasporiche degli afrodiscendenti.

A Piantare un Chiodo è il risultato del lavoro di Alexis Peskine, in cui i ritratti di persone afrodiscendenti sono imbastiti di chiodi come forma di dichiarazione, provocazione e risarcimento. Si tratta di ritratti carichi di violenza, in cui l’applicazione di chiodi e foglia d’oro su superfici fradicie di legno, costituisce un atto al tempo stesso meticoloso e rituale. Usando materiali locali, come la terra locale e i pigmenti usati per gli affreschi sugli edifici della città, le opere raccolgono i ritratti fiorentini di afrodiscendenti, per riflettere sulla diaspora e sul processo di guarigione transnazionale. In italiano, “piantare un chiodo” significa fare un debito. 

La mostra è parte di Black History Month Florence. VI Edition. OSTINATO

Soft Opening: giovedi 4 febbraio ore 14-18; Ingresso limitato alla mostra e alle proiezioni con mascherina e secondo le norme di sicurezza.

Villa Romana - via Senese, 69 - 055 221054 - mar-ven 14-18 su appuntamento - fino al 20 marzo

Pier Luigi Nervi, la Struttura della Bellezza

Parte di un importante ciclo espositivo itinerante dal titolo PIER LUIGI NERVI Architettura come Sfida, la mostra racconta, a trent’anni dalla morte di Pier Luigi Nervi, la sua opera e la sua personalità che nulla hanno perduto della propria modernità fuori norma.

La tappa fiorentina dell’esposizione che celebra il grande ingegnere inaugura negli spazi di Manifattura Tabacchi col titolo Pier Luigi Nervi e Firenze, la Struttura della Bellezza.
Progettista e al tempo stesso costruttore, Nervi emerge come uomo di cultura del suo tempo e si rivela essere stato non solo architetto e ingegnere, ma poeta-architetto e artista, incredibile innovatore e accorto impresario, alla continua ricerca di una assoluta padronanza del mezzo tecnico per infondere la Bellezza nel costruito.

12 sezioni, ognuna delle quali è focalizzata su un’opera iconica della creatività dell’ingegnere oltre al modello di Manifattura Tabacchi di Firenze, selezionata dal comitato scientifico internazionale presieduto dal Prof. Carlo Olmo del Politecnico di Torino e composto dagli esponenti di numerose prestigiose istituzioni tra università, musei e centri culturali nazionali e internazionali, ha scelto di presentare Nervi attraverso le principali opere iconiche. Ciascuna di esse presenta un aspetto del suo genio di progettista e costruttore e tutte ne testimoniano ancora oggi l’essenza: la bellezza delle forme e la brillante messa in opera dell’economia strutturale dei materiali.

E' un progetto di Associazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project (Bruxelles) e Laboratorio Nervi Politecnico di Milano (Lecco), co-prodotto da Manifattura Tabacchi, in partenariato con Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.

Manifattura Tabacchi - Via delle Cascine 33 - Lun - Ven ore 10-17 - Ingresso gratuito - fino al 26 febbraio

Foto @ Massimo Sestini

La Rosa e l'Usignolo da Tehran a Bam

Debutta nella Villa del celebre tenore questi progetto espositivo, viaggio ideale nella cultura persiana attraverso una serie di scatti fotografici (40 tra b/n e colore) che ci conducono idealmente dalla capitale del Paese fino all'antica città di Bam, nel remoto sudest dell'Iran.
A ciascuna fotografia è associato un video, registrato nel luogo dello scatto, nel quale è recitata una poesia in farsi, selezionata e tradotta tra quelle composte dai principali autori della letteratura persiana.
Il progetto parte da uno dei principali topos della letteratura Persiana ossia la Rosa e l'Usignolo che metaforicamente richiamano al poeta (l'usignolo) che canta la persona amata (la rosa). In questo caso i singoli protagonisti dei video celebrano con le loro letture l'amore per la propria terra e come usignoli ne cantano la bellezza.

In occasione dell'inaugurazione un concerto di musica classica persiana con maestri di fama internazionale: Keivan Ghalkhani, Sadollah Nasiri e Gholamreza Amin Rad e strumenti antichi come il tanbur, sitar, divan jare o def che accompagnano il canto.
ore 19  ingresso gratuito, ocorre prenotare inviando una mail a info@museoenricocaruso.it
segue picoclo rinfresco con delizie persiane.


La mostra è patrocinata da Città Metropolitana di Firenze, Comune di Lastra a Signa in collaborazione con: Museo Enrico Caruso, Associazione Villa Caruso, CICE - Centro Internazionale Commercio Estero. Partner Unicoop Firenze
Progetto: Carmine Sanchirico. Disegni: Simone Pieralli, Mahsa Roosta. Consulenza culturale e linguistica: Amin Goodarzi.

ORARI MOSTRA
mercoledi e giovedì 9-13
venerdì, sabato e domenica 10-13 e 16-19
dal 1 novembre - 31 dicembre
mercoledì, giovedì e venerdì 10-13
sabato e domenica 9-13, 15-17
ingresso alla mostra gratuito





Dante 700, il Sommo Poeta nelle fotografie di Massimo Sestini

Con droni, carrucole, fotocamere telecomandate, ma anche con pinne e boccaglio, il grande fotoreporter ci svela che cosa dà anima al mito del fiorentino più famoso al mondo.

Arriva a Firenze l'omaggio a Dante del fotografo Massimo Sestini. La mostra Dante 700 - Un ritratto di Dante e i luoghi del Poeta nelle fotografie di Massimo Sestini, è organizzata dall'Associazione MUS.E e promossa dal Comune di Firenze e dai Musei Civici fiorentini, con il sostegno del Ministero per i Beni, le Attività culturali e il Turismo, e del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. 

La mostra è stata presentata in anteprima a Roma, nelle sale del Quirinale, dove è rimasta fino all'11 ottobre, dando il via alle celebrazioni del VII centenario della morte del Sommo Poeta. E oggi si svela alla città che ha dato i natali all'Alighieri, per rimanere aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2021. 

Realizzata con la consulenza artistica di Sergio Risaliti, critico d'arte, curatore, scrittore e direttore del Museo Novecento di Firenze, e con la consulenza scientifica di Domenico De Martino, docente dell'Università di Pavia e direttore del festival Dante 2021 a Ravenna, è un emozionante viaggio – attraverso 23 scatti speciali – alla ricerca dell'eredità che l'autore della Divina Commedia ci ha lasciato. Le sue parole, il mondo lirico, politico ed emozionale, perfino il suo profilo inequivocabile fanno parte da sempre del nostro Dna culturale ed espressivo. Tracce e sottotracce del Sommo Poeta sono ben presenti nella contemporaneità, nell'immaginario di tutti come nella vita di ogni giorno, nei luoghi della cultura come nelle strade delle nostre città.

Massimo Sestini, fotoreporter di fama internazionale, segue questo filo conduttore e lo analizza con sguardo inedito e con tecniche fotografiche sperimentali e non convenzionali. Da Firenze a Ravenna, dove sono conservate le spoglie di Dante, passando per la sorgente dell'Arno sul Monte Falterona. Ma anche Venezia, Roma, Verona e Poppi, per scoprire – come in un vero reportage – quanto il volto e l'eco del Poeta continuino ad accompagnare le nostre vite. 

Basilica di Santa Maria Novella - piazza della Stazione, 6 - fino al 30 novembre: gio-lun 11-17, dom 13-17; dal 1° dicembre: lun-sab 10-17, dom 13-17, prenotazione consigliata - 7.50 euro, rid 5 (11-18 anni); gratuito minori di 11 anni e residenti nel Comune di Firenze - www.musefirenze.it

Riapre il Museo del Tessuto

Il Museo del Tessuto di Prato riapre dunque le sue porte con la mostra Pinocchio nei costumi di Massimo Cantini Parrini dal film di Matteo Garrone, fino al 25 ottobre.

La mostra presenta l'ultimo straordinario lavoro del pluripremiato costumista cinematografico Massimo Cantini Parrini con oltre 30 costumi realizzati per il film "Pinocchio" di Matteo Garrone.
Il film ha tra l'altro appena ottenuto ben 5 statuette all'ultima edizione dei David di Donatello, tra cui quella per i costumi andata a Massimo Cantini Parrini per la quarta volta


"Siamo pronti per ripartire adottando tutte le misure di sicurezza per assicurare la salute dei visitatori, come previsto dal Decreto del Governo", ha detto Francesco Marini Presidente della Fondazione Museo del Tessuto. "In questo periodo abbiamo continuato ad essere in contatto con il nostro pubblico attraverso iniziative promosse sui canali social e il web. Il consenso riscontrato da parte di tanti ragazzi ci ha fatto decidere di prolungare la Mostra fino al 25 ottobre per permettere di soddisfare le tante richieste pervenute".

Museo del Tessuto -  Via Puccetti, 3 Prato - tel 0574/611503 - mar-gio 16-20, ven-dom 10-20 - ingresso gratuito fino al 2 giugno incluso

C'è ARIA a Palazzo Strozzi

LA MOSTRA - Ragnatele come opere d’arte, il cosmo come geometrie, vibrazioni e suoni. Esplora le possibilità e la nostra capacità di metterci in contatto con il mondo in modo nuovo la mostra Tomás Saraceno. Aria. A cura di Arturo Galansino, è dedicata a uno dei più originali e visionari artisti contemporanei, la cui ricerca poliedrica e creativa unisce arte, scienze naturali e sociali. Saraceno crea opere immersive ed esperienze partecipative che invitano a cambiare punto di vista sulla realtà e a entrare in connessione con fenomeni ed elementi non umani come polvere, insetti o piante che diventano protagonisti delle sue installazioni e metafore della nostra percezione del cosmo.

Novità è l’audioguida della mostra, gratuita direttamente sul proprio cellulare, arricchita da nuovi contenuti e dalla voce dello stesso Tomás Saraceno. Incluso nel biglietto e sempre usufruibile dal proprio smartphone è anche uno speciale Kit digitale dedicato alle famiglie: una proposta di visita con riflessioni e attività nell’esplorazione delle opere e degli spazi della mostra.

Nelle prossime settimane partono anche attività digitali a distanza: un ciclo di conferenze gratuite in streaming dedicate al tema dell’ambiente, in collaborazione con Fondazione CR Firenze, con ospiti come Stefano Caserini (Politecnico di Milano), Franco Miglietta (CNR Istituto di BioEconomia), Antonello Pasini (CNR Istituto di Ricerca sull’Inquinamento Atmosferico). Inoltre, su prenotazione e gratuite fino a esaurimento posti, una serie di letture individuali delle Carte da Aracnomanzia di Tomás Saraceno con lo psicoterapeuta Gianmarco Meucci: ogni mercoledì dalle 18 alle 20, sulla piattaforma Zoom.
Completa il programma la speciale offerta a distanza per persone con Alzheimer e con Parkinson, attraverso le iniziative Corpo libero e A più voci già iniziate nel periodo di lockdown grazie al contatto diretto con famiglie e RSA del territorio. 

Prosegue infine la collaborazione con i partner della mostra: Manifattura Tabacchi, IED, Publiacqua e Unicoop Firenze. Dopo il successo del talk online con l’artista dello scorso 13 maggio, il 18 giugno sul sito della Manifattura Tabacchi inaugura una mostra virtuale, organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e IED, con gli studenti delle accademie d’arte di Firenze.

Il 27 giugno è la data di lancio del nuovo progetto dedicato al Museo Aero Solar che avrebbe dovuto in quella data far volare una grande mongolfiera di sacchetti di plastica, raccolti direttamente dal pubblico, nel Parco delle Casine. Il progetto, promosso in collaborazione con IED e Publiacqua, trova una sua nuova forma nella creazione di una mongolfiera digitale sul sito palazzostrozzi.org

PALAZZO STROZZI
Piazza Strozzi - 055 2645155 - tutti i giorni 14-20, gio 14-23 – 13 euro, rid 10 - www.palazzostrozzi.org - fino al 1° novembre 2020

Estate alla Manifattura Tabacchi

Continuano gli eventi di Manifattura Tabacchi (via delle Cascine, 33) tra arte, natura, laboratori e musica live, con una programmazione che ogni giorno anima il nuovo spazio verde ideato dall’architetto paesaggista Antonio Perazzi, che trasforma il cortile in un giardino temporaneo in cui il pubblico è libero di interagire con alberi, piante, fiori e specchi d’acqua.

 Gli incontri con l’arte sono a cura di NAM - Not A Museum, la piattaforma d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi, basata sul principio dell’interdisciplinarità tra le arti e sul coinvolgimento della comunità. 

 A completare l’offerta, il bistrot di Bulli & Balene (lun-ven 9-00.30 / sab-dom 10-00.30), il cocktail bar di Soul Kitchen (lun-dom 18-01) e Birrificio Valdarno Superiore.

È richiesta la prenotazione per i concerti LoudLift Live, i laboratori per bambini, le lezioni di ceramica, i Grand Tour e le lezioni di Yoga. Per le informazioni su ogni singolo evento consultare il sito.

La mostra della seconda edizione delle Residenze d’Artista, EXHIBITION | La Meraviglia, è visitabile tutti i giorni fino al 26 luglio con i seguenti orari: lun-mer su prenotazione: info@manifatturatabacchi.com (è necessario prenotare con un giorno di anticipo); ven, sab e dom: ingresso libero 18-23 (ultimo ingresso 22:15). Giovedì 23 luglio apertura straordinaria dalle 18 alle 01 (ultimo ingresso ore 00.30), con visite guidate gratuite, dalle 18 alle 22 su prenotazione a info@manifatturatabacchi.com

Tutte le guerre di Franco Pagetti

La mostra Tutte le guerre. Fotografie 1998-2019  è stata inaugurata lo scorso maggio nell’ambito della kermesse Pensavo Peccioli curata da Luca Sofri, e presenta i lavori del fotografo che negli ultimi due decenni ha lavorato soprattutto sulle crisi e guerre internazionali, tra cui Afghanistan, Kosovo, Sierra Leone, Timor Est, Libia, Siria e Iraq.

Il suo lavoro è stato anche al centro del film-documentario Shooting War della regista canadese di origine irachena Aeyliya Husain, presentato al Tribeca Film Festival del 2017. Tra i suoi lavori più conosciuti c'è The Veils of Aleppo, sulle tende di Aleppo, realizzato nel 2013. Pagetti ha provato a cambiare modo di fotografare la guerra e i soggetti delle sue immagini: non persone morte, ferite o armi, ma le tende colorate che vedeva per strada e una riflessione su come è cambiato il loro utilizzo: se prima erano un oggetto quotidiano per proteggere la privacy di una famiglia, o ripararsi dal sole, adesso sono cucite insieme dalle donne e messe in mezzo alle strade per proteggere gli uomini della famiglia dai cecchini.

Palazzo Senza Tempo - Via Carraia, 13 - Peccioli (Pi) – tutti i giorni 9-21 - pensavopeccioli.it - ingresso libero – fino al 30 settembre

Al Pecci i nudi di Ren Hang

Tra i primi nuovi progetti a inaugurare in un museo italiano dopo la chiusura per l’emergenza sanitaria, da giovedì 4 giugno al 23 agosto il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta per la prima volta in Italia una mostra fotografica di Ren Hang (1987- 2017), tragicamente scomparso a neppure trent’anni.

