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di ANDREA GORI
Parola d’ordine del nuovo mondo è la sostenibilità e Poggiopiano a Fiesole sono anni che spinge in questa direzione con convinzione. Ma è un percorso che parte da lontano: nel 1935 i fratelli Carlo e Alberto Galardi acquistano la Tenuta, cambiando la loro storia e quella delle generazioni successive. Una famiglia da sempre dedita al commercio si butta anima e corpo nella terra, attraverso olio e vino. E dato che il Chianti è oggi una parola suadente in tutto il mondo, una certa lungimiranza gli va riconosciuta. Siamo nei dintorni immediati di Firenze, a Fiesole, e qui non solo si produce vino, ma è un casale del 1600 adibito ad uno splendido Agriturismo. Tutte le coltivazioni, compresi ovviamente gli ulivi e le viti, sono condotte in regime biologico e si caratterizzano per la piacevolezza e la semplicità di beva dal Chianti passando per uno dei pochi Verdicchio vinificati in Toscana (insieme al Trebbiano nell’Erta al Mandorlo) e arrivando al bordolese Poggio all’Uccellare.
Vini che preparano e accompagnano bene la tavola toscana, e che hanno anticipato di molti anni la svolta bio di cui oggi tutti parlano e che pare proprio essere un trend anche e soprattutto per gli anni a venire a cominciare da questo neonato 2021. Ne parliamo con Mauro e Martina Galardi:
Tre parole per dirlo: perché regalare un tuo vino è una buona idea anche in questi tempi così particolari.
Condivisione. Anche se non si condivide la stessa tavola, stappare una bottiglia di vino che ci è stata regalata vuol dire condividere un po' del nostro momento speciale!
Territorio. Soprattutto in un periodo come questo, mettere il naso in un bicchiere di un vino che veramente rappresenta il nostro territorio, è anche un modo per "mettere il naso fuori di casa" e percepire tutte le emozioni che di trasmettono le nostre colline...
Piacere e salute. Con un vino biologico si coniugano due delle cose più difficili da unire: il piacere dei profumi e del gusto di un vino di qualità con la genuinità del prodotto, a 360°: a partire dal prodotto stesso, fino alla terra sulla quale è prodotto.
La ricetta e il piatto di casa tua che non devono mancare per questi giorni, e il giusto abbinamento: raccontaci un tuo vino e una ricetta per un pranzo d'inverno.
Le lasagne della Nonna! Ovviamente con una buona dose di besciamella e un ragù speziato e saporito. Il Voce alla Terra, il nostro Chianti Superiore, è l'abbinamento ideale: intenso e avvolgente al naso, deciso ed elegante in bocca. Per queste settimane sperimenteremo anche una nuova ricetta che ci è stata consigliata: tortelli di farina di farro e grano saraceno con ripieno di ricotta e pecorino e una spolverata di nocciole. Ovviamente non può mancare un filo di Plenum, il nostro extravergine!
Ricetta dal Blog logicabiologica.it - Link alla ricetta
Con questo freddo il bollito è d'obbligo in casa Galardi e indubbiamente non può mancare un Sangiovese in purezza, la nostra Riserva. Un vino fine e preciso, che esalta i sapori della carne e pulisce la bocca con un'acidità e un’astringenza presenti ma non invasive. In realtà sulla tavola è sempre presente anche il nostro bianco, l'Erta al Mandorlo, per chi al bianco non può dire di no. Sui crostini con il patè di fegatini però lo beviamo tutti: la freschezza, l'acidità e i profumi dell'Erta al Mandorlo creano un bellissimo equilibrio in bocca con l'untuosità, il sapore deciso e la delicatezza del crostino...
Vini in degustazione:
Com'Era 2015 Rosso di Toscana IGT - Sangiovese, Canaiolo, Merlot
Voce alla Terra 2016 - Chianti Superiore DOCG - Sangiovese, Colorino, Cabernet Sauvignon
Riserva 2016 Chianti DOCG
Poggio Galardi in Anfora 2015 - Rosso di Toscana IGT - Merlot, Cabernet S
Erta al Mandorlo 2019 - Bianco di Toscana IGT - Trebbiano Toscano, Verdicchio
VinOrange 2017 - Bianco di Toscana IGT - Trebbiano Toscano e Verdicchio macerati
Fattoria di Poggiopiano di Mauro Galardi - Via dei Bassi, 13- Loc Girone - 50061 Fiesole FI - Tel/fax 055 6593020 - info@poggiopiano.it
L’azienda vinicola nasce dalla passione della famiglia Gianolli per la terra, l’agricoltura e il vino, sua massima espressione nel territorio veronese. Massimo Gianolli, imprenditore di successo e appassionato di vini sin dalla giovinezza, incontra Stefano Falla anch’esso grande appassionato e insieme danno vita a una piccola produzione nel 2005, selezionando l’uva destinata al loro primo Amarone. Vino che, come recita la rigida norma del disciplinare di produzione, viene alla luce solo quattro anni più tardi. L’azienda è dotata di una sede operativa con annesso showroom a Milano (Via Giorgio Stephenson, 43A) e di una sede in Veneto, sulle colline della Valpantena nei pressi di Verona, dove si trovano l’azienda agricola e i vigneti.