Curata da Cristiana Perrella, la mostra raccoglie una selezione di 90 fotografie da collezioni internazionali, accompagnate dalla documentazione del backstage di un suo shooting nel Wienerwald nel 2015 e da un’ampia selezione dei libri fotografici da lui realizzati.

Ren Hang, che non ha mai voluto essere considerato un artista politico – nonostante le sue fotografie fossero ritenute in Cina pornografiche e sovversive – è noto soprattutto per la sua ricerca su corpo, identità, sessualità e rapporto uomo-natura, che ha per protagonista una gioventù cinese nuova, libera e ribelle.

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci - Viale della Repubblica 277, Prato - gio-dom ore 12-20 - 7 euro, rid 5 (mostra gratuita fino al 31 luglio) - www.centropecci.it

Kevin Francis Gray, la mostra

Il profondo legame tra Kevin Francis Gray e il territorio toscano è testimoniato dai lunghi anni di collaborazione tra l’artista e gli studi di lavorazione dei marmi di Pietrasanta. Ma è per la prima volta che l’artista espone le proprie opere sul territorio fiorentino, alla ricerca di un dialogo diretto con i grandi maestri del passato.

Oltre venti lavori realizzati con diversi tipi di marmo: statuario, di Carrara, bardiglio, marquina oltre ad un’opera in bronzo. La devozione dell’artista nei confronti dell’arte del passato è testimoniata non solo dall’uso dei materiali, ma anche da quell’amore nei confronti dell’effimero, delle pose classiche e dei soggetti come magicamente avvolti da un velo atemporale. Allo stesso tempo le statue rivelano però la loro natura più contemporanea: l’uso del non finito, la distorsione dei tratti somatici o la loro velatura ci mettono in contatto con la parte più umana e allo stesso tempo misteriosa del lavoro di Gray. 

Promossa dal Comune di Firenze, è organizzata da Mus.e in collaborazione con Eduardo Secci Contemporary, grazie al supporto di Moaconcept, la mostra è curata da Antonella Nesi.

Museo Stefano Bardini - Via dei Renai, 1 - Orario mostra: ven-lun 11-20 – 7,50 euro, rid 5.50 - fino al 21 dicembre

Wright of Derby. Scienza ed arte

Il capolavoro di Joseph Wright of Derby viene per la prima volta presentato in Italia, grazie a un accordo di scambio con la National Gallery di Londra. Questo dipinto a lume di candela è diventato un’icona della storia della scienza.

In quest’epoca segnata dalla pandemia, l’opera si impone all’attenzione del pubblico con imprevisti accenti di attualità: la scienza e le reazioni delle persone alla ricerca ne sono infatti il soggetto principale. 

Galleria degli Uffizi - P.le degli Uffizi, 1 - 055 2388651 – mar-ven 8.30-13.30, sab-dom 8.30-18.30 (chiuso lun) - 12 euro - fino al 24 gennaio 

Donatello, Maestro dei Maestri

I più importanti capolavori di Donatello a confronto con opere di Brunelleschi, Masaccio, Mantegna, Giovanni Bellini, Michelangelo e Raffaello. È la grande retrospettiva presentata da Fondazione Palazzo Strozzi e i Musei del Bargello dal titolo Donatello, il Rinascimento, mostra storica e irripetibile che ricostruisce il percorso di uno dei maestri più importanti e influenti dell’arte italiana di tutti i tempi.
Curata da Francesco Caglioti, professore ordinario di Storia dell’Arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, e distribuita su due sedi, Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello, è una celebrazione del grande maestro con una riflessione su questo artista rivoluzionario nei materiali, nelle tecniche e nei generi.

Scultore supremo del Quattrocento – tra i secoli d’oro dell’arte italiana – prediletto della famiglia Medici, insieme a Brunelleschi e Masaccio, Donatello diede il via alla straordinaria stagione del Rinascimento, proponendo nuove idee e soluzioni figurative che hanno segnato per sempre la storia dell’arte occidentale. Attraverso le sue opere rigenera l’idea stessa di scultura, con una potenza di visione unica in cui unisce le scoperte sulla prospettiva e un concetto totalmente moderno di umanità. La dimensione umana dell’arte di Donatello abbraccia in tutta la loro profondità le più diverse forme delle emozioni, dalla dolcezza alla crudeltà, dalla gioia al dolore più straziante.

Circa 130 sculture, dipinti e disegni con prestiti unici, alcuni dei quali mai concessi prima, da quasi sessanta tra i più importanti musei e istituzioni al mondo come la National Gallery of Art di Washington, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria and Albert Museum e la National Gallery di Londra, il Musée du Louvre di Parigi, gli Staatliche Museen di Berlino, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, le Gallerie degli Uffizi, la Basilica di Sant’Antonio a Padova e le basiliche fiorentine di San Lorenzo, Santa Croce e Santa Maria Novella.
Da non perdere l’esposizione a Palazzo Strozzi, per la prima volta nella storia fuori dal loro contesto originario, sia del Convito di Erode dal Fonte battesimale di Siena, sia delle Porte della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo a Firenze, che sono alcune tra le numerose opere oggetto della grande campagna di restauri realizzata in connessione con la mostra.

PALAZZO STROZZI E MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
Palazzo Strozzi - piazza Strozzi - 055 2645155 - tutti i giorni 10-20, gio 23 - 16 euro (con biglietto Bargello 13 euro; Museo Del Bargello - Via del Proconsolo, 4 - 055 2388606 – ore 8.45-13.30 (chiuso mar e 2° e 4° dom del mese) - 8 euro - www.palazzostrozzi.org - fino al 31 luglio

La Favola Mia, mostra fotografica in omaggio a Giovanni Gastel

La professoressa Lorella Rotondi e gli studenti della 1^ e 5^ IAT dell'Istituto GobettiVolta presentano una mostra in ricordo del grande fotografo, scomparso un anno fa per complicazioni legate al Covid-19.

Oltre a collaborare con i maggiori brand di moda, Gastel ha parallelamente intrapreso un percorso di ricerca personale che lo ha portato nel 1997 ad esporre i suoi lavori alla Triennale di Milano e ad essere pubblicato nelle principali riviste di tutto il mondo. Nell'ultimo periodo si è specializzato nei ritratti e, nel 2020 ha presentato una mostra al museo Maxxi di Roma, con 200 ritratti di persone del mondo della cultura, del design, dell'arte, della moda, della musica, tra cui Barack Obama, Ettore Sottsass, Roberto Bolle e Marco Pannella.

Vuoto, Jacopo Benassi al Centro Pecci

Il museo di Prato offre uno sguardo sul lavoro potente, personalissimo, privo di mediazioni, del fotografo spezzino.

Dallo studio dell’artista parzialmente ricreato all’interno della mostra nelle sale del Pecci, il progetto espositivo si sviluppa in una spazialità dilatata che accoglie alcune delle serie e dei lavori più significativi dell’autore, e si riversa anche negli spazi cittadini, in cui la mostra viene annunciata da un progetto site-specific di affissioni.

I soggetti di Benassi sono i più disparati, dall’umanità che abita la cultura underground e musicale internazionale a  ritratti  di  modelle,  attrici,  artisti,  stilisti   pubblicati  nelle  più  importanti  riviste  italiane,  fino all’indagine sul corpo, che varia dalla documentazione autobiografica di incontri sessuali, allo sguardo intenso sulla statuaria antica e che può essere considerato il “filo rosso” della sua produzione.

Nella mostra, curata da Elena Magini, anche opere inedite legate all’interesse di Benassi per l’editoria e la produzione di libri; proprio da un lavoro editoriale in via di pubblicazione nasce la serie The Belt, progetto sul distretto industriale di Prato in collaborazione con l’Archivio Manteco, che oltre a essere esposto è protagonista delle affissioni pubbliche in città nei giorni precedenti alla mostra.

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci - Viale della Repubblica 277, Prato - gio-dom ore 12 -20 (apertura straordinaria mer 9 settembre) - 7 euro, rid 5 - www.centropecci.it - fino al 1° novembre 

God is Green e la Supercatastrofe

Da venerdì 9 a domenica 18 ottobre dieci giorni di installazioni, musica, testi e lecture all’insegna dell’ibridazione tra arte, architettura, editoria e scienza.

Parte God Is Green, realizzato e prodotto da NAM – Not A Museum, il programma d’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi. SUPERCATASTROFE – Quali storie per la fine del mondo è il titolo di questa terza edizione curata da NERO, con la partecipazione di Medusa, Not, Parasite 2.0, Threes, Andreco, Clara Ciccioni, Federica Timeto e Miriam Tola.
Essa punta infatti a raccogliere e a mettere a confronto tra loro alcuni dei più interessanti esponenti tra artisti, pensatori, attivisti e operatori culturali che anche nel nostro Paese hanno cominciato a riflettere in maniera originale sull’Antropocene, l’era geologica irrimediabilmente segnata dalla presenza dell’uomo.

Programma:

SUPERCATASTROFE. Quali storie per la fine del mondo
Aperta al pubblico dal 9 al 18 ottobre | 1° piano B9 e basement di Manifattura Tabacchi
(ven-sab 19-24; lun-gio e dom 19-23 - Ingresso libero e contingentato)

Chthulucene. Sopravvivere su un pianeta infetto.
venerdì 9 ore 19.30 | Spazio Festa: Lecture con Clara Ciccioni, Federica Timeto e Miriam Tola
Il talk collega la nozione di Antropocene al pensiero di una delle principali teoriche del nostro tempo, la filosofa americana Donna Haraway (su prenotazione). In diretta streaming sulla pagina Facebook dell’evento.

 Future Climate
sabato 10 ottobre ore 18 | Spazio Festa: Lecture/performance di Andreco
La performance-lecture di Andreco ragionerà sulla relazione tra arte, scienza, ambiente e futuro nel pieno della crisi ambientale e pandemica (su prenotazione). In diretta streaming sulla pagina Facebook dell’evento.

Esposizione dei manifesti d’artista
Aperta al pubblico dal 9 al 18 ottobre | Atelier delle Residenze d’Artista
Alla presenza degli artisti venerdì 9 e sabato 10 ore 19-21 - Ingresso libero e contingentato

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Il Dante del Bronzino alla Certosa

In netto anticipo sul fitto programma di appuntamenti che nel 2021 celebreranno il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, nella suggestiva Pinacoteca della Certosa del Galluzzo, domenica 11 ottobre si inaugura la mostra …con altra voce ritornerò poeta. Il Ritratto di Dante del Bronzino alla Certosa di Firenze.

Ideata da Antonio Natali (già Direttore della Galleria degli Uffizi), con Alessandro Andreini, e organizzata sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Firenze dalla Comunità di San Leolino, dall’Opera di Santa Maria del Fiore e dall’Opera di Santa Croce, la mostra propone in esclusiva l’esposizione del Ritratto allegorico di Dante Alighieri, dipinto nel 1532-1533 dal Bronzino e proveniente da una collezione privata fiorentina. 

Inaugurazione dalle ore 17 solo con prenotazione obbligatoria entro venerdì 9 ottobre scrivendo un’email a certosadifirenze.eventi@gmail.com e indicando per esteso i nomi dei partecipanti con un recapito telefonico, poi la mostra proseguirà fino al 31 dicembre.

Occasione imperdibile di ammirare un’opera poco visibile in un ambiente coinvolgente e storicamente attinente, sia di riscoprire il fascino della Certosa fiorentina in cui per quasi sette secoli arte e devozione, cultura umanistica e Fede si sono sedimentate rendendolo un luogo dove «Quella quiete, quel silenzio e quella solitudine» tanto cari a Pontormo, fanno pari con la bellezza e l’indubbio interesse che suscita. 

Certosa di Firenze - info 055 2049226 - tutti i giorni  ore 10-12 | 15-18 (lun e dom mattina chiuso) - 5 euro (compresa visita guidata della Certosa ore 10, 11, 15, 16 (e ore 17 fino al 25.10.2020) - www.certosadifirenze.it

Inside Out, l'Orchestra della Toscana aderisce al progetto

InsideOut nasce nel 2011 al termine della premiazione del TED Prize. Il vincitore, il fotografo e urban artist francese JR, decide di finanziare il progetto con i centomila dollari del premio. L'obbiettivo è restituire alla gente il potere di rappresentanza, trasformare semplici ritratti in opere d'arte in modo che chiunque possa diventare co-autore dell’operazione. Di fatto la più grande esposizione fotografica mai realizzata, creata con la partecipazione attiva di migliaia di persone in tutto il mondo.

Dopo dieci anni, InsideOut ha percorso tutti i continenti, spaziando dal Polo Nord all'Ecuador, dal Nepal alla Palestina, dagli slums centrafricani alle favelas brasiliane. È arrivato sulle facciate di uffici direzionali come su palazzi abbandonati, in piazze affollate o ai margini di un deserto, in prosperose città occidentali, nel bel mezzo di regimi totalitari, in zone di conflitto.

A metà gennaio il progetto è arrivato a Firenze, sui muri esterni del Teatro Verdi e, anche se non in presenza del pubblico, in questi mesi di pandemia l'Orchestra della Toscana ha continuato a produrre musica divulgandola tramite lo streaming.

Adesso è arrivato il momento di far vedere con le immagini chi qui dentro ci lavora (direttori, musicisti, tecnici, amministrativi). Un modo per ribadire la presenza e il ruolo culturale dell'Orchestra della Toscana all'interno di questa regione meravigliosa che è la Toscana. 

Insieme. I bambini tornano a scuola

Bambini seduti su un prato verde, uno vicino all'altro come non accadeva da mesi, intenti ad ascoltare una storia letta dall’educatrice. Viste dall'alto le loro testine vicine sembrano quasi formare un sorriso. 

Il progetto, promosso e realizzato da Global Friends e dall'Istituto degli Innocenti, in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il Centro nazionale di documentazione e analisi per l'infanzia e l'adolescenza, presenta dieci foto che raccontano il ritorno dei bambini da 0 a 6 anni ai servizi educativi all'infanzia del Polo Innocenti dopo il lockdown. Sestini li ha ritratti mentre giocano, ascoltano storie, disegnano, sognano a occhi chiusi o a occhi aperti, cogliendone, attraverso il suo obiettivo (che sia un 50mm o un drone), la spontaneità, la purezza, l'energia.

“Da queste foto e da questi sguardi abbiamo molto da imparare”, commenta Jacopo Storni, presidente di Global Friends, associazione che promuove scambi di lettere tra bambini italiani e bambini del Sud del Mondo per promuovere un’educazione alla diversità e alla multiculturalità non filtrata dagli adulti. “Nei giorni della paura di fronte alla pandemia, dell’agitazione per la riapertura delle scuole, i bambini hanno risposto nel modo migliore possibile, entrando in classe col sorriso sulle labbra, con forza d’animo e responsabilità. Impariamo da loro, ad essere migliori”.

Istituto degli Innocenti - piazza Santissima Annunziata, 13 - gio-lun 15-19 (chiuso mar e mer) - www.istitutodeglinnocenti.it - fino al 30 novembre

Tesori dalle terre d’Etruria

Per la prima volta dopo circa 150 anni, la collezione archeologica che fu del conte Napoleone Passerini (1862-1951) e della sua famiglia, interamente riunita nei suoi nuclei principali, in gran parte conservata nei magazzini del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, ora completata da 82 pregiate antichità prevalentemente etrusche e greche, consegnate da una generosa donatrice fiorentina nel 2016 al Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze.

Il conte di nobile di stirpe cortonese, figlio del facoltoso Pietro Passerini da Cortona, oltre ad essere agronomo di chiara fama, fondatore e proprietario dell'Istituto Agrario di Scandicci, e aver selezionato la razza Chianina nelle sue fattorie in Val di Chiana, fu appassionato collezionista e fin dall’adolescenza radunò la straordinaria raccolta,  in parte ereditata dal padre, promuovendo scavi e acquistando capolavori.


I primi reperti provengono da una trentina di tombe etrusche con splendidi corredi, rinvenute nei suoi vasti possedimenti di Bettolle e di Sinalunga, e da una grande necropoli di 60 tombe della collina di Foiano della Chiana. Già nel 1877 la sua collezione annoverava almeno 400 vasi, senza contare ossi, avori, ferri, paste vitree, una ingente quantità di oggetti domestici e funerari in bronzo, suppellettili di ogni genere, vasi da dispensa e da commercio, orci da miele e vasi per derrate solide e liquide, molti dei quali con iscrizioni che contribuiscono in modo sostanziale ad accrescere le conoscenze sul lessico della lingua etrusca. Inoltre, il valore della collezione è straordinario perché proviene da un preciso e ben definito contesto territoriale e culturale, quello della Val di Chiana, da sempre cerniera fra i territori di Chiusi, Siena e Arezzo, del quale documenta aspetti di vita e cultura tra VII e I secolo a.C., in particolare quelli espressione dell'aristocrazia di Chiusi.

La mostra, curata da Mario Iozzo, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e da Maria Rosaria Luberto, archeologa della Scuola Archeologica Italiana di Atene, con il coordinamento generale di Stefano Casciu, direttore regionale dei Musei della Toscana, espone ben 293 reperti, fra i quali spiccano vasi ateniesi di grande qualità, alcuni con iconografie rarissime, e uno dei più antichi e più importanti vasi etruschi dell’intera produzione a figure rosse, un grande vaso per mescolare l’acqua e il vino utilizzato nei simposi dell’aristocrazia etrusca dell’Ager Clusinus, il territorio dell’antica Chiusi. A questo si affiancano 18 ricordi e cimeli di Napoleone Passerini, tra cui persino la sua pipa personale, gentilmente concessi in prestito dai pronipoti. 

Museo Archeologico Nazionale

Piazza Santissima Annunziata, 9b - 055 23575 - gio 14-19; ven, sab e 1^ dom del mese 8.30-14 - 8 euro,  rid 2
 - fino al 30 giugno

Raffaello e Firenze

In occasione dell’anniversario della morte di Raffaello Sanzio (1520-2020), il Comune di Firenze e MUS.E, con il sostegno del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio e in collaborazione con il Palais de Beaux-Arts de Lille, organizzano la mostra Raffaello e Firenze, a cura di Valentina Zucchi e Sergio Risaliti.

L’esposizione, che prevede una fruizione in piena sicurezza anti-Covid, vuole valorizzare il periodo fiorentino dell’artista, ovvero gli anni in cui Raffaello, già munito di gloria e di onori, tra la fine del 1504 e l’inizio del 1505, si trasferisce nella capitale toscana e vi soggiorna a lungo, fino al trasferimento a Roma nel 1508. Ad attrarlo, il fervido clima fiorentino del primo Cinquecento, i cui episodi più brillanti sono attestati dalla colossale statua del David, appena posizionata in piazza Signoria, e dal cartone di Sant’Anna di Leonardo, ma anche dai meravigliosi lavori di Leonardo e Michelangelo per la sala del Maggior Consiglio del palazzo civico.

Al centro il Ritratto di giovane donna in busto, un prezioso disegno oggi al Palais des Beaux-Arts de Lille, risalente agli anni fiorentini di Raffaello ed emblematico dell’intenso dialogo intrattenuto con i grandi artisti incontrati in città, primo fra tutti Leonardo. Intorno all’opera, proiettato sulle pareti della Sala d’Arme, un racconto multimediale che ripercorre gli anni che hanno inciso profondamente sulla formazione dell’artista urbinate, introducendo significativi cambiamenti nel suo stile. Il fllmato, immersivo, è a cura di Valentina Zucchi e Art Media Studio e illustra la rete relazionale, politica e sociale, oltre che artistica, intessuta da Raffaello, raccontandone le vicende e mostrando i capolavori di quel periodo, come i Ritratti di Agnolo Doni e di Maddalena Strozzi e la Madonna del Cardellino, tuttora conservati a Firenze presso le Gallerie degli Uffizi. 

All’iniziativa si affiancheranno percorsi guidati nel centro storico, sui luoghi correlati al soggiorno del pittore, definiti d’intesa con l’Ufficio Patrimonio Mondiale dell’amministrazione civica, sempre in assoluta sicurezza: tutti i sabati e le domeniche alle 15, da sabato 7 novembre sino alla fine di dicembre (prenotazione obbligatoria al numero 055 2768224 o alla mail info@muse.comune.fi.it).

Palazzo Vecchio, Sala d’Arme - piazza Signoria - tutti i giorni 9-19, gio 9-14 - biglietto, incluso nell’ingresso a Palazzo Vecchio, 12,50 euro - www.musefirenze.it - fino al 31 dicembre

La Bella Menzogna di Ali Banisadr, nel segno di Dante

 Un nuovo appuntamento con l’arte contemporanea internazionale da venerdì 30 aprile al 29 agosto. È la mostra BEAUTIFUL LIES di Ali Banisadr (Teheran 1976), a cura di Sergio Risaliti, organizzata da Mus.e.

Si tratta della prima esposizione dell’artista in un museo pubblico italiano e la prima a Firenze, e mette la sua opera a confronto con l’arte e la storia di Firenze: al Museo Bardini i dipinti dell’artista dialogano con le opere della collezione, con i marmi e le pitture medievali e rinascimentali, con i tappeti persiani e con le rilucenti armature conservate nel museo caratterizzato dal celebre ‘blu’ Bardini, mentre in palazzo Vecchio, Banisadr è stato invitato a realizzare tre dipinti site-specific, ispirati dalla lettura della Divina Commedia di Dante, evento speciale immaginato dal direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti in occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.

Dopo aver lasciato l’Iran a soli dodici anni insieme alla famiglia, Banisadr ha raggiunto prima la Turchia e successivamente gli Stati Uniti, fermandosi in un primo momento a San Diego, successivamente a San Francisco e poi a New York, dove l’artista vive ancora oggi.
I suoi dipinti sono abitati da una folla surreale di decine e decine di figure, che sembrano apparire e svanire nella superficie pittorica dei suoi dipinti che è come raschiata e spazzolata da una tempesta che trascina in un caos apocalittico quelle masse di esseri bizzarri e mostruosi, grotteschi e alieni.  Si tratta di un pandemonio, dove il caos è però ordinato, anche se ogni creatura che abita questo universo non corrisponde nei tratti a personaggi riconoscibili e identificabili, come nella tradizione pittorica del passato. Il mondo di Banisadr è turbolento e in procinto di essere spazzato via da un’esplosione violenta, da un cataclisma, una realtà apocalittica. Osservando le sue opere viene da pensare a Pollock, Lee Krasner e Willem De Kooning tanto quanto a Hieronymus Bosch e Pieter Bruegel.

Beautiful Lies è una delle opere ispirate a Dante, esposta nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, di fronte alla Giuditta e Oloferne di Donatello, ed è stata scelta per dare il titolo all’intera mostra. La “bella menzogna” sotto la quale si nasconde la verità è un’espressione usata proprio dall’Alighieri per parlare delle sue opere e dei poemi allegorici in generale, e si adatta perfettamente al lavoro di Banisadr, che con il suo tratto energico e le sue cromie che spaziano dalla psichedelia al monocromo, mette in scene il suo mondo privato (e quello universale), fatto di violenza e isolamento, di angoscia e meraviglia, ma anche di memoria e immaginazione.

Museo Stefano Bardini - via dei Renai 37 (Ponte alle Grazie)
 - lun, ven, sab, dom  11-17 - 7 euro
Museo di Palazzo Vecchio, Sala dei Gigli - Piazza della Signoria
 - lun-dom 9-19, gio 9-14 -

12.50 euro
Info www.museonovecento.it

Rhizome, collettiva alla Galleria Poggiali

Fino al 6 marzo 2021 la Galleria Poggiali di Firenze presenta Rhizome, una selezione di opere degli artisti della galleria che, sulla scia del concetto elaborato dai filosofi francesi Deleuze e Guattari di Rhizome, si interconnettono attraverso una relazione di carattere orizzontale priva della necessità di un centro, nella quale ogni elemento è funzionale al processo, priva di determinazioni gerarchiche proprie di un sistema verticale ad albero. 

Il percorso si apre con due lavori di Fabio Viale in marmo, assieme ad un Paesaggio Artificiale di Goldschmied & Chiari, un'opera realizzata fotografando in studio fumogeni colorati ed associandoli con vetro e superficie specchiante in un processo poeticamente e tecnicamente alchemico e performativo. Il filo conduttore del medium della fotografia prosegue attraverso l'esposizione di lavori di Slater Bradley e Grazia Toderi e scatti di Luigi Ghirri. La sezione si conclude con un'opera della serie Awakened di David Lachapelle.


In mostra anche Stella Africa del 1983, lavoro particolarmente iconico di Gilberto Zorio nel quale la stella in porcellana è adagiata su pelle nera; Claudio Parmiggiani, del quale – dopo l'ampia mostra in Galleria A cuore aperto a cura di Sergio Risaliti del 2019 - è selezionata una delocazione di tre metri che ha per soggetto la celebre libreria ed una carta di Eliseo Mattiacci, che era stata presente oltre che in Galleria, anche nella monumentale monografia "Gong" al Forte Belvedere di Firenze del 2018.

Insieme a queste opere a parete, appartenenti all'arte povera, trova posto, ancora di Claudio Parmiggiani, l'opera Senza Titolo: un'arpa di metà settecento con farfalle. E ancora, Enzo Cucchi, protagonista della Transavaguardia, la cui ossessione per la pittura, per Van Gogh, per i miti e per la tracimazione del perimetro della pittura, si manifestano nelle opere che associano, adesso in galleria, proprio la pratica della pittura al carbone ed alla ceramica. La parte finale della galleria è dedicata al ritorno alla pittura degli anni novanta con Luca Pignatelli, Manfredi Beninati e Prima di Prima di Marco Fantini, opera su tavola di grandi dimensioni che sintetizza la complessità iconografica dell'artista vicentino e che ne raccoglie le sfaccettature salienti.

Galleria Poggiali - via della Scala 35 Ar - 055 287748 - tutti i giorni 10-13/15-19, dom su appuntamento - ingresso libero - www.galleriapoggiali.com

Tornabuoni Arte: Antologia Scelta 2021

In questo particolare momento, dovuto all’emergenza Covid, che ha portato alla chiusura momentanea dei musei e delle gallerie pubbliche, l’esposizione, visitabile da lunedì 7 dicembre (anche nella sede di Milano dal 12 dicembre), è un’opportunità unica non solo per i collezionisti ma per il pubblico di visitare una mostra che ripercorre i momenti più significativi della storia dell’arte dagli inizi del XX secolo ad oggi, attraverso i capolavori di alcuni dei suoi principali protagonisti.

Il percorso espositivo inizia con l’arte figurativa del XX secolo, a partire dall’opera Versailles, la Galleria degli Specchi, dipinta da Giovanni Boldini intorno al 1871, e prosegue attraverso opere di maestri come Balla, Campigli, Carrà, Casorati, de Chirico, De Pisis, Guttuso, Magnelli, Marini, Paresce, Prampolini, Rosai, Savinio, Severini, Sironi, Soffici, Tozzi e Viani. Qui anche Giorgio Morandi con una Natura morta del 1930. Spicca poi Pablo Picasso con il suo Tasse et paquet de tabac del 1922. 

Nella seconda parte, opere dal secondo dopoguerra ad oggi, a partire da una grande artista italiana, Carla Accardi, presente con alcune importanti opere tra cui un imponente lavoro del 1967, Senza titolo, caratterizzato dall’uso del sicofoil. Una sezione densa di tasselli significativi in questo spaccato di storia dell’arte che vede numerose sperimentazioni come Concetto spaziale del 1955 di Lucio Fontana - una Combustione del 1960 di Alberto Burri; due grandi tele di Hans Hartung, dipinte entrambe nel 1962 e altre opere.

A rappresentare il movimento surrealista, troviamo infine Jaon Mirò e Sabastian Matta mentre per l’Arte Povera Boetti, Kounellis, Pascali, Pistoletto, Zorio. Il Portrait of Bronka Weintraub, 1986, introduce alla Pop art americana e ai ritratti seriali di Andy Warhol. Tra le opere più recenti, Libro rosso per la Divina Commedia, 2018, e Oristano, 2010, di Emilio Isgrò.

Molti altri ancora gli artisti presenti: Adami, Afro, Alviani, Angeli, Baj, Calzolari, Capogrossi, Castellani, Ceroli, Chia, Colombo, Crippa, Dadamaino, De Maria, Dorazio, Mambor, Manzoni, Paladino, Pamiggiani, Pomodoro, Mimmo Rotella, Paolo Scheggi, Mario Schifano, Antoni Tàpies, Joe Tilson, Giulio Turcato, Victor Vasarely e Vedova.

Tornabuoni Arte - Lungarno Benvenuto Cellini, 3 Firenze - 055 6812697 - lun-ven 9-13/15-19, sab 9-13 - www.tornabuoniarte.it 

Natale agli Uffizi

Non solo il coloratissimo presepe pop dell’artista Marco Lodola e le sale virtuali per bambini e famiglie con i capolavori dell’arte dedicati alla Natività. Pur in tempo di pandemia e chiusura, il Natale delle Gallerie degli Uffizi si arricchisce di iniziative sempre nuove.

Quest’anno, si inaugura l’ipervisione (mostra virtuale) dedicata al celebre Trittico Portinari del pittore fiammingo Hugo Van der Goes (online sul sito del museo a partire da mercoledì 23 dicembre) e due video speciali sulla pagina Facebook: il primo, incentrato sull’Adorazione del Bambino di Gherardo delle Notti, visibile a partire da giovedì 24 dicembre; il secondo, la videofiaba ‘Speciale Natale’ dedicata ai bambini, pubblicato venerdì 25 dicembre. 

2021: l'anno americano di Palazzo Strozzi

Dopo l'installazione di Marinella Senatore We rise by lifting others nel Cortile, Palazzo Strozzi annuncia le due prossime esposizioni che, da marzo, ne occuperanno le sale.