Una tenuta di 45 ettari allietata sia da vigne che da lussureggianti ciliegeti (di qui la denominazione del marchio) nota per rossi decisi e intensi come l’Amarone, il Corvina, il Valpolicella Superiore, il Valpolicella Superiore Ripasso e i bianchi, più freschi e delicati, come il Lugana e il Garganega.
Grazie a una lungimirante politica commerciale, nel giro di pochi anni la Collina dei Ciliegi raggiunge risultati brillanti sul mercato italiano e decide di ampliare il proprio business anche su altri mercati oggetto di grandi esportazioni. Primo tra tutti quello cinese che oggi rappresenta il mercato estero più importante per l’azienda, con un tasso di crescita davvero sorprendente. Con la Cina, gli altri mercati affrontati sin dagli albori aziendali, e ormai ampiamente consolidati, sono stati quello del Regno Unito, della Germania, tradizionalmente molto favorevole ai vini italiani, e più in generale dei Paesi Scandinavi. A questi si aggiungono Romania e Messico.
Nell’area asiatica, invece, oltre alla Cina, oggi la Collina dei Ciliegi vanta rapporti commerciali sempre più solidi anche in Giappone, Taiwan, Filippine e Thailandia. Mentre in Nord America sono stati acquisiti distributori sia in USA che in Canada.
Curiosità calcistica, è una delle poche aziende ad avere una sua SkyLounge fissa allo stadio di San Siro in collaborazione con il Milan.
Oltre ai vini dell’azienda al banco trovate anche una piccola selezione di vini francesi molto interessanti da loro distribuiti in Italia.
Sede Legale e Showroom: Via Giorgio Stephenson n. 43A – 20157 Milano - 02 87158048 - info: info@lacollinadeiciliegi.it - reclami: reclami@lacollinadeiciliegi.it
Azienda Agricola e Vigneti - Località Erbin n. 36 – 37023 Grezzana (VR)
di ANDREA GORI
Inizia un altro anno di sfide e rinnovo delle tradizioni della Berardegna in quel di San Felice con la cantina posta all’interno del bellissimo borgo di San Felice a Castelnuovo Berardenga, la zona del Chianti Classico più vicina a Siena. Nel borgo continua il grande lavoro con apertura coraggiosa anche in piena pandemia di Juan Quintero, resident chef del Poggio Rosso che è riuscito a ottenere la stella Michelin nel suo anno più complicato finora! Juan è un giovane (1989) colombiano recentemente salito alla ribalta dei riflettori come Chef Emergente (Due Forchette e 81 punti sulla guida Ristoranti d’Italia 2019 del Gambero Rosso), un personaggio decisamente particolare da scoprire a tavola con ardite composizioni ma anche tanto sapore e gusto, un raro caso di chef che non pensa solo alle guide ma anche alla soddisfazione di chi sta a tavola!
San Felice è oggi anche Bolgheri con un DOC di grandissimo successo e l’uscita recente della prima annata del Bolgheri Superiore, il vino più ambizioso mai realizzato da Leonardo Bellaccini sulla costa Toscana. Ma prosegue anche la scoperta e la valorizzazione di Montalcino con Campogiovanni, un brand e un vino ormai affermato e ricercato.
Chianti Classico, Bolgheri e Montalcino sono tre territori che rappresentano bene l’impegno di un’azienda sempre all’avanguardia e in movimento sin dalla sua fondazione alla fine degli anni ‘60 e che oggi incarna il Chianti Classico (con la grande ricerca in vigna con lo sviluppo del vitigno Pugnitello). In degustazione stavolta avremo l’ultima annata del Vigorello, il primo Supertuscan della storia in forma sempre smagliante, e il celebrato 2011 del Brunello di Montalcino Riserva Il Quercione, un vino incredibile, scintillante e passionale dalla grande ricchezza aromatica e fascino, ammaliante , diretto e piccante con un tannino ficcante e saporito in allungo splendido su materia viva e tesa.
Come iniziare al meglio il 2021 con i vostri vini?
I nostri vini rappresentano una scelta raffinata e di prestigio. Destinati ad un pubblico non necessariamente conoscitore, pronto però a considerare il vino pregiato come elemento fondamentale del “savoir vivre”. Prodotti che possono accompagnare momenti importanti sia della vita conviviale che professionale e costituire senz’altro anche un regalo prezioso per iniziare bene quest’anno così carico di aspettative.
Una ricetta o un piatto di casa tua che non devono mancare questo mese.
Un piatto che sicuramente non manca a casa San Felice è il Brasato, rigorosamente di Cinghiale, abbinato con un grande rosso Toscano, molto spesso proveniente dalla roccaforte del Sangiovese a Montalcino. Vedo ideale per questo il Quercione - Brunello di Montalcino Riserva, prodotto solamente nelle migliori annate da un’attenta selezione dei miglior grappoli dall’omonimo storico vigneto della nostra tenuta a Campogiovanni.