Dal 20 marzo al 25 luglio 2021 American Art 1961-2001 celebra l'arte moderna negli Stati Uniti con opere di celebri artisti come Andy Warhol, Marc Rothko, Roy Lichtenstein, Bruce Nauman, Robert Mapplethorpe, Cindy Sherman, Matthew Barney, Kara Walker. Quarant'anni di storia con più di 80 opere di 55 artisti americani tra pittura, fotografia, video, scultura e installazioni, in prestito dal Walker Art Center di Minneapolis, uno dei più importanti musei di arte contemporanea del mondo.

Jeff Koons è invece il protagonista dal 23 settembre 2021 al 23 gennaio 2022 con la sua più importante esposizione mai realizzata in Italia. Sviluppata in rapporto diretto con l'artista, la mostra accoglie alcune tra le opere più celebri di questo maestro contemporaneo che dalla fine degli anni Settanta a oggi si è imposto come una delle figure più importanti dell'arte globale, che tutti hanno conosciuto per la love story con la mitica Cicciolina.
La mostra indaga il concetto di shine tra splendore e bagliore, preziosità e banalità, essere e apparire: un gioco di ambiguità che caratterizza il lavoro di Koons nel nostro rapporto con la realtà quotidiana e il concetto stesso di opera d'arte.

Dante agli Uffizi

A riveder le stelle è la mostra online con tutti i disegni realizzati alla fine del Cinquecento dal pittore di Federico Zuccari, famoso per aver affrescato la Cupola di Santa Maria del Fiore, per la Divina Commedia, per la prima volta digitalizzati in alta definizione, sul sito delle Gallerie degli Uffizi

Il direttore del museo Eike Schmidt: “Apriamo le celebrazioni per il Settecentenario dalla morte del Sommo Poeta rendendo disponibile a tutti questa straordinaria raccolta di arte grafica”

Le Gallerie degli Uffizi, che custodiscono l’intero gruppo di questi fogli ‘danteschi’ (sono in tutto 88), aprono le celebrazioni pubblicando sul loro sito questa la mostra virtuale, con un apparato didattico scritto da Donatella Fratini, curatrice dei disegni dal Cinquecento al Settecento degli Uffizi.  Dunque tutte le illustrazioni della Commedia dello Zuccari sono state digitalizzate in alta definizione e organizzate in un percorso a tappe che permette di ammirarle per la prima volta nella loro interezza ed in ogni dettaglio. 

Manifesti d’Artista

Si intitola Neo Skene - Manifesti d’artista il progetto, nato durante i mesi del lockdown, curato da Simone Teschioni Gallo su progetto ideato con Niccolò Mannini, direttore della Galleria d’arte La Fonderia, insieme al Teatro di Rifredi. Tutto è nato all’indomani delle nuove chiusure. Il direttore artistico del Teatro di Rifredi, Giancarlo Mordini, ironizzava su Facebook sul fatto che tutto il materiale grafico degli spettacoli non andati in scena, sarebbe servito solo a “fare delle barchette”. E la barchetta della sua battuta, in un attimo s’è fatta nave, ha spiegato le proprie vele e ha dato vita al progetto...

Gli artisti selezionati, tutti giovanissimi, sono Irene Bulletti, Leopoldo Innocenti, Rossella Liccione, Leonardo Moretti e Skim, hanno voci e linguaggi che spaziano dal figurativo all’astratto, dalla street art fino alla rielaborazione delle opere tramite un approccio installativo, con materiali e tecniche sperimentali sfruttando luci e trasparenze.


L’esposizione è inoltre arricchita dalla pubblicazione di un catalogo, edizioni Polistampa, la cui presentazione si tiene giovedì 20 maggio ore 17.30 al Teatro di Rifredi, alla presenza degli artisti.

Accademia delle Arti del Disegno
Piazza San Marco - orari: mar-sab 10-13/17-19, dom 10-13 (chiuso lun) - Ingresso gratuito - fino al 13 giugno

Il disegno dello scultore

Henry Moore torna a Firenze. A quasi cinquant’anni (era il 1972) dalla memorabile mostra al Forte di Belvedere che vide protagonista il maestro della scultura inglese, il Museo Novecento presenta Henry Moore. Il disegno dello scultore, mostra curata da Sebastiano Barassi, Head of Henry Moore Collections and Exhibitions e Sergio Risaliti, Direttore artistico del Museo Novecento. 

Le forme naturali – rocce, ciottoli, radici e tronchi –, gli animali, ma anche i teschi e poi la relazione tra il creatore e la materia, esemplificata anche dai disegni che ritraggono le mani dell’artista o l’artista al lavoro nel paesaggio, divengono il fulcro della mostra. Un approfondimento sul valore del disegno nella sua pratica e sulla sua relazione con la scultura. Un faro sulla produzione grafica di questo protagonista della scultura contemporanea, che nel corso della sua intensa attività ha avuto modo di confrontarsi non solo con la scultura primitivista ed extraeuropea e con le sperimentazioni formali e linguistiche delle avanguardie storiche – su tutte, le esperienze di Brancusi e Picasso –, ma anche con la tradizione della grande arte italiana dei secoli precedenti, in particolare con quella dei maestri attivi a Firenze e in Toscana, i grandi artefici dell’umanesimo in arte.

Come evento collaterale, il Museo Novecento ospita sino al 30 maggio, nelle sale al secondo piano, attigue alla raccolta di Alberto Della Ragione, la mostra Henry Moore in Toscana: opere provenienti da collezioni private che testimoniano, insieme a documenti e fotografie, l’intensa relazione artistica e affettiva che legò lo scultore alla città di Firenze e alla Toscana.

Museo Novecento - piazza Santa Maria Novella - 055 286132 - lunedì, martedì, mercoledì, venerdì ore 11-19; giovedì ore 11-14 - 9.50 euro, rid 4.50

La Platea dell'Umanità

Entrando nello spazio di via della Scala, si incontra il lavoro di Fabio Viale in marmo bianco e pigmenti, con un Paesaggio Artificiale di Goldschmied & Chiari. Spicca poi a parete una delle delocazioni più recenti di Claudio Parmiggiani: Senza Titolo, 2021. Il filo conduttore del medium della fotografia introdotto da Paesaggio Artificiale, prosegue attraverso l’esposizione di lavori di Slater Bradley e Grazia Toderi, mentre si avvicendano scatti di Luigi Ghirri, adesso nella grande mostra del decennale al MAXXI di Roma"Senzamargine", tutti pubblicati nel catalogo della Galleria del 2013 e provenienti dalle serie più celebri del maestro emiliano.
Oltre ad Awakened di David Lachapelle, trovano posto I pilastri della Terra di Virginia Zanetti e l’olio su tavola Pietas di Francesca Banchelli, reduce dalla personale al Museo Novecento di Firenze.

Da segnalare anche l'iconica Stella Africa di Gilberto Zorio del 1983 e una carta di Eliseo Mattiacci, già presente oltre che in Galleria, anche nella monumentale monografia “Gong” al Forte Belvedere nel 2018. La parte finale della galleria è dedicata al ritorno alla pittura sul finire degli anni novanta con Luca Pignatelli, Manfredi Beninati, Giovanni Frangi e Marco Fantini. Mentre il celebre viandante di Roberto Barni è rappresentato in Vasomuto, scultura in bronzo patinato.
Di Pignatelli, in particolare, soggetti classici come Afrodite e Testa femminile sono presentati sia sul supporto che lo ha sempre contraddistinto del telone ferroviario, sia su legno di recupero e su carta.

DISPONIBILE ANCHE IN TOUR VIRTUALE

Galleria Poggiali Firenze
Via della Scala, 35/Ar - 055 287748 - lun-sab 10-13/15-19, dom su appuntamento - Ingresso libero - www.galleriapoggiali.com - fino al 31 luglio

Rimandata al 2022 la Biennale Antiquariato

Era stato annunciato a febbraio: la 32ma edizione si sarebbe tenuta solo ed esclusivamente, se la situazione sanitaria lo avesse consentito. Secondo il Comitato organizzativo della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, il distanziamento sarà ancora necessario in autunno. Le condizioni indispensabili di sicurezza per galleristi e pubblico della BIAF non possono essere dunque assicurate. Gli spazi del pur bellissimo Palazzo Corsini, unica residenza storica a ospitare una fiera dell’arte, non consentirebbero quel distanziamento sociale che presumibilmente sarà ancora necessario in autunno.

L’edizione viene pertanto riprogrammata nel 2022 dal 24 settembre al 2 ottobre , sempre a Palazzo Corsini.

“Vogliamo accogliere a Firenze galleristi e collezionisti dall’Italia e dal resto del mondo in sicurezza e serenità - sottolinea Fabrizio Moretti, Segretario Generale della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze - offrendo loro la possibilità, come è tradizione e unicità della BIAF, non solo di godere delle innumerevoli bellezze artistiche che la città può offrire ma anche degli appuntamenti più festosi organizzati nelle ville e nei palazzi che sono molto apprezzati soprattutto dai collezionisti stranieri”.

Informazioni e application: www.biaf.it

Dante e Firenze, a maggio la mostra al Bargello

È rinviata di un mese la mostra «Onorevole e antico cittadino di Firenze». Il Bargello per Dante, che avrebbe dovuto aprire al pubblico il 23 marzo 2021 al Museo Nazionale del Bargello. “In un momento così difficile e delicato per tutto il Paese – ha spiegato Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello - la decisione di posticipare la data di apertura della mostra è dettata dall'auspicio che in primavera inoltrata si possa offrire al pubblico un'apertura continuata dei musei oltre a garantire l'arrivo dei prestiti dall'estero in sicurezza per una mostra così significativa".

Il percorso espositivo, che sarà aperto al pubblico fino al 31 luglio 2021, vuole ricostruire il rapporto tra Dante e Firenze negli anni immediatamente successivi alla morte del poeta, presentandone gli attori, le iniziative, i luoghi e i temi. Oltre cinquanta tra manoscritti e opere d’arte provenienti da biblioteche, archivi e musei di assoluto prestigio internazionale, presentando le tappe e i protagonisti della ricostruzione postuma del rapporto tra Firenze, l’Alighieri e la sua opera, nel secondo quarto del Trecento. Copisti, miniatori, commentatori, lettori, volgarizzatori, le cui vicende professionali e umane si intrecciano fittamente, restituendo l’immagine di una città che sembra trasformarsi in uno scriptorium diffuso, al centro del quale campeggia la Commedia.

Il catalogo, pubblicato da Mandragora in edizione italiana e inglese, andrà comunque in distribuzione, simbolicamente, il 25 marzo, in occasione del Dantedì 2021, la giornata nazionale istituita dal MiBACT per omaggiare il grande poeta.

Galleria Mentana, uno sguardo sul contemporaneo

Undici artisti si ritrovano insieme per un viaggio artistico destinato a mettere in luce le particolarità di ognuno. Dopo la mostra personale di Salvatore Magazzini la Galleria d’Arte Mentana ospita le opere degli artisti internazionali nello spazio espositivo di via della Mosca 5r. 

“In questo modo – sottolinea Giovanna Laura Adreani, Art Director della Galleria d’Arte Mentana – vogliamo rendere omaggio agli artisti che ci hanno scelto come loro punto di riferimento a Firenze”. Le opere selezionate permetteranno al visitatore di conoscere le infinite sfaccettature dell’arte contemporanea.  

Gli artisti ospitati alla Galleria d’Arte Mentana sono: Eva Breitfuß, Pier Tancredi De-Coll', Luigi De Giovanni, Alejandro Fernandez, Ursula Radel, Pablo Serrano, Christian Tschierske, Audrey Traini, Camilla Vavik-Pedersen, Bianca Vivarelli. Alle loro opere se ne aggiungeranno alcune del Maestro Salvatore Magazzini ospitato da gennaio ad oggi. 

L’accesso alla mostra è a ingresso libero nel rispetto delle norme anti-COVID 19, per info e prenotazioni: galleriamentana@galleriamentana.it 

Galleria d’Arte Mentana - via della Mosca 5r - mar-sab 11-13/16-19.30, lun 16-19.30 (chiuso dom) - fino al 15 marzo

Artigianato e Palazzo... Grand Tour!

“ARTIGIANATO E PALAZZO” porta a Firenze la mostra itinerante “GRAND TOUR”, un viaggio tra storia, passione e bellezza attraverso le collezione di rappresentanza dell’Associazione Italiana Città della Ceramica – AiCC: un omaggio alla migliore produzione ceramica di foggia classica, secondo forme e decori che vanno dall'antichità all'età moderna.

Allestita nella grande Limonaia restaurata del Giardino Corsini dal 29 maggio al 6 giugno in occasione di MIDA – Mostra Internazionale dell'Artigianato alla Fortezza da Basso per permettere ad appassionati e curiosi di approfondire la conoscenza del grande universo della ceramica italiana.

L’esposizione, a cura di Jean Blanchaert, Viola Emaldi e Anty Pansera, è composta da oltre 170 opere uniche realizzate a mano, secondo i principi stilistici e formali legati all’artigianato artistico di 15 regioni per 46 comuni italiani di antica tradizione ceramica. 


Le opere esposte sono riedizioni di pezzi storici o produzioni ispirate al gusto tradizionale, da oggetti di uso comune ad altri puramente decorativi: dall’Arcaico al tardo Medioevo, dal Rinascimento al Settecento, dal Neoclassico al Liberty, fino all’influsso del Design.

“GRAND TOUR” è una mostra itinerante, che è stata presentata in alcune città italiane e all’estero, da Bruxelles a Aubagne, da Argentona a Boleslawiec, da Lugano a Cracovia, Rijeka etc. etc.

Giardino Corsini - Via della Scala, 115 - orario: lun-ven 15-19, sab e dom 10-19 - ingresso libero - www.artgianatoepalazzo.it

All You Can Fuck: 8 marzo alla Crumb Gallery

ALL YOU CAN FUCK è il nome dei bordelli a tariffa forfettaria, a disposizione di uomini in cerca di sesso a pagamento, che troviamo a Berlino e un po’ ovunque in Germania, dove la prostituzione è legale fin dagli inizi del Duemila. Sono luoghi in cui, oltre al cibo, per 90-130 euro, puoi “consumare” le sex workers, ragazze costrette anche a decine di rapporti al giorno, dalle 16 alle 3 di notte.

Adriana Luperto - una delle anime fondatrici della Crumb Gallery e del suo progetto dedicato esclusivamente al promuovere l’arte al femminile - racconta attraverso 15 acquerelli su carta di riso, una tecnica dal tocco delicato, le molte storie che tutti i giorni si consumano con orrore sulla pelle di tante donne di etnie diverse, italiane, nigeriane, rumene, bulgare, ungheresi …

“Ho letto libri, parlato con donne che si sono prostituite, ascoltato racconti quasi dell’orrore sulla vita che sono state costrette a fare: quello che sappiamo sulla mercificazione del corpo di una donna è nulla di fronte all’enormità della realtà.” - racconta l’artista -“Non ho voluto riportare tutto questo: ho voluto far vedere la loro bellezza, la loro sensualità, che c’è, sempre, a prescindere da tutto”.

La mostra è aperta fino all’8 aprile. E' consigliata la prenotazione al numero 347 3681894.

CRUMB GALLERY
Via San Gallo, 191r - www.crumbgallery.com

Siena, Collezione Piccolomini Spannocchi finalmente riunita

Le sale del quarto livello dell’antico ospedale ospitano in modo permanente quella che, per vari motivi, è una delle collezioni più interessanti, affascinanti e forse meno conosciute raccolte di opere d’arte della città di Siena.

La sua storia si snoda dal Seicento, partendo dalle collezioni della famiglia Gonzaga custodite all’epoca nel Palazzo Ducale di Mantova, prosegue toccando la corte tirolese degli Asburgo e la città di Trento e da lì, grazie ad alcuni membri della famiglia Piccolomini, giunge fino a Siena agli inizi del Settecento. L’unione di questa casata con quella degli Spannocchi, avvenuta nel 1774 con il matrimonio tra Caterina Piccolomini e Giuseppe Spannocchi, unificò le due famiglie e allo stesso tempo le rispettive collezioni. La donazione alla Comunità Civica di Siena nel 1835 portò poi al passaggio della maggior parte delle opere dalla sfera privata a quella pubblica e, nell’attraversare  quasi due secoli, fino ai giorni nostri. L’esposizione permanente della collezione dei dipinti nella sua totalità permette di restituire alla città una parte della propria storia artistica e collezionistica.

Le ricerche, riprese ed ampliate in vista dell’importante operazione di valorizzazione e riunificazione della raccolta, hanno portato alla luce straordinarie novità che consentono oggi, a più di quarant’anni dai primi studi sull’argomento, di avere un quadro molto più chiaro sugli eventi, sull’intreccio delle vicende familiari, sul  percorso dalle opere.

L’allestimento rispecchia la stratificazione e la ricchezza della collezione, accompagnando il visitatore a scoprirne i 165 dipinti, che tornano ad essere un nucleo unico per la prima volta dopo più di un secolo, poiché erano fino ad oggi divisi tra la Pinacoteca Nazionale (che ne custodiva 137), il Museo Civico di Siena (24), l’Amministrazione Provinciale (2) e le Gallerie degli Uffizi di Firenze (2). 

Tra i pittori spiccano i nomi di Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, Paris Bordon, Sofonisba Anguissola, Giuseppe Cesari, Giovanni Antonio Bazzi detto Sodoma; tra i nordici, quelli di Albrecht Dürer, Otto van Veen, Albrecht Altdorfer, Peeter Snayers. A questi si aggiunge Domenico Beccafumi, con la bellissima serie dei cartoni preparatori per il pavimento del Duomo di Siena, parte della collezione fin dal Cinquecento, che completa il percorso di visita nella Pinacoteca Nazionale.

Santa Maria della Scala
piazza del Duomo, 1 Siena - tutti i giorni 10.30 - 18 - www.santamariadellascala.com

American (Art) History X

Lavori di Andy Warhol, Mark Rothko, Louise Nevelson, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Bruce Nauman, Barbara Kruger, Robert Mapplethorpe, Cindy Sherman, Matthew Barney, Kara Walker, esposti a Firenze, alcuni per la prima volta in Italia, dalle collezioni del Walker Art Center di Minneapolis.  E' la mostra ‘American Art 1961-2001’.

Uno percorso attraverso importanti e iconiche opere di personalità e movimenti che hanno segnato l’arte americana tra due momenti storici decisivi, l’inizio della Guerra del Vietnam e l’attacco dell’11 settembre 2001: dalla Pop Art al Minimalismo, dalla Conceptual Art alla Pictures Generation, fino alle più recenti ricerche degli anni Novanta e Duemila. A cura di Vincenzo de Bellis (Curator and Associate Director of Programs, Visual Arts, Walker Art Center) e Arturo Galansino (Direttore Generale, Fondazione Palazzo Strozzi), la mostra testimonia la poliedrica produzione artistica americana tra pittura, fotografia, video, scultura e installazioni, attraverso una inedita rilettura di quarant’anni di storia e affrontando tematiche come lo sviluppo della società dei consumi, la contaminazione tra le arti, il femminismo, le lotte per i diritti civili. Nel 1961 John F. Kennedy diviene presidente e l’11 dicembre inizia ufficialmente la Guerra del Vietnam, quando i primi elicotteri americani arrivano a Saigon; nel 2001 è presidente George W. Bush quando l’11 settembre quasi tremila persone muoiono nel più drammatico attacco sul suolo americano dopo Pearl Harbor. Due date spartiacque che definiscono l’affermazione degli Stati Uniti come superpotenza politica ma segnano anche un’epoca di sperimentazione senza precedenti per l’arte di cui l’America diviene punto di riferimento a livello globale.

Andy Warhol è protagonista con 12 opere tra cui la celebre Sixteen Jackies (1964), dedicata a Jackie Kennedy. Una sezione speciale è poi dedicata al padre della danza contemporanea, Merce Cunningham, con grandi installazioni realizzate in collaborazione con Robert Rauschenberg e Jasper Johns. Nel percorso anche maestri degli anni ’60 come Donald Judd, Robert Morris, Bruce Nauman, John Baldessari: punti di riferimento per le successive generazioni di artisti come Cindy Sherman, o le appropriazioni dal mondo della pubblicità di Richard Prince e Barbara Kruger, la denuncia dello stigma dell'AIDS di Felix Gonzalez-Torres o le inquietanti narrazioni posthuman di Matthew Barney, con l’installazione di Cremaster 2 (1999), controversa opera dedicata a un assassino che richiese per se stesso la pena di morte.

Focus speciale poi su gli anni Novanta e Duemila, tra cui spiccano artisti afroamericani quali Kerry James Marshall e Glenn Ligon o artisti che investigano in modo totalmente originale l’identità americana come Paul McCarthy, Mike Kelley, Jimmie Durham e Kara Walker.
Continua infine fino al 22 agosto l’Installazione di JR sulla facciata del Palazzo, dal titolo La Ferita.

Palazzo Strozzi
Piazza Strozzi – 055 2645155 – lun-ven 14-21; sab, dom e festivi 10-21 con prenotazione online o telefonica - 15 euro, rid 12, scuole 5 - palazzostrozzi.org - fino al 22 agosto

Cartoni in… Mostra

E’ un Palazzo Medici Riccardi “pop” quello post pandemia, con oltre 500 disegni originali dei film d’animazione più conosciuti e amati. Questo grazie alla mostra AniMA. La Magia del Cinema d’Animazione da Biancaneve a Goldrake, che da giovedì 17 giugno occupa le rinnovate sale del museo.

Organizzata da MUS.E in collaborazione con Accademia NEMO di Firenze, scuola leader in Italia per la formazione nell’arte dell’Entertainment, è curata da Sandro Cleuzo, animatore Disney, Dreamworks e Warner Bros, Luca Chiarotti e Francesco Mariotti, art directors e insegnanti dell’Accademia e Federica Fabbri, animatrice e responsabile del corso di Cinema d’animazione alla NEMO.

Un racconto senza tempo, un’occasione unica per ammirare disegni che sono vere e proprie opere d’arte, primi studi di film che hanno fatto la storia del cinema d’animazione. Illustrazioni di capolavori Disney come La bella addormentata nel bosco, Biancaneve, Robin Hood, La carica dei 101, La spada nella roccia e molti altri, delle famose serie tv Hanna-Barbera, di celebri anime giapponesi e di altri film come Alla ricerca della valle incantata, Fievel sbarca in America e Anastasia. Infine la storia del cinema d’animazione, grazie a pezzi unici e di inestimabile valore storico: dal prezioso fotogramma della prima animazione in senso moderno, Gertie the Dinosaur, agli iconici Mickey Mouse dei primi anni ’30, fino ai recenti concept degli ultimi film in 3D. Presente anche una sezione educational per adulti e bambini.

PALAZZO MEDICI RICCARDI
Via Camillo Cavour, 3 - 055 2760552 - lun-dom 10.30-18.30 - 7 euro - palazzomediciriccardi.it - fino al 17 ottobre

Altan e De Chirico a Pistoia

IN VISITA | GIORGIO DE CHIRICO - In visita è un progetto che prevede l’esposizione temporanea di opere d’arte di ambito nazionale o internazionale all’interno del percorso permanente Collezioni del Novecento con l’intento di creare momenti di approfondimento su autori, temi e correnti culturali dei secoli 20° e 21° e di attivare relazioni virtuose capaci di rinnovare occasioni di interesse e studio. Questa seconda edizione è dedicata a uno dei più grandi artisti del Novecento, il pittore Giorgio de Chirico, presente con un’opera in prestito da Collezione Intesa Sanpaolo: Manichini in riva al mare del 1926. In questa occasione le curatrici Monica Preti, Annamaria Iacuzzi e Cristina Taddei propongono il dipinto in dialogo con la testa ritratto di Faustina Maggiore (II secolo d.C.), che fin dagli anni Ottanta fu esposta nell’Antico Palazzo dei Vescovi, oggi una delle sedi di Pistoia Musei. Il dipinto mostra chiaramente le caratteristiche della nuova stagione “classica” che il pittore sviluppò proprio nel contesto parigino dove fu attivo intessendo fruttuose relazioni e collaborazioni. Il tema dell’antico, ineludibile per la cultura occidentale, emerge con forza nell’opera del maestro, come risultato di una riflessione nutrita da studi filosofici e storico artistici, condivisi anche con la compagna di quel periodo, Raissa Gurevič, archeologa. Nelle numerose pubblicazioni scientifiche di Gurevič trovò posto anche la testa ritratto di Faustina Maggiore esposta ora a Palazzo de’ Rossi e proveniente dalle Collezioni di Intesa Sanpaolo.
Palazzo de’ Rossi - via de' Rossi, 26 Pistoia - tutti i giorni ore 10-20 - 10 euro, rid 7 - pistoiamusei.it -fino al 22 ottobre



ALTAN, Cipputi e la Pimpa - Armando e la cagnolina Pimpa; il metalmeccanico Cipputi; la quotidianità di Ugo e Luisa. A questi personaggi, amati da oltre cinquant’anni, è dedicata la mostra promossa da Pistoia Musei, Fondazione Caript negli spazi di Palazzo Buontalenti. Un omaggio al grande artista e fumettista Francesco Tullio-Altan (Treviso, 1942) a pochi mesi dal suo ottantesimo compleanno, con un percorso espositivo spettacolare, vario, divertente, capace di stimolare riflessioni sulle scelte che ci aspettano se davvero vogliamo vivere in una società più umana e rispettosa. Curata da Luca Raffaelli, in collaborazione con Kika Altan, la mostra presenta una ricca la selezione di disegni originali e inediti, spazi di gioco per i bambini con i personaggi e gli animali di Altan riprodotti in gommapiuma colorata dallo scultore Pietro Perotti.
Palazzo Buontalenti - via de’ Rossi, 7 Pistoia -mercoledì-domenica 10-19 - 10 euro, rid 7 - pistoiamusei.it – fino al 30 luglio

Jenny Saville al Museo Novecento

Fino al 27 febbraio una delle più grandi pittrici viventi e voce di primo piano nel panorama artistico internazionale, Jenny Saville, è protagonista di un progetto espositivo ideato e curato da Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento, in collaborazione con alcuni dei maggiori musei della città: Museo di Palazzo Vecchio, Museo dell'Opera del Duomo, Museo degli Innocenti e Museo di Casa Buonarroti.
La mostra, promossa dal Comune di Firenze, organizzata da MUS.E e sostenuta da Gagosian, rappresenta un incontro unico tra antico e contemporaneo e invita il pubblico a scoprire l'opera di Jenny Saville attraverso dipinti e disegni degli anni '90 e lavori realizzati appositamente per la mostra.

Piazza S.M. Novella, 10 - 055 286132 – ore 11-21 (chiuso gio) – 9,50 euro (prenot cons)



Anish Kapoor. Untrue Unreal

Fondazione Palazzo Strozzi presenta una grande mostra ideata e realizzata insieme al celebre maestro indiano che ha rivoluzionato l’idea di scultura nell’arte contemporanea. A cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione, la mostra Anish Kapoor. Untrue Unreal, propone un percorso tra monumentali installazioni, ambienti intimi e forme conturbanti, creando un originale e coinvolgente dialogo tra l’arte di Kapoor, l’architettura e il pubblico di Palazzo Strozzi.

Attraverso opere storiche e recenti, tra cui una nuova produzione specificatamente ideata in dialogo con l’architettura del cortile rinascimentale, si ha l’opportunità di entrare in contatto diretto con l’arte di Anish Kapoor nella sua versatilità, discordanza, entropia ed effimerità. Palazzo Strozzi diviene un luogo concavo e convesso, integro e frantumato allo stesso tempo in cui il visitatore è chiamato a mettere in discussione i propri sensi. 

Nella sua arte, l’irreale (unreal) si mescola con l’inverosimile (untrue), trasformando o negando la comune percezione della realtà. Ci invita a esplorare un mondo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono, aprendo le porte alla dimensione dell’impossibile. Le sue opere uniscono spazi vuoti e pieni, superfici assorbenti e riflettenti, forme geometriche e biomorfe. In un mondo in cui la realtà appare sempre più sfuggente e manipolabile, Kapoor ci sfida a cercarla oltre le apparenze, esplorando il territorio dell’inverosimile e dell’irreale, untrue e unreal.

Palazzo Strozzi – piazza Strozzi - 055 2645155 - tutti i giorni 10-20, gio 10-23 – 16 euro, rid 13 - www.palazzostrozzi.org – fino al 4 febbraio

L’Enoarte di Elisabetta Rogai

Promossa dal Comune di Firenze e dall’associazione “Donne del vino”,  Territori, arte e cultura del vino, Enoarte di Elisabetta Rogai rientra nel programma di appuntamenti collaterali del G20 dell’Agricoltura che si tiene a Firenze venerdì 17 e sabato 18 settembre.

Strettamente connessa ai temi della riunione internazionale, la mostra aggiunge un tocco di creatività e femminilità al programma di incontri organizzati dalle “Donne del vino” e testimonia fino a che punto arte e vino possono incontrarsi, toccarsi e fondersi fino a diventare complici di un successo che, grazie alla poliedrica attività dell’Artista, ha portato il nome di Firenze in tutto il mondo. 

Inoltre per Rogai si tratta di un debutto nella monumentale e suggestiva Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, il cuore della “casa civile” dei fiorentini, luogo di grande prestigio che ospita una trentina di dipinti realizzati con la tecnica della “Enoarte”. Quest’ultima è il risultato di un’intuizione rivoluzionaria: sulla tavolozza, infatti, il vino diventa arte grazie alla tecnica di fissaggio naturale, i colori non sbiadiscono oltre una certa soglia. Dunque il vino invecchia sulla tela passando dalle cromie tipicamente giovanili a quelle caratteristiche della maturità. 

PALAZZO VECCHIO
Sala d’arme - Piazza della Signoria - tutti i giorni 9-19, gio 9-14 - elisabettarogai.it - ingresso libero - fino a sab 18

Inside Dalì, aperture prolungate ed eventi speciali

Un’esperienza multisensoriale in bilico tra sogno digitale e realtà. La Chiesa di Santo Stefano al Ponte ospita la première mondiale della mostra Inside Dalì, organizzata da Cross Media Group.