Vini in degustazione:
Brunello di Montalcino Riserva Il Quercione 2011
Vigorello IGT Toscana 2015
AGRICOLA SAN FELICE - Bell’Aja (Bolgheri) e Campogiovanni (Montalcino) - Loc San Felice 53019 - Castelnuovo Berardenga - Siena - 0577 399202 - www.agricolasanfelice.it
di Andrea Gori
Tenuta Sette Ponti riunisce aziende toscane e siciliane della famiglia Moretti. La Tenuta originaria nell’aretino è una delle proprietà di famiglia fin dagli anni ’50 quando il padre di Antonio, l’architetto Alberto Moretti Cuseri, acquista direttamente dalle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia- Aosta i primi 50 ettari. Setteponti è una storia di passione, dedizione, ma soprattutto di grande amore verso la Vigna e le sue tradizioni. Una filosofia d’impresa intrisa di qualità, ricerca, antichi saperi, consuetudini secolari, rispetto della terra e del suo equilibrio, sintonia con le più profonde e articolate conoscenze agrarie ed enoiche.
Oggi la Tenuta di Arezzo, dopo alcune acquisizioni operate nel corso degli anni, conta oltre 300 ettari, di cui 54 dimorati a vigneto. Le varietà prodotte sono il Sangiovese, ovvero il vitigno della tradizione, insieme ai grandi internazionali quali Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, oltre ad altre varietà autoctone come il Trebbiano prodotte in piccole quantità. I terreni variano dall’argilla alla sabbia, dal calcare al tipico galestro e sono tutti compresi in un’altezza che va dai 200 ai 300 mtslm. Le vigne sono allevate con sistemi adatti alla qualità del progetto, tanto che la densità degli impianti raggiunge i 6.666 ceppi per ettaro.
Fa parte del gruppo Tenute Setteponti anche Orma a Bolgheri dove Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc e una particolare alchimia di clima, terreno, tradizione e cultura permettono di produrre in un luogo d’eccellenza vini importanti, raffinati e di esclusiva qualità. La proprietà si estende per 7,5 ettari di cui 5,5 a vigneto con esposizione sud ovest ed un terreno profondo, composto da ciottolo e argilla – ideale nelle zone calde – e da poca sabbia. La vicinanza del mare permette di mitigare gli eccessi climatici delle zone più interne, rinfrescando le estati e addolcendo gli inverni.
Sempre in Toscana, nella calda Maremma dalle straordinarie potenzialità enoiche, Antonio Moretti Cuseri dà vita all’Azienda Agraria Poggio al Lupo, a Magliano in Toscana (Grosseto): qui il panorama è mozzafiato: Isola del Giglio di fronte e Talamone a lato e la proprietà si estende per 45 ettari dei quali 15 vitati a Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Vermentino.
Tre parole per dirlo: perché regalare un tuo vino è una buon auspicio per il 2021?
Perché bere un vino di qualità porta piacere al palato e spensieratezza all’anima.
Una ricetta per l’inverno.
Un piatto festoso la galantina farcita: un ricordo d’infanzia ed un piatto ricco e complesso che abbiniamo piacevolmente al nostro Oreno. Blend di Merlot e Cabernet Sauvignon, con una piccola aggiunta di Petit Verdot è un vino complesso e ricco di carattere, con tannini setosi ed una chiusura progressiva e dolce.
Ma se volete stare più leggeri ecco gli gnudi, ricetta tradizionale toscana, palline di ricotta, parmigiano e spinaci che condiamo con burro e salvia. Ci abbiniamo il Family and Friends della nostra azienda a Noto, Feudo Maccari, un grillo in purezza che matura parte in tonneaux e parte in ovetti di cemento ovoidali, un bianco strutturato, complesso ed intenso, perfetto da condividere con amici e famiglia in occasioni come queste.
Vini in degustazione:
Crognolo 2018 IGT Toscana, Arezzo
Oreno 2018 IGT Toscana di Tenuta Sette Ponti, Arezzo
Rosso di Orma 2019 IGT Toscana, Bolgheri
Passi di Orma 2018 Bolgheri DOC di Orma, Bolgheri
Family and Friends 2019 IGP Terre Siciliane, Noto
Saia 2017 Sicilia DOC Nero d'Avola di Feudo MAccari, Noto
Via Sette Ponti 71 - 52029 Castiglion Fibocchi (AR) 0575 477857 tenutasetteponti@tenutasetteponti.it
Immersa nei suoi 732 ettari, la Tenuta è erede di una storia di uomini, terra e vino. L’azienda si divide fra la provincia di Prato e Firenze, con il fiume Arno che scorre nella valle ai piedi della cantina. Coltivata da sempre a boschi (è nata nel 1596 come riserva di caccia di Ferdinando de’ Medici) e vigneti (oltre 70 ettari con l’obiettivo di arrivare a 100 nei prossimi anni) e circa 17.000 piante di olivo su terreni non sempre facilmente accessibili. Il territorio si caratterizza per suoli diversi, ricchi di sostanza organica: si studiano le varie parcelle per individuare quale terreno possa essere più adatto alla coltivazione di un vitigno o di un altro e per valorizzare al massimo la qualità delle uve per il Carmignano, il Chianti o gli altri vini, ottenendo prodotti profondamente riconducibili al territorio.