Un viaggio verso un universo onirico immaginario che riscopre la vita di uno dei maggior pittori del XX secolo, icona del surrealismo: Salvador Dalí. Un mix di tecnologia all’avanguardia, immagini, veri e propri artefatti, illusioni and allusioni. Il tutto in simbiosi perfetta con l’universo unico dell’artista catalano. Nel cuore della mostra, uno spazio multimediale a 360° di 400 m2. Il visitatore è trasportato dentro il mondo del genio in una completa e 'Daliniana' immersione di oltre 35 minuti: un momento altamente emotivo che emozionerà gli spettatori come niente prima d’ora.

Lo spazio immersivo è preceduto da un’ampia area museale, in cui confrontarsi con il multiforme ingegno di Dalí, venendo a contatto con le produzioni forse meno conosciute del maestro surrealista: i dischi da lui prodotti, i suoi libri, una campagna pubblicitaria per le ferrovie francesi, si aggiungono così al ciclo delle 100 xilografie tirate magistralmente a partire dagli acquerelli disegnati dal pittore catalano per la Divina Commedia.

Tutti i venerdì e sabato di novembre apertura straordinaria fino alle ore 20.

Sabato 20 novembre evento speciale con l’influencer Virginia di Giorgio, in arte Virgola: dalle ore 17 l’illustratrice siciliana, fiorentina d’adozione, si esibisce in una performance live.
Al termine incontro con i followers.

CATTEDRALE DELL’IMMAGINE
Chiesa di Santo Stefano al Ponte - Piazza di Santo Stefano, 5 - 055 294883 - lun-dom 10-18 (ven e sab di novembre fino alle ore 20) – 13 euro, rid 10 - insidedali.it – fino al 16 gennaio

Firenze in ... Contemporanea

Jeff Koons, splendore e bagliore
Fino al 30 gennaio alcune delle più celebri opere di un artista che, dalla metà degli anni Settanta a oggi, ha rivoluzionato il sistema dell’arte internazionale. Palazzo Strozzi ospita una nuova grande mostra dedicata a Jeff Koons, figura fondamentale e discussa dell’arte contemporanea a livello globale.
A cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro e sviluppata in stretto dialogo con l’artista, Shine ospita prestiti provenienti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei internazionali, proponendo come originale chiave di lettura dell’arte di Jeff Koons il concetto di “shine” (lucentezza) inteso come gioco di ambiguità tra splendore e bagliore, essere e apparire.
Autore di opere entrate nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di unire cultura alta e popolare, dai raffinati riferimenti alla storia dell’arte alle citazioni del mondo del consumismo, Jeff Koons trova nell’idea di “lucentezza” (shine) un principio chiave delle sue innovative sculture e installazioni che mirano a mettere in discussione il nostro rapporto con la realtà ma anche il concetto stesso di opera d’arte. Le opere dell’artista americano pongono lo spettatore davanti a uno specchio in cui riflettersi e lo collocano al centro dell’ambiente che lo circonda. Come afferma lo stesso Koons: “Il lavoro dell’artista consiste in un gesto con l’obiettivo di mostrare alle persone qual è il loro potenziale. Non si tratta di creare un oggetto o un’immagine; tutto avviene nella relazione con lo spettatore. È qui che avviene l’arte”.
Fino al 12 dicembre alla Strozzina Alter Eva. Natura Potere Corpo - Attraverso le opere di sei artiste italiane, una riflessione sul futuro fondato su nuovi principi di coabitazione naturale e sociale, partendo da un punto di vista femminile.
Piazza Strozzi - 055 2645155 – lun-ven 14-21; sab, dom e festivi 10-21 - 15 euro, rid 12, scuole 5 - palazzostrozzi.org


Jenny Saville al Museo Novecento
Dal 30 settembre al 27 febbraio una delle più grandi pittrici viventi e voce di primo piano nel panorama artistico internazionale, Jenny Saville, è protagonista di un progetto espositivo ideato e curato da Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento, in collaborazione con alcuni dei maggiori musei della città: Museo di Palazzo Vecchio, Museo dell'Opera del Duomo, Museo degli Innocenti e Museo di Casa Buonarroti. La mostra, promossa dal Comune di Firenze, organizzata da MUS.E e sostenuta da Gagosian, rappresenta un incontro unico tra antico e contemporaneo e invita il pubblico a scoprire l'opera di Jenny Saville attraverso dipinti e disegni degli anni '90 e lavori realizzati appositamente per la mostra.
Piazza S.M. Novella, 10 - 055 286132 – ore 11-21 (chiuso gio) – 9,50 euro (prenot cons)



Francesco Vezzoli in Florence
Con due nuove sculture in Piazza della Signoria e a Palazzo Vecchio, Francesco Vezzoli è protagonista di questo progetto a cura di Cristiana Perrella e Sergio Risaliti. Presentato dal Museo Novecento e dal Centro Pecci di Prato, vede allestito, da sabato 2 ottobre, in Piazza un monumentale leone rampante novecentesco, installato su un basamento antico, che stritola tra le fauci una testa romana del II secolo d.C., in un pastiche tra diverse epoche artistiche che è diventato la cifra di molte opere recenti dell’artista.
Posizionata all’interno dello Studiolo di Francesco I de' Medici a Palazzo Vecchio, è innestata invece una testa “metafisica” di bronzo, citazione de Gli archeologi di De Chirico, una delle opere che meglio rappresenta il recupero della classicità in epoca moderna.
Palazzo Vecchio - 055 2768224 – ore 9-19, gio ore 9-14 - 12,50 euro

Il Quarto Stato in Palazzo Vecchio

In occasione del 1° maggio, Festa Internazionale dei Lavoratori, il Comune di Firenze - Museo Novecento grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, ha presentato nel cuore di Palazzo Vecchio, all’interno del Salone dei Cinquecento, la grande tela di Pelizza da Volpedo Il Quarto Stato (1898-1902), una delle più celebri opere pittoriche realizzate tra Otto e Novecento, eccezionalmente concessa in prestito dal Museo del Novecento di Milano.

Acquisito dal Comune di Milano nel 1920, grazie a una raccolta fondi promossa dal sindaco socialista Emilio Caldara, il Il Quarto Stato è stato esposto a Palazzo Marino, alla Galleria di Arte Moderna e dal 2010 è custodito al Museo del Novecento di Milano. Frutto di un processo creativo durato dieci anni, l’opera rappresenta un archetipo figurativo conosciuto universalmente che esprime con potenza realistica ed espressiva il mondo del lavoro, richiamando tematiche legate alle lotte per i diritti e ai principi costituzionali.       
La presenza dell’opera a Firenze trova una sua giustificazione storico-artistica proprio nelle vicende biografiche dell’artista che qui soggiornò frequentando l’Accademia di Belle Arti, sotto l’insegnamento di Giovanni Fattori, entrando in contatto con i capolavori del passato e studiando le tecniche artistiche moderne.

Il dipinto resterà in mostra a Palazzo Vecchio fino al 30 giugno, con i seguenti orari: orari: lun-dom 9 - 19, gio 9 - 14

Tre Mostre da non perdere

Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra - Da martedì 15 febbraio alla Galleria dell’Accademia
Per la prima volta esposti, in un’unica sede, tutti gli esemplari antichi dei busti in bronzo di Michelangelo, attribuiti a Daniele da Volterra, provenienti da vari musei internazionali come il Museo del Louvre, il Musée Jacquemart-André a Parigi e l'Ashmolean Museum of Art and Archaeology a Oxford. E’ la mostra curata da Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia, dal titolo Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra.
L’esposizione affronta il problema della cronologia e della fusione delle effigi bronzee di Michelangelo è rimasto da tempo nell’ambito degli studi di storia dell’arte un punto da chiarire: fatta eccezione per il busto di Casa Buonarroti a Firenze, rimasto per secoli di proprietà degli eredi, sussiste infatti una sostanziale incertezza circa la provenienza dei numerosi esemplari esistenti in varie collezioni italiane e straniere.
Recentemente, il restauro dell’esemplare conservato presso la Galleria dell’Accademia di Firenze ha acceso l’interesse verso l’identificazione delle relazioni tra i nove busti fusi da Daniele da Volterra nella seconda metà del Cinquecento. È stato quindi di fondamentale importanza allestire un evento espositivo che permetta di chiarire la questione sulla base di ricerche scientifiche (Via Ricasoli, 58/60 - 055 0987100 - mar-dom 9-18.45 (chiuso lun) - 12 euro, ridotto 2 - galleriaaccademiafirenze.it - fino al 19 giugno).



Galileo Chini e il Simbolismo Europeo - È dedicata al pittore, illustratore e ceramista fiorentino la prima esposizione a Villa Bardini, dopo la chiusura per pandemia. Galileo Chini è stato il maggiore esponente italiano del gusto Liberty e uno dei maggiori interpreti europei dell’Art Nouveau. ‘Galileo Chini e il Simbolismo Europeo’ si focalizza sugli anni giovanili (Firenze 1873-1956) che lo resero famoso a livello internazionale. È curata da Fabio Benzi e promossa da Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.
Oltre 200 pezzi fra dipinti, disegni, illustrazioni e ceramiche, in un susseguirsi continuo di legami e parallelismi fra l’artista e l’arte internazionale che lo ispirò e che a lui si è ispirata. Opere dell’ambiente artistico tra simbolismo francese e mitteleuropeo, tra preraffaellismo e secessioni, che vede intrecciare il percorso di Chini con quello di artisti come Rodin, Klimt, Klinger, Hodler, William de Morgan, Beardsley, Previati, Segantini, Odilon Redon, Félix Vallotton, Pierre Bonnard e molti altri (Costa San Giorgio, 2 – 055 2638599 – tutti i giorni 10-18 (chiuso lun) – 10 euro, rid 5 - www.villabardini.it - fino al 25 aprile).



Hi Woman! La notizia del futuro - Da sabato 11 a Prato 22 Artiste Internazionali in dialogo con le opere di Palazzo Pretorio a Prato. È la mostra promossa dal Comune di Prato - Museo di Palazzo Pretorio, a cura di Francesco Bonami.
Huma Bhabha, Irma Blank, Koo Donghee, Marlene Dumas, Isa Genzken, Jessie Homer French, Roni Horn, Jutta Koether, Andrew LaMar Hopkins, Maria Lassnig, Babette Mangolte, Lucy McKenzie,  Aleksandra Mir, Susan Philipsz, Paola Pivi, Maja Ruznic, Jenny Saville, Fiona Tan, Genesis Tramaine, Andra Ursuta, Marianne Vitale, Lynette Yiadom-Boakye. 22 donne, non per rispettare una correttezza politica scontata ma per sottolineare la centralità del soggetto femminile nella narrazione antica e contemporanea. Attraverso la pittura, la scultura, il video ed il suono le artiste invadono il museo mettendosi in dialogo con le opere della collezione permanente, trovando a volte una sintonia a volte creando cortocircuiti potenti e carichi di stimoli per il pubblico (Prato, Piazza del Comune - 0574 1837859 – lun-dom 10.30-18.30 (chiuso mar) - 8 euro, rid 6 - palazzopretorio.prato.it - fino al 27 febbraio)

Le Dive di Zeffirelli all'Hotel Savoy

L’Hotel Savoy, indirizzo toscano del gruppo Rocco Forte Hotels, in collaborazione con la Fondazione Franco Zeffirelli Onlus - Centro delle Arti dello Spettacolo di Firenze, inaugura la stagione natalizia con l’esclusiva mostra fotografica Le Dive di Zeffirelli, visitabile da giovedì 16 dicembre fino al prossimo 18 aprile.

Lungo le sale, i corridoi, le suites dell'elegante Hotel in pieno centro storico (piazza della Repubblica, 7), iconiche fotografie dell’archivio Zeffirelli in bianco e nero di alcune tra le più famose Star italiane e internazionali con cui il grande regista ha lavorato nel corso della sua carriera artistica nel Cinema, nel Teatro di prosa e nell’Opera in musica. Da Maria Callas a Fanny Ardant, da Cher a Olivia Hussey che per lui interpretò la shakespeariana Giulietta e la Madonna nel Gesù di Nazareth. Poi Brooke Shields, Faye Dunaway, Carla Fracci, Judy Dench, Anne Bancroft, Anna Magnani, Claudia Cardinale, Elizabeth Taylor, fino a Monica Bellucci, Katia Ricciarelli, Mariangela Melato, Monica Vitti e Stefania Sandrelli.
Il glamour del cinema e del teatro, la bellezza eterna delle dive e l'eleganza dell'Hotel Savoy si fondono e danno luogo ad un magico percorso espositivo da non perdere.



Fanny Ardant inaugura la mostra

Particolare tributo all’immensa Maria Callas, il più grande amore artistico di Franco Zeffirelli ritratta in foto insieme al regista e, in Suite Presidenziale in 2 fotografie sul set de “La Traviata” (1958) e della “Tosca” (1964). A lei dedicò il suo ultimo film, Callas Forever, in cui la Diva è magistralmente interpretata da Fanny Ardant che ha fatto da madrina alla mostra, presentandola in anteprima mercoledì 15 dicembre.

Con l’arrivo delle festività l’Hotel Savoy presenta anche la partnership natalizia con l'iconico brand di gioielleria Pomellato con le decorazioni firmate dalla Maison. Fino al 6 gennaio un tripudio di colore, di design, di stile e di eccellenza artigianale.

Luca Giordano a Firenze

Fra gli artisti più virtuosi e prolifici del Barocco italiano, Luca Giordano (1634-1705), ha lasciato a Palazzo Medici Riccardi, splendide testimonianze del suo operato. Si tratta delle due volte dipinte per la Galleria degli Specchi e per la Biblioteca del Palazzo, prima grande residenza dei Medici, acquisita a metà Seicento dalla famiglia Riccardi, che la arricchisce secondo il gusto decorativo dell’epoca.

In mostra una selezione di oltre 50 opere profondamente connesse alle volte, fra cui una serie di bozzetti della National Gallery di Londra, le Virtù distribuite nelle collezioni private europee e ancora, lavori provenienti dai musei italiani come, le Gallerie degli Uffizi, il Museo dell’Opera del Duomo di Siena, il Museo Stibbert di Firenze e il Museo di Palazzo Mansi a Lucca oltre ad opere da collezioni private italiane e americane. A queste fanno da controcanto i documenti riferiti alla committenza riccardiana, alla definizione dell’invenzione e all’esecuzione dei dipinti, custoditi presso le biblioteche e gli archivi cittadini. Il percorso espositivo indaga ulteriori aspetti della committenza e dell’attività fiorentina di Luca Giordano, valorizzando in particolare le opere più vicine per soggetto, più originali per tecnica e più significative nell'excursus del pittore, tessendo un racconto fortemente suggestivo.

PALAZZO MEDICI RICCARDI
Via Cavour, 3 - 055 2760552 – ore 9-19 (chiuso mer) - 10 euro - palazzomediciriccardi.it – fino al 5 settembre

Florence Art Week and… more!

È la Florence Art Week, che vede in campo vari progetti espositivi diffusi, risultato di un lavoro di squadra tra diverse e importanti realtà fiorentine tra cui Museo Novecento, Palazzo Medici Riccardi (MUS.E), Uffizi, Palazzo Strozzi, Istituto degli Innocenti, BIAF - Biennale Internazionale di Antiquariato e Museo Marino Marini. Ecco i principali eventi:

Olafur Eliasson @ Palazzo Strozzi - Palazzo Strozzi presenta una grande mostra dedicata a Olafur Eliasson (1967), la cui poliedrica produzione mette al centro il visitatore in una riflessione sull’idea di esperienza condivisa e relazionale della realtà. Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra è il risultato del lavoro diretto di Eliasson sugli spazi del Palazzo Rinascimentale. L’artista lavora su tutti gli ambienti, dal cortile al Piano Nobile alla Strozzina, creando un percorso coinvolgente tra nuove installazioni e opere storiche che utilizzano elementi come il colore, l’acqua e la luce per creare un’interazione con nostri sensi e lo spazio. Il contesto architettonico, storico e simbolico del palazzo, viene così ripensato esaltando il ruolo del pubblico come parte integrante delle opere. Una produzione poliedrica mette al centro il visitatore in una riflessione sull’idea di esperienza condivisa e relazionale della realtà. L’artista islandese-danese lavora con la scultura, la pittura, la fotografia, i video, le installazioni e i media digitali. La sua arte è guidata dal suo interesse per la percezione, il movimento, l’esperienza vissuta, i propri sentimenti e quelli della comunità. La sua pratica non si limita ai confini dei musei e delle gallerie e coinvolge il pubblico attraverso progetti architettonici, interventi negli spazi pubblici, azioni di educazione artistica, sociale e ambientale (fino al 22 gennaio - palazzostrozzi.it).
 
Henry Moore 50 Anni dopo… - A 50 anni di distanza dalla memorabile mostra al Forte di Belvedere del 1972, Henry Moore torna a Firenze per una mostra-omaggio al maestro inglese. Henry Moore in Florence, curata da Sebastiano Barassi, Head of Collections and Exhibitions della Henry Moore Foundation e da Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento, presenta due sculture, Family Group e Large Interior Form, esposte in Piazza della Signoria e sul Sagrato dell’Abbazia di San Miniato al Monte, fino al 31 marzo 2023. Il progetto è a cura di Museo Novecento in collaborazione con Henry Moore Foundation e BIAF – Biennale Internazionale di Antiquariato. Inoltre, da lunedì 19 a venerdì 23, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, Back to Moore. Forte Belvedere 1972: immagini storiche provenienti dagli archivi personali di tutti coloro che, da ogni parte d’Italia, visitarono la storica mostra del ’72 (musefirenze.it).


Tony Cragg @ Museo Novecento - Tony Cragg (Liverpool, 1949) è protagonista al Museo Novecento con una grande monografica a cura di Sergio Risaliti con una selezione di sculture e opere su carta. Il maestro inglese, tra i più celebri esponenti della scultura contemporanea, è conosciuto soprattutto per aver contribuito ad un rinnovamento del linguaggio plastico grazie all’introduzione di nuovi materiali e nuove tecniche, tra le più sperimentali e innovative del nostro tempo (fino al 5 febbraio - museonovecento.it).


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L'oro bianco di Sesto Fiorentino

In attesa della riapertura della sede del Museo Ginori, una selezione di quarantacinque opere della sua collezione permanente torna temporaneamente visibile all’interno dello stesso edificio che fino agli Anni Cinquanta ospitava la Manifattura Ginori e il suo museo.

Tra le opere d’arte e gli oggetti d’uso protagonisti di questa piccola ma preziosa esposizione, il busto in porcellana di Carlo Ginori, sculture per l’apparecchiatura della tavola, il “museo delle terre” e le maschere originali per i caratteristici decori “a stampino”. Curata da Andrea Di Lorenzo, Oliva Rucellai e Rita Balleri, la mostra è organizzata dalla Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia in collaborazione e con il sostegno del Comune di Sesto Fiorentino.

Biblioteca Ernesto Ragionieri, Sala Meucci - Piazza della Biblioteca 4, Sesto Fiorentino (FI) - ingresso libero negli orari di apertura della biblioteca - tel 055 4496851

Eleonora e l’invenzione della Corte

In occasione dei 500 anni dalla nascita, Gallerie degli Uffizi dedicano un’importante mostra a Eleonora di Toledo (Alba de Tormes, 1522 – Pisa, 1562), la consorte del Granduca Cosimo I de’ Medici, nota per la sua straordinaria bellezza, celebra l’eleganza nell’abbigliamento, il gusto per i gioielli e i segreti del suo fascino.

Oltre 100 opere, tra dipinti, disegni, arazzi, abiti, gioielli, pietre preziose, in cui spicca il Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni de’ Medici, tra i massimi capolavori del Bronzino (1503 - 1572) e tra i più celebri ritratti del Cinquecento. Realizzato nel 1545, quando Eleonora aveva appena 23 anni, il dipinto ci da estrema prova della potenza e del fascino di questa nobildonna: l’eleganza di quella mano posata con nobile fare aristocratico ha sicuramente ammaliato il Bronzino tanto da dare al dettaglio una posizione di primo piano nella composizione: in basso, a fare da contraltare alla luminosa bellezza del volto, che non a caso occupa, in posizione simmetrica e speculare rispetto al centro del dipinto, la parte opposta. Se dunque le mani parlano, quelle di Eleonora raccontano di una donna posata e ferma, diplomatica e cortese, amante del bello e delle arti, che ebbe un ruolo di prim’ordine anche nella gestione della cosa pubblica a fianco del “suo” Cosimo, l’uomo che amò per tutta la vita di un amore sincero, di cui è testimone un prezioso anello che il Duca le regalò per le nozze e che Eleonora portò con sé fin nella tomba.

Palazzo Pitti, Tesoro dei Granduchi - P.za Pitti, 1 - 055 294883 – ore 8.15-18.50 (chiuso lun) – 10 euro – fino al 14 maggio

Galleria dell'Accademia, i progetti per il 2023

Dopo un anno ricco di grandi soddisfazioni e di lavori di ristrutturazione che hanno portato la Galleria dell'Accademia al livello delle grandi istituzioni museali europee, il 2023 parte con l'annuncio di nuovi lavori che inizieranno nella prima parte dell’anno e che interesseranno sia la facciata principale del museo che la realizzazione di un nuovo ingresso. Per quanto riguarda l’esterno, l’intervento prevede il restauro conservativo della facciata principale dell’edificio, non solo la Galleria ma anche l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio Luigi Cherubini.
Il 2023 sarà anche l'anno in cui nasceranno e si rafforzeranno rapporti di collaborazione, grazie a iniziative condivise, con altre prestigiose istituzioni fiorentine tra cui il Museo della Misericordia e l’Istituto degli Innocenti.

Molti gli incontri e gli eventi da segnare sul calendario: martedì 14 febbraio, per San Valentino, la Galleria invita tutte le coppie in visita a partecipare all’iniziativa ART INSPIRES LOVE #artinspireslove, con alcuni studenti del corso di fotografia dell’Accademia di Belle Arti e un set fotografico, allestito nella Sala del Colosso e nella Tribuna del David (in due fasce orarie: 10-12, 14-16), per diventare protagoniste sui social e sul sito del museo.
Lunedì 6 marzo è il compleanno di Michelangelo Buonarroti e quello dell’Associazione degli Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze (6 anni), presieduta da Fausto Calderai, voluta dal direttore Cecile Hollberg, che rende possibile, grazie al suo prezioso impegno, le attività del museo. La Galleria festeggia questa doppia ricorrenza con una serata speciale per i soci: una visita esclusiva ai nuovi allestimenti museali e alla mostra I Bronzi di Riace un percorso per immagini (fino al 2 aprile), con musiche eseguite dagli allievi del Conservatorio  Cherubini.

Si festeggiano anche i 500 anni dalla morte del Perugino (1448-1523) di cui la Galleria dell’Accademia conserva la Pala di Vallombrosa, datata 1500 e commissionata al pittore umbro per l’altare maggiore dell’Abbazia. Nell’ambito delle celebrazioni ufficiali, lunedì 13 marzo, si tiene una giornata di studio con interventi di Marco Pierini, Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e del professor Francesco Salvestrini, dell’Università di Firenze.

La Galleria partecipa poi agli eventi e alle aperture straordinarie dell’anno del MiC-Ministero della Cultura: la Notte europea dei musei, 13 maggio; la Festa della musica, 21 giugno; le Giornate Europee del Patrimonio, 23 e 24 settembre; la Giornata internazionale delle persone con disabilità, 3 dicembre, oltre che alla #DomenicaalMuseo, apertura gratuita tutte le prime domeniche del mese.

Infine sono previste conferenze con concerto, in occasione del nuovo allestimento della collezione di strumenti musicali; importanti pubblicazioni editoriali, anche per i più piccoli, e a novembre, la prima mostra monografica in Europa dedicata a Pier Francesco Foschi (1505-1567), pittore fiorentino, allievo di Andrea Del Sarto che ha collaborato anche con Pontormo, la cui lunga e fortunata carriera si svolse durante i decenni centrali del Cinquecento.

People, Planet, Peace. COSPE compie 40 anni

Tra gli ospiti Vladimir Luxuria, Djarah Kan, Alessandro Cinque, Stefano Liberti, Moni Ovadia, Daniela Morozzi, Raffaele Palumbo.

Dalle ore 10 alle 13 nella Sala Pegaso della Regione Toscana (Piazza Duomo, 10) per parlare di partenariati pubblico- privati nell’ambito della cooperazione e di filantropia strategica.

Il pomeriggio a partire dalle 17 al Conventino (via Giano della Bella, 20), è possibile incontrare i tanti cooperanti COSPE, in Italia in occasione dell’evento, e partecipare agli incontri: Dialoghi sui diritti e sul futuro. Due talk, moderati da Daniela Morozzi e Raffaele Palumbo su temi cruciali del nostro tempo: cambiamenti climatici, giustizia sociale e transfemminismo. Tra le ospiti: Djarah Kan e Vladimir Luxuria.  

Inaugura poi la mostra Ecuador: forte come il caffè, prima personale del fotografo vincitore del World Press photo 2023 Alessandro Cinque sulla vita e la resistenza dei contadini e contadine ecuadoriane che coltivano caffè e cacao. A seguire appuntamento con The story is sick, spettacolo teatrale a cura della compagnia teatrale palestinese Ayyam al Masrah - Theater Day Productions, introdotto dal console italiano da Giuseppe Fedele e da Moni Ovadia, attore cantante e scrittore. 

COSPE nasce nel 1983 ed è un’associazione di cooperazione internazionale, laica e senza fini di lucro. Opera in 24 paesi a fianco della società civile e delle comunità locali, impegnate per la giustizia sociale e la pace, sostenendo in particolare gruppi emarginati e discriminati nelle loro richieste di inclusione sociale, diritti umani e democrazia.

Programma completo: 40.cospe.org

Lisetta Carmi a Villa Bardini

L’indagine sull’uomo e sulla società attraverso le immagini dei travestiti del ghetto di Genova, la drammatica denuncia delle condizioni di lavoro dei portuali, le donne fotografate in ogni parte del mondo, intense e profondamente vere. L’umanità è al centro dello sguardo della grande fotografa Lisetta Carmi, a cui è dedicata la mostra monografica Lisetta Carmi. Suonare Forte, a Villa Bardini, realizzata con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell’Archivio della fotografa. L’esposizione, nel riallestimento fiorentino propone   due sezioni speciali di approfondimento inedite dedicate all’alluvione del 1966 e al compositore fiorentino Luigi Dallapiccola.
 
Si tratta del primo appuntamento del progetto delle Gallerie d'Italia - Torino  “La Grande Fotografia Italiana” affidato a Roberto Koch, editore, curatore, fotografo e organizzatore di eventi culturali intorno alla fotografia, che celebra la grande fotografia italiana del Novecento. La mostra, inaugurata alle Gallerie d'Italia - Torino in Piazza San Carlo, che insieme alle sedi di Milano, Napoli e Vicenza costituiscono il polo museale di Intesa Sanpaolo, è ora promossa a Firenze da Fondazione CR Firenze e Parchi Monumentali Bardini e Peyron.

180 fotografie scattate in vent’anni di vita professionale tra gli anni Sessanta e Settanta, che propongono uno spaccato dei più importanti progetti fotografici di Lisetta Carmi. La maestra della fotografia, sopravvissuta alle persecuzioni razziali, trasforma la macchina fotografica in uno strumento per capire il mondo e la condizione umana e allo stesso tempo per trovare risposte su sé stessa e lenire la sua angoscia esistenziale.

Villa Bardini - Costa San Giorgio 2, Firenze - da martedì a domenica, 10-21 (ultimo ingresso ore 20) - Tel. 055 2989816 - 10 euro, rid 5 - fino all'8 ottobre

EneganArt, Luci nel Buio

Un progetto di rilievo nazionale, giunto alla sua VII edizione, rivolto a tutti gli artisti e finalizzato a promuovere i migliori talenti italiani. È il Concorso Nazionale di Arte Attuale ENEGANART che quest’anno ha come tema e titolo della mostra “Luci nel buio”. Un progetto promosso e sostenuto da Enegan Spa, azienda leader nel settore della fornitura di luce, gas e telecomunicazioni che opera a livello nazionale. 

Il tema vuole richiamare nelle persone l'idea che l'arte può essere una luce in tempi oscuri, e può fornire speranza e ispirazione anche nei momenti più difficili. Il Concorso (che conta quest’anno oltre mille iscritti, è rivolto a tutti gli artisti pittori, fotografi, scultori – professionisti e non – provenienti da qualsiasi paese del mondo, maggiorenni e residenti in Italia.


Sabato 16 ore 19 cerimonia di inaugurazione con i 4 vincitori che si aggiudicheranno un premio in denaro, compreso il premio Save the Planet (per un totale di 10.000 euro), oltre alla pubblicazione sul Catalogo d’Arte. Le opere vincitrici entreranno a far parte della Collezione EneganArt. 

Tutte le opere sia di questa edizione che di quelle passate, sono visibili attraverso il Museo virtuale su www.eneganart.it.

Strozzina di Palazzo Strozzi – piazza Strozzi – gio ore 10-23, ven-dom 10-20 – ingresso libero

La Stagione Stragista nelle opere di Gianluca Braccini

Partendo da uno studio scientifico dei fatti e da un’attenta analisi delle immagini foto-giornalistiche, l'artista Gianluca Braccini reinterpreta attraverso la pittura e la stampa calcografica alcuni degli scatti più significativi degli ultimi sessant’anni di storia di Cosa Nostra in Italia.

Parte da questo presupposto la mostra La Stagione Stragista, 1993 le bombe di Firenze, Roma e Milano, che da venerdì 5 a domenica 28 maggio occupa gli spazi della Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi. E' realizzata con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze e del Consiglio Regionale della Toscana, organizzato dall’Associazione culturale Eterotopie in collaborazione con Libera Toscana. Ed è grazie proprio a quest'ultima che che il progetto assume anche un aspetto didattico: tramite la realizzazione di un QR code che rimanda al sito creato per l’esposizione, è possibile conoscere e approfondire le storie delle vittime innocenti e degli avvenimenti raccontati sulle tele di Braccini.