Tra i luoghi preferiti per sollevarsi dalle fatiche quotidiane dai tempi dei Medici in Toscana, Artimino con la sua villa è una delle aziende più famose in Toscana proprio per la posizione panoramica di struggente bellezza con la “Villa dei Cento Camini” patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco. Una realtà sempre attiva nel campo della beneficenza e nell’impegno verso il prossimo, ma anche nel ripercorrere e raccontare le tante storie che si sono snodate attorno al vino di Carmignano da centinaia di anni. Visitare Artimino è un modo molto appassionante per ripercorrere le tradizioni di una delle famiglie che con il suo mecenatismo e la sua lungimiranza ha reso Firenze quella che è oggi, ovvero una delle città d'arte più famose al mondo, attraverso un racconto che si è snodato fra arte, affascinanti aneddoti, scenari giuridici e politici.
Perchè bere un tuo vino è di buon auspicio per il 2021?
Perchè un calice di vino scalda il cuore. Soprattutto se mentre lo beviamo ci immaginiamo di essere ad Artimino, guardando la splendida Villa Medicea Patrimonio Unesco, assaporando il vino che già tanto amava la Famiglia Medici. Torneremo a viaggiare - speriamo quanto prima - ma per il momento il vino può farci viaggiare con la fantasia!
Una ricetta per un tuo vino.
I nostri Carmignano si abbinano bene a piatti di carne profumati e ricchi di sapore, come il nostro Stracotto al Carmignano con tortino di patate e zucca. Un piatto sostanzioso e gustoso, perfetto per una fredda giornata d'inverno. Uno di quei piatti dalle preparazioni lente, che scaldano la cucina perchè il fornello va per ore e riempiono la casa di un profumo delizioso. L'abbinamento ideale è con il nostro Poggilarca Carmignano Docg: un vino intenso e persistente, con buona componente tannica, morbidezza e sapidità.
Tenuta di Artimino - Viale Papa Giovanni XXIII, 159015 - Artimino (PO) Italia - 055875141 - www.artimino.com
di ANDRE GORI
Rossella Bencini Tesi è la dinamica imprenditrice che coraggiosamente nel 2001 ha abbracciato il metodo di coltivazione biologico e biodinamico, ovvero in stretto rapporto con la natura evitando non solo ogni tipo di chimica in vigneto, ma anche in cantina, in una denominazione piccola ma prestigiosa come Carmignano, in una fattoria ottocentesca immersa nel verde delle colline del Montalbano. Il risultato sono vini che parlano in maniera impressionante del loro territorio e che stupiscono per complessità e allo stesso tempo facilità con cui si possono bere e gustare. E non dimentichiamoci il grande lavoro su due uve sempre considerate “minori” come Trebbiano e Malvasia, che unite danno vita ad un vino magico dal colore dell’oro aranciato che vale sempre la pena scoprire.
“Evitando gli estremismi e con massima semplificazione – racconta Rossella - possiamo dire che i vini bio, quando prodotti con professionalità e competenza, all’assaggio rivelano una maggiore complessità aromatica, maggiore equilibrio ed una maggiore vitalità, oltreché belle sensazioni legate alla percezione delle caratteristiche dell’annata e del terroir (non possiamo stupirci se usando tutti gli stessi additivi i vini alla fine diventano simili se non uguali…). Sono eliminati tutti i difetti legati all’abuso e a volte anche all’uso di additivi e correttivi: ad esempio bruciore in gola e nell’esofago (acido citrico) – pesantezza (gomma arabica) - gambe molli e testa che gira (eccesso di solfiti) - squilibrio fra alcolicità e struttura del vino - eccesso di morbidezza che addormenta il palato (glicerine)… e così via aggiungendo… L’assenza di lieviti selezionati evita la piattezza e l’omologazione del gusto.
Perchè iniziare il 2021 con un Terre a Mano?
Proporre un nostro vino è sempre una buona idea, anche in tempi di lockdown, perché ogni bottiglia di vino ci apre una finestra su paesaggi bellissimi, evoca immagini di vigne da camminare anche in inverno, in territori fantastici ricchi di tradizione e di storia, e fa volare la fantasia. Il nostro “Carmignano Terre a Mano” in particolare è legato, legatissimo, alla storia dei Medici, che nella zona decisero di costruire ben due magnifiche ville e la loro preziosa riserva di caccia: questo vino, morbido strutturato ed elegante si sposa in maniera perfetta con la cacciagione, ed è bello immaginarlo su una tavola autunnale riscaldata dalla fiamma di un camino acceso, durante uno dei banchetti che concludevano le battute di caccia alla corte dei Medici….
Un abbinamento stagionale.
Nelle nostre cucine pensiamo approfittare dell’occasione in cui abbiamo una buona bottiglia del nostro “ Carmignano Terre a Mano” per - ritagliarci un po’ più di tempo per cucinare , finalmente dedicandoci ai piatti “della nonna”, che in inverno riscaldano subito l’atmosfera e fanno bene anche all’anima, ad esempio un “Brasato al Carmignano”: dopo una marinatura di almeno 12 ore nel vino, con tutte le erbe aromatiche e le verdure,occorreranno almeno un paio di ore di lenta cottura a fuoco molto basso ed il gioco è fatto, la carne sarà tenerissima, ed il sugo ricco di sapore… Va da sé che il “Carmignano Terre a Mano” accompagnerà poi il piatto anche nel bicchiere..!
Vini in degustazione
Carmignano DOCG Terre a Mano 2016
Carmignano DOCG Terre a Mano 2015
Sassocarlo-Terre a Mano -Bianco Toscano IGT 2018
Passito Rosso Toscano IGT 2011
Fattoria di Bacchereto - Via Fontemorana 179 - Carmignano (Po) - 055 8717191
La natura e il suo rapporto con l’uomo sono il vero segreto dietro il successo del Prosecco nel mondo. Santo Stefano di Valdobbiadene è un piccolo borgo incastonato tra i ricami di vigneti delle colline del prosecco e ne è forse la capitale non dichiarata. Qui ha sede l’azienda agricola Le Colture, sin dal 1500 guidata della stessa famiglia. Nel 1983 Cesare Ruggeri ne avvia l’attività spumantistica, ed oggi è il depositario di uno straordinario patrimonio di esperienza, costituito da piccoli e grandi segreti produttivi, dalla conoscenza del territorio e delle sue uve alla sensibilità innata per la salute della vigna. Da qualche anno i tre figli di Cesare, Silvia, Alberto e Veronica sono impegnati a pieno ritmo in azienda, dove hanno portato una ventata di entusiasmo e il necessario respiro innovativo tipico delle giovani generazioni, senza però dimenticare l’amore per la propria terra ed il rispetto per le tradizioni.
Le bottiglie che ogni anno vengono prodotte in azienda sono il frutto del costante impegno di un solido ed affiatato team familiare in cui ognuno a diverso titolo è direttamente coinvolto in tutti i processi produttivi, dalla conduzione delle vigne alla selezione delle uve, dalle diverse fasi della vinificazione alla spumantizzazione, fino alla commercializzazione. Gli spumanti Le Colture sono ottenuti unicamente dalla lavorazione di uva Glera, proveniente quasi esclusivamente dai vigneti di famiglia situati nella denominazione del Valdobbiadene DOCG e raccolta esclusivamente a mano. Per ottenere i vini spumanti l’azienda utilizza il Metodo Martinotti con rifermentazione in autoclave a temperatura controllata e il grado di finezza raggiunto vi farà ricredere sull’eleganza che un tale metodo di vinificazione può regalare al vino.
Parliamo con Alberto Ruggeri del rapporto tra natura vino e cosa le città possono imparare da questo:
Perchè regalare un vostro vino è una buona idea nel 2021?
Perché ci sono comunque cose belle a cui pensare e la vita continua e bisogna trattarla bene e trattarsi bene, sia nei pensieri che nelle azioni. Nello specifico poi noi produciamo Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e quindi lo spumante italiano deve essere anche motivo di orgoglio, felicità e gioia. E’ facile, ma non banale, piacevole ed immediato, e anche se in questo periodo si può fare poco, unisce le persone. Per il momento le unisce virtualmente, ma torneremo a brindare e gioire insieme, brindando semplicemente a noi stessi. Ed inoltre i nostri vini mettono simpatia e allegria e spensieratezza!
Ricetta e vino
Classicissimo Risotto al radicchio con il nostro Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extradry Pianer, fresco amabile, leggermente acido, profumo pieno di frutta (specialmente pera) e fiori bianchi.
Gnocchetti al pesce spada e melanzane, sempre con lo stesso vino.
Ravioli di melanzane con cozze e vongole e cicale di mare, con il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Brut Fagher, persistente, acidità prorompente, naso con profumi più freschi, frutta come mela e ananas.
Spaghetto freddo con colatura di alici e tartare di scampi, con lo stesso vino.
Vini in degustazione
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Spumante Brut “Fagher”
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Spumante Dry Cartizze
Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Spumante Extradry “Pianer”
Le Colture Az.Agr - Via Follo, 5 – S.Stefano – 31049 Valdobbiadene, Treviso - 0423.900.192 - 349.462.98.22 - www.lecolture.com
L’arrivo del texano George McCarroll Rapier III, presidente della WellMed Medical Management e filantropo, ha portato una ventata di entusiasmo nei confronti di una realtà storica e agricola già protagonista del vino toscano, anche se non molti lo sapevano. Villa Bibbiani a Capraia e Limite è incastonata tra le rigogliose colline del Montalbano. Circondata da uno splendido parco botanico, prati, boschi e terreni coltivati a vite e ulivo che digradano dolcemente verso la piana dell’Arno. Da sempre parlare di Villa Bibbiani vuol dire parlare di vino: le prime notizie sulla tenuta “cum pascoli et vignae” risalgono al medioevo. Il vino qui è sintesi di un terroir unico e di passione e rispetto per i vigneti e i loro frutti. La cantina è un magnifico edificio che ospitava nel 1700 i locali interrati di Cosimo Ridolfi.
Già 150 anni fa era considerata una struttura all’avanguardia con acqua corrente ottenuta grazie a un sistema di vasche d’accumulo ed era inoltre dotata di un sistema di riscaldamento che permetteva il controllo delle temperature durante la vinificazione. Attualmente le cantine sono state ristrutturate e munite di sistemi innovativi per tecniche di vinificazione di ultima generazione (anfore comprese), senza dimenticare la tradizione. Lo sfruttamento della forza di gravità tra diversi livelli, dall’ingresso dell’uva in cantina fino alla messa in botte, costituisce anche oggi, come nel passato, la soluzione migliore per movimentare il vino. I vigneti si differenziano tra loro per altitudine e composizione del suolo. Galestro, argilla, grosse pietre e sabbia, a seconda della percentuale, caratterizzano ogni appezzamento dando sentori unici e diversi.
Tre parole per dirlo: perché proporre un tuo vino è una buona idea anche in questi tempi così particolari.
Personalità, innovazione e autenticità sono le parole che rappresentano la cantina di Villa Bibbiani e i suoi vini. Personalità: alla guida del progetto c'è l'attuale proprietario George Rapier che combina arte, natura e operosità: ha colto la sfida di riportare all’antico splendore la tenuta. Grande personalità hanno anche i cinque vini prodotti dalla cantina, che hanno debuttato in un anno di grandi sfide. Innovazione: la cantina, seguendo lo spirito del marchese Ridolfi che l’ha trasformata in un punto di riferimento per la vinificazione già nell’800, è stata ristrutturata e dotata di sistemi e tecnologie di produzione all’avanguardia, pur nel rispetto della tradizione. Autenticità: perché la tenuta è il cuore pulsante del territorio del Montalbano, dove affonda le radici per aprirsi sulla scena internazionale.
La ricetta e il piatto di casa tua che non devono mancare durante l'inverno e il giusto abbinamento: raccontaci un tuo vino e una ricetta per il pranzo in stagione.
Le pappardelle al ragù di cinghiale sintetizzano al meglio l’identità culinaria della Toscana, complice il sapore deciso e gustoso. Un primo piatto che si abbina perfettamente con un buon calice di rosso delle nostre colline e il Pulignano Villa Bibbiani Toscana IGT è proprio quello che ci vuole. Le note selvatiche degli ingredienti che servono per preparare la ricetta formano insieme ai tannini morbidi, che nel vino esaltano i profumi, il binomio più adatto da portare in tavola e arricchire di gusto un menu.
Vini protagonisti
Chianti DOCG 2018
IGT Rosato Toscana 2019 Flora
IGT Rosso Toscana 2018 Pulignano (Sangiovese 100%)
IGT Rosso Toscana 2018 Montereggi (Cabernet Sauvignon 100%)
IGT Rosso Toscana 2018 Treggiaia (Sangiovese 50%, Cabernet Sauvignon 50%)
Località Bibbiani SNC – 50050 Capraia e Limite, Firenze - 338-3195652 - www.villabibbiani.it
Incontriamo nel nostro evento anche uno dei protagonisti dell’enogastronomia fiorentina degli ultimi anni, già autore del successo de La Menagère e impegnato nel rilancio di Paszkowski. Già al lavoro a 14 anni, nelle cucine del Lago Maggiore, ha lavorato in diversi stellati internazionali, fino ad aprire il suo primo ristorante a 23 anni, il “Caffè Groppi” a Trecate (No), conquistando nel 2002 il riconoscimento come miglior giovane chef d’Italia per la Guida dell’Espresso e nel 2004 la stella Michelin.
Tra le esperienze più significative quella come capo partita all’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano (3 stelle Michelin), ristorante che riaprirà poi nel 2012 in qualità di chef-patron. La filosofia dietro il rilancio de “La Cassinetta” si può sintetizzare in “naturale concezione del gusto”, concetto che tornerà nelle successive esperienze come consulente nel campo della ristorazione. Numerosi i riconoscimenti nell’arco della carriera, come la stella Michelin del Mont Blanc Hotel Village di La Salle, nel 2011, e il premio per la migliore performance dalla Guida dell’Espresso. Nel 2017 l’approdo a Firenze, dove il progetto si sta ampliando dalla ristorazione alla selezione e vendita di prodotti di alto livello nel suo Dolce Emporio a Firenze in Borgo San Frediano .
Tre parole per dirlo: perché regalare un tuo prodotto è una buona idea per il 2021
Il mio Foie Gras è un prodotto unico: l’unico ad essere preparato e confezionato in Italia nel rispetto della qualità ed integrità del prodotto. Un prodotto naturale: non c’è aggiunta di conservanti o coloranti, solamente sale integrale, spezie e marsala nella marinatura seguita da una cottura a vapore. Un prodotto artigianale: oltre ad essere preparato e confezionato manualmente la continua ricerca ci porta ad utilizzare nelle nuove versioni “inserti” quali il mandarino candito dall’Antica Confetteria Romanengo, la più antica d’Italia, o le mostarde Leccornie, di aziende che operano con la nostra stessa filosofia.
La ricetta e il piatto di casa tua che non devono mancare per queste serate invernali?
La Créme Brulèe! Una Crème Brulèe però molto particolare, fatta di zucca e foie gras caramellata allo zucchero bruno e cumino, insalatina, mele e arachidi, un antipasto che mi ricorda la casa, l’atmosfera calda e la convivialità, una crema cotta come una catalana, a base di zucca impreziosita dal foie gras, che viene al momento caramellata dopo averla cosparsa di zucchero grezzo di canna e polvere di cumino per donare freschezza e profumo, sulla quale crosta viene appoggiata un’insalatina invernale con qualche cubetto di mela verde e arachidi tostate. Una varietà di sapori che vanno dalla dolcezza della crema, alla freschezza delle spezie e della mela con un contrappunto di tostato e qualche nota leggermente amara donata dai radichi. Vino consigliato: un riesling della Mosella o proveniente dalla vicina Alsazia.
Un altro mio classico piatto: Composizione di foie gras fresco d’oca con coda di astice e pomodori glassati alla vaniglia, che mia madre adora. Anche in questo caso un antipasto adatto ad un’occasione particolare, facile da assemblare e quindi particolarmente indicato anche da portare a casa di amici e prepararlo al momento direttamente sul piatto. Si tratta di una fettina di torchon di foie gras sulla quale vengono adagiati dei medaglioni di astice cotto in court bouillon, tutto ricoperto con petali di pomodoro privati di pelle e semi, canditi a freddo per 3/4 giorni in uno sciroppo a base di vaniglia del Madagascar. Un piatto fresco, fine ed elegante al quale abbinerei uno Chassagne Montrachet essendo amante della Borgogna o un Anjou della Valle della Loira per note più minerali.
Prodotti in degustazione
Foie Gras Fua’ al Naturale
Foie Gras Fua’ al Mandarino Candito e Pepe di Timut
Dolce Emporio dal 1961 - Borgo S. Frediano 128R – 50124 Firenze - info@dolcemporio.shop - 338 2596812 - 055 3897066 - www.dolcemporio.shop/ - orari di apertura da lun a sab 10-21
16 lezioni aperte a tutti gli appassionati anche privi di esperienza. Un’occasione unica per approfondire la conoscenza del vino: dal grappolo alla bottiglia, imparare a degustarlo e apprezzarlo consapevolmente.
ONAV, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, lancia il corso di 1° livello per Assaggiatore di Vino composto da lezioni teorico-pratiche che mettono in condizione il frequentatore di cogliere la reale qualità dei vini e individuarne e descriverne le differenze basandosi sull’esperienza acquisita degustando oltre 50 vini scelti a rappresentare stili e tecniche di produzioni locali, internazionali, tradizionali e innovative.
Da lunedì 26 settembre a giovedì 15 dicembre, ore 20.30 allo Starhotels Michelangelo in via Fratelli Rosselli 2 Firenze (Costo del corso 480 euro + quota associativa ONAV annuale di 70 euro, per i nati tra il 1999 e il 2004 ridotta a 40 euro).
Corso:
16 lezioni con circa 18 ore di teoria e 12 ore di degustazione e visita in cantina di zona
50 vini in degustazione
prove pratiche di sensibilità olfattiva e gustativa
Testo didattico di oltre 470 pagine
Kit per il riconoscimento dei gusti, preparati dal CREA (Centro di ricerca viticoltura ed enologia)
Kit dei principali difetti del vino, preparati dal CREA (Centro di ricerca viticoltura ed enologia)
Valigetta con 6 calici da degustazione
Cavatappi logato ONAV
Salva goccia logato ONAV
Blocco schede per assaggio tecnico organolettico
Blocco appunti logato ONAV
Penna logata ONAV
Cartellina logata ONAV
Visita in cantina di zona
Al superamento dell'esame: patente di Assaggiatore di Vino e inserimento nell'Albo Assaggiatori
Per maggiori dettagli e per iscriversi al corso clicca qui
Riparbella, un nome che pare uscito da una favola fantasy, è un ridente piccolo comune a pochi km dal mare di Vada e Cecina, ricco di vigneti e insediamenti enologici.
COLLINE ALBELLE è uno di essi, il più giovane. Nasce infatti nel 2016 dall’incontro di tre appassionati della Toscana: l’enologo francese Julian Reneaud e due donne bulgare, Dilyana Vassileva e Irena Gergova.
“Abbiamo svoltato in una strada stretta e iniziato una rapida salita – ricordano - a circa 350 mt slm siamo stati accolti da un panorama aperto , il sole e poche nuvole pennellate sullo smalto blu del cielo. A catturare la nostra attenzione un vigneto abbandonato, bellissimo e di grande potenziale. Abbiamo deciso di riportarlo in vita”.
Executive man del giovane progetto è Julian Reneaud, francese di nascita e toscano di adozione, conosciuto durante una vacanza. Sangiovese, ciliegiolo, merlot e poi vermentino, canaiolo bianco e petit manseng sono coltivati secondo i criteri della viticoltura biologica e biodinamica e puntano a comporre nel tempo una gamma di vini accurati e autentici, una piccola collezione di cru declinati su vitigni autoctoni e alloctoni.
Di recente presentati i primi vini: “Inrosso” 2020, espressione di merlot, e “Inbianco” 2021, vermentino in purezza. Le particolarità̀ sta nelle scelte in vigna. Ogni vino deriva da una parcella precisa: Una parcella, Un vitigno, Un vino. “Questa è la mia filosofia – spiega Julian. Non fare assemblaggi per me significa rispettare al meglio il territorio e permettergli di esprimersi in tutte le sue sfumature”.
La vendemmia 2020 è stata la prima prova. “Ai vini”, racconta Julian, “ cerco di dare un’espressione verticale di leggerezza aromatica definita e precisa che tende alla lunghezza piuttosto che all’immediatezza, un carattere distintivo ovvero sapidità̀ per Inbianco, densità e tannini per Inrosso e, elemento più importante per me, eleganza e dinamismo.”
Le uve di merlot sono state raccolte in perfetto stato sanitario a metà agosto, garantendo un grado alcolico contenuto, aromi freschi e fruttati. I grappoli spargoli dal colore intenso e deciso hanno permesso di lavorare lentamente in vinificazione e a bassa intensità̀ sull’estrazione.
Al gusto il bouquet è delicato, dal frutto pieno e suadente di mirtillo e foglie di pomodoro con note balsamiche che sfumano nell’aroma di pino e di mare. Un sentore erbaceo di fondo rende Inrosso riconoscibile ed identitario con tannini corposi, densi ma vellutati al tempo stesso.
Due abbinamentii ideali a tavola ? A noi la fortuna di gustare quelli di Claudio Mengoni, chef di Borgo San Jacopo (1 stella Michelin): ricciola marinata in acqua di pomodoro, caviale, avicado e mela; maialino di latte in porchetta con scorzonera, scalogno al Porto e senape Dijon!
Loc. il Palazzo, Strada Terenzana 5 - 56046 Riparbella (PI), collinealbelle.com
Questa terra è una scommessa,che anno dopo anno premia i coraggiosi e impavidi viticoltori che ci hanno creduto. Impavidi appunto come il falco della Maremma, in dialetto l’Avvoltore, nome e simbolo di Moris Farm, azienda creata dal coraggio di un’ottimista sognatore: Gualtier Luigi Moris.
Ereditati i terreni nel dopoguerra è dalla terra che questa Famiglia decide di ripartire piantando vigneti e curando la bellezza di questo territorio; ogni angolo è curato come un Giardino all’Italiana, lunghi viali di Cipressi disegnano le colline dove corrono i filari, un poggetto dietro l’altro fino ad affacciarsi sul Golfo di Follonica.
Oliveti, campi di cereali e rigogliose pinete, questa azienda incarna l’essenza della ricchezza di questa terra. Siamo nel cuore della Maremma, terra del Morellino di Scanzano blend di Sangiovese Merlot e Syrha, e questa azienda ne produce di ottimo con una fantastica Riserva (Morellino di Scanzano DOCG Riserva -Moris-), oltre al Rosso Maremma DOC dai profumi intensi e dalla bella acidità che li rende piacevoli abbinati alle pietanze tipiche di questa zona, cacciagione su tutte.
Molti sono i piacevoli blend che vengono creati perseguendo su tutto l’assoluta qualità, la strada che ha portato questa azienda ad affermarsi e a far designare l’Avvoltore, eccellente Super Tuscan. Nato dalla caparbietà del cognato del signor Moris, Adolfo Parentini, nel 1988 lancia la 1° annata, blend di sangiovese 75%, Cabernet sauvignon 20%, syrah 5%. Da allora è stato imbottigliato solo negli anni più favorevoli per la qualità del vino, una scelta che conferma l’importanza che questa famiglia riserva alla qualità del proprio vino.
Ma non solo Rosso: i terreni ben ventilati dalla brezza marina e protetti dai monti boscosi danno un clima ideale per la produzione di bianchi sapidi e profumati come il Vermentino e l’Ansonica. AMOR Moris, Ansonica 100% già nel nome esprime tutta la passione per questo vitigno, un vino dalle note di mandorla, pesca con consistenza setosa, ideale, visto che siamo al mare per accompagnarlo ad un ottimo pesce.
Oltre alle degustazioni in Azienda e nella bellissima Cantina, suggeriamo una passeggiata nel bellissimo