“L'approccio di Gianluca Braccini all’argomento è avvenuto forse nel modo più semplice, attraverso cioè quelle immagini simbolo che da tanti anni tornano ciclicamente alla nostra attenzione” ha raccontato la curatrice Arianna Canalicchio “Non è dunque un caso che i primi lavori realizzati dall’artista siano stati la grande tela che rappresenta i Funerali di Borsellino e i due lavori sulla strage di Capaci […] e Via d’Amelio […].” Il progetto nasce quindi dal desiderio di ricordare e di riflettere sul nostro passato culturale  celebrando l’importanza della creazione di una memoria collettiva. “Ripercorrendo i fatti accaduti” spiega ancora Canalicchio “la mostra diventa una silenziosa appendice che non vuole giudicare ma lascia spazio al confronto; del resto un commento sui fatti storici sarebbe forse superfluo e di fatto anche arbitrario, Braccini lascia dunque che siano i fatti reinterpretati attraverso la sua pittura a parlare al posto suo.”

Le stragi di via dei Georgofili, via Palestro, Capaci, via d'Amelio, fino ai funerali di Borsellino. Fotografie e immagini stampate nella nostra memoria che rivovono oggi nei dipindi di Braccini, quasi a voler dar loro nuova enfasi, nuova importanza anche per le generazioni presenti e future che quei momenti, come l'artista stesso (classe 1996), non li hanno vissuti ma che è importante che conoscano. Poi alla fine del percorso 50 volti dei protagonisti di quelle stragi - vittime e carnefici - mescolati insieme, testimoni di uno dei periodi più bui del nostro recente passato.

Palazzo Medici Riccardi - Galleria delle Carrozze - da lunedì a domenica ore 11-19 (chiuso  mercoledì)
 Ingresso gratuito


Oltre le mura di Sant’Orsola

Il complesso, al centro di un imponente piano di rigenerazione, ospita da giovedì 1 giugno la mostra di due giovani artisti contemporanei Sophia Kisielewska-Dunbar e Alberto Ruce, a cura di Morgane Lucquet Laforgue, primo progetto espositivo del futuro Museo Sant'Orsola, la cui apertura è prevista per il 2025.

Un mese ad ingresso libero con visite guidate alla scoperta di uno spazio in continua evoluzione che coinvolgerà l’intero quartiere: un museo effimero, transitorio e destinato a trasformarsi. Storia, filiale di Artea, società francese scelta nel 2020 dalla Città Metropolitana di Firenze per la riqualificazione del complesso, dà inizio così all’operazione di restituzione alla città di uno spazio prezioso e ricco di storia, in disuso da quasi quarant’anni. Sant’Orsola ospiterà una scuola d’arte e di design, ristoranti e caffè, botteghe di artigiani e atelier d’artisti, una foresteria, spazi di coworking e un Museo, gestito da una fondazione senza scopo di lucro, con il duplice scopo di preservare la memoria di un luogo unico e ricco di storia, ma anche di promuovere la creazione artistica contemporanea, invitando artisti affermati ed emergenti a dialogare con le tracce del suo passato.


La prima mostra, si snoda negli spazi recentemente restaurati - le due chiese interne, la spezieria e il chiostro - e presenta i risultati della ricerca di due diversi artisti contemporanei: Sophia Kisielewska-Dunbar, londinese classe 1990 nonché prima artista del programma di residenza del museo Sant’Orsola, e Alberto Ruce, artista urbano siciliano di nascita e residente a Marsiglia. Entrambi hanno realizzato opere d’arte originali, ispirandosi alla storia del luogo e ad elementi del suo passato, cercando un dialogo con il presente.

Ex Convento di Sant’Orsola – via Sant’Orsola – ingresso libero - museosantorsola.it

Yan Pei-Ming, pittore di storie

Celebre per una profonda e appassionata riflessione sulla pittura nell’arte di oggi, nelle sue tele monumentali Yan Pei-Ming unisce storia e contemporaneità, celebri opere d’arte, personaggi pubblici e soggetti intimi.

Per tutta l’estate, nell’ambito del progetto Palazzo Strozzi Future Art sviluppato con la Fondazione Hillary Merkus Recordati a cura di Arturo Galansino, un percorso di oltre trenta opere che permettono di esplorare la potente e originale ricerca dell’artista sulla relazione tra immagine e realtà, in un cortocircuito tra vita personale e storia collettiva, simboli e icone della cultura e della storia dell’arte tra Oriente e Occidente. Esplorando generi come il ritratto, il paesaggio, la natura morta e la pittura di storia, i suoi dipinti prendono vita a partire dal modello di immagini fotografiche estrapolate da fonti diverse, come immagini personali, copertine di giornali, still cinematografici o celebri opere della storia dell’arte.

Piazza Strozzi - 055 2645155 - tutti i giorni 10-20, gio fino alle 23 – 16 euro, rid 13 - palazzostrozzi.org – fino al 3 settembre

Un Palazzo per Ponzi

Si tratta di ANTHOLOGICA di Emiliano Ponzi, a cura di Federico Cano Correa e Stefano Cipolla, e offre uno sguardo il più possibile completo sullo straordinario lavoro di uno degli illustratori più importanti al mondo.

Assieme all’Art Director de L’Espresso Stefano Cipolla, grande amico di Emiliano, sono state selezionate una trentina di illustrazioni realizzate da Ponzi negli ultimi 3/4 anni, realizzate per diversi committenti, portando testimonianze di come l’autore si approccia in maniera ogni volta differente per soddisfare le esigenze del cliente, sia esso una rivista, una casa editrice, un brand, una fiera, un festival oppure sé stesso (di cui è il giudice più severo). Ci sono infatti tavole estrapolate da libri personali di Emiliano (The Great New York Subway Map, edito dal MoMa di New York), così come copertine per Feltrinelli o Einaudi, illustrazioni per The New Yorker, The New York Times, Repubblica, etc… immagini commissionate da brand come Moleskine, Barilla o Coop, i manifesti del 2022 per il Salone del Libro e del Salone del Mobile (fino al 28 gennaio 2024).

Palazzo Senza Tempo ospita anche Second Life: tutto torna, organizzata da Alia Servizi Ambientali con le opere vincitrici di un concorso rivolto a giovani artiste e artisti sul tema della sostenibilità (fino al 30 luglio) e Alessandro Ciulli. I colori del silenzio.

Palazzo Senza Tempo - Via Carraia, 13 - Peccioli (Pi) - tutti i giorni ore 9-21 - ingresso libero

Liu Bolin, il camaleonte dell'arte

Liu Bolin (Shandong, 1973), artista di fama internazionale è conosciuto dal grande pubblico per le sue performance mimetiche. Definito “l'uomo invisibile”, ha fatto del camouflage il suo tratto distintivo: rimanendo immobile come una scultura vivente, Bolin fonde perfettamente, grazie a un accurato body-painting, il suo corpo con il contesto alle sue spalle e infine si fa fotografare.

Fino al 18 settembre presenta, in Palazzo Vecchio, Hiding in Florence, realizzata in collaborazione con il Comune di Firenze, promossa dalla Galleria Gaburro e curata da Marco Bazzini. La mostra fotografica è la continuazione e coronamento di una serie più ampia, Hiding in Italy, svolta dall’artista nel nostro paese, che ha visto protagoniste le città di Milano, Venezia, Verona, Roma e Caserta. Liu Bolin rende oggi omaggio a Firenze, culla del Rinascimento, da sempre una delle grandi mete del Grand Tour anche contemporaneo. Nel progetto fiorentino sono stati coinvolte le maggiori istituzioni storiche e culturali che contribuiscono quotidianamente alla valorizzazione di un patrimonio ormai universale: Piazza della Signoria, le Gallerie degli Uffizi, la Biblioteca Marucelliana e lo stesso Palazzo Vecchio, che ospita la mostra. 

Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, ingresso libero.

Libropolis, l’Infedele

Tre giorni all’insegna di libri, duelli e conflitto culturale, tanti ospiti, di cui uno internazionale, grandi ritorni e ospiti a sorpresa. Il titolo di questa edizione è Infedeli alla Linea, il format resta lo stesso, basato su confronti accesi e format innovativi che catalogano questo appuntamento come una rassegna culturale più che un festival.

Tra i momenti imperdibili e nel segno dell’infedeltà alla linea: la lectio di apertura di Franco Cardini su Martiri e infedeli. Ieri, oggi (ven 6 ore 16.30), l’Uno contro tutti con protagonista Massimo Fini (sab 7 ore 16.30), la coppia Pietrangelo Buttafuoco/Boni Castellane impegnata nella difficile missione di istruirci su come vivere in Terra ostile (sab 7 ore 18.15); il Duello tra Marcello Veneziani e Luca Ricolfi sul tema “Conservare o Progredire?”; la conferenza su “La democrazia delle emozioni”.

Debuttano due nuovi formati: “Il Martirio” con il monologo di Luca Josi su quella sciagurata notte del Raphael, Bettino Craxi trent’anni dopo. E l’Intervista a Chat GPT, un duello post-moderno tra uomo e macchina che vede IA alle prese con le domande di due filosofi, Paolo Ercolani e Sara Pautasso. Confermata la II edizione del Premio Libropolis e come sempre numerosi e a tema vario gli incontri con gli autori.

Chiostro di Sant’Agostino, Pietrasanta – 392 9281205 - ingresso libero – programma completo >  libropolis.org

Effetto Novecento

Da Robert Mapplethorpe a Cecily Brown, da Nathaniel Mary Quinn a Nico Vascellari, da Wilhelm von Gloeden a Namsal Siedlecki fino alla quarta edizione del premio Rinascimento+ e la grande mostra di Depero a Palazzo Medici-Riccardi. 

MAPPLETHORPE, BEAUTY AND DESIRE - Omaggio a uno dei maggiori esponenti della fotografia del Novecento, Robert Mapplethorpe (New York, 1946 – Boston, 1989), in un confronto inedito con gli scatti di Wilhelm von Gloeden e una selezione di fotografie dall’archivio Alinari. Quarant’anni dopo la grande mostra del 1983, tornano a farsi ammirare le immagini del celebre fotografo newyorkese con un progetto organizzato con il fondamentale contributo della Robert Mapplethorpe Foundation e della Fondazione Alinari per la Fotografia. Un nucleo consistente di opere che mette in luce l’intensa produzione artistica di Mapplethorpe, sottolineando il legame della sua ricerca con la classicità, nonché il suo approccio scultoreo al mezzo fotografico, reso evidente tanto nello studio del nudo maschile e femminile, quanto nella natura morta (fino al 14 febbraio, Museo Novecento).

FORTUNATO DEPERO. CAVALCATA FANTASTICA - A PALAZZO MEDICI RICCARDI una nuova luce sull’opera di Fortunato Depero (Fondo, 1892 – Rovereto, 1960), indiscusso maestro dell’arte del 900, con una mostra promossa da Città Metropolitana di Firenze su progetto del Museo Novecento, con la curatela di Sergio Risaliti ed Eva Francioli. In evidenza il sottile nesso della sua figura e del suo lavoro con il territorio fiorentino, con particolare attenzione alla pratica del disegno e alle sue molteplici declinazioni, nonché a quella dei lavori su tessuto, come gli splendidi arazzi come Cavalcata Fantastica e Due Maschere Tropicali (fino al 28 gennaio).

CECILY BROWN. TEMPTATIONS, TORMENTS, TRIALS AND TRIBULATIONS - Un focus sulla pittura contemporanea con le opere di una delle sue più talentuose esponenti, la pittrice inglese Cecily Brown, nata a Londra nel 1969 e residente a New York dal 1994, che più di ogni altra ha saputo reinventare il rapporto tra l’arte contemporanea e la grande arte figurativa dei secoli scorsi. L’artista espone i suoi lavori per la prima volta a Firenze al Museo Novecento e in Palazzo Vecchio. In via del tutto eccezionale nella cappella al piano terra del Museo Novecento, esposta una versione su tavola di epoca rinascimentale delle Tentazioni di Sant’Antonio di Scuola fiamminga (fino al 2 febbraio).

NICO VASCELLARI - Seconda tappa del grande progetto che Vascellari ha ideato per Firenze inaugurato a giugno con la mostra al Forte Belvedere, visitabile fino all’8 ottobre. Martedì 3 ottobre il Salone dei Cinquecento ospita una nuova performance dell’artista, Alessio, sostenuta dalla 12esima edizione di Italian Council, progetto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. 

NAMSAL SIEDLECKI. ENDODa giovedì 5 ottobre il chiostro del Museo Novecento ospita una nuova grande installazione scultorea pensata per il cortile rinascimentale delle ex-Leopoldine. Il lavoro di Siedlecki indaga la natura processuale e trasformativa dei materiali concentrandosi prevalentemente sulla pratica scultorea. 

PREMIO RINASCIMENTO+ - Prestigioso riconoscimento internazionale che viene consegnato a eminenti personalità del sistema dell’arte che hanno saputo nutrire lo sviluppo e la diffusione dell’arte contemporanea. Venerdì 6 ottobre cerimonia nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi. I premiati sono Laura Colnaghi Calissoni, Danna e Giancarlo Olgiati, Franca e Lorenzo Pinzauti, Giorgio Fasol, Nicole Saikalis Bay, Lorenza Sebasti e Marco Pallanti. 

NATHANIEL MARY QUINN. SPLIT FACEDa sabato 7 ottobre tra Museo Stefano Bardini e Museo Novecento la prima monografica dell’artista noto per i suoi ritratti pittorici realizzati con uno stile che richiama la scomposizione e il collage tipici delle avanguardie storiche. Dipinti inediti o di recente produzione accanto alle opere della ritrattistica rinascimentale fiorentina e dei maestri del Novecento italiano (fino all’11 marzo).

Info, orari e prenot: musefirenze.it

Pier Francesco Foschi, Pittore Fiorentino


È la prima monografica in Europa dedicata a Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino, la mostra, a cura di Cecilie Hollberg, che la Galleria dell’Accademia dedica a questo artista assai noto in vita ma purtroppo caduto nell’oblio dopo la morte. Allievo di Andrea del Sarto, ha collaborato anche con Pontormo, la sua lunga e fortunata carriera si svolse durante i decenni centrali del Cinquecento.

Nonostante il successo riscosso in vita, dopo la sua morte, Foschi cadde in completa oscurità. Solo nel Novecento con la riscoperta del Manierismo e dei suoi protagonisti, il suo nome riaffiora più frequentemente negli studi, dapprima con qualche contributo filologico e, poi alla metà del secolo, con un breve studio seminale di Roberto Longhi (1952). La mostra riunisce circa quaranta opere, tra dipinti e disegni, tra cui la pala d’altare, la Sacra Famiglia con San Giovannino (1526-1530), già presente nelle collezioni della Galleria dell’Accademia di Firenze, un dipinto cruciale per capire la sua produzione giovanile e come ha fatto propri gli insegnamenti di Andrea del Sarto. C’è anche un importante nucleo di studi giovanili tratti da modelli del maestro, insieme ad accostamenti tra alcuni originali di Andrea del Sarto e le repliche che Foschi realizzò, confronti che serviranno per comprendere meglio la sua personalissima declinazione della maniera sartesca. 

Galleria dell’Accademia - Via Ricasoli, 58-60 - 055 0987100 – 8.15-18.50 (chiuso lun) – 13 euro - www.galleriaaccademiafirenze.it - fino al 10 marzo

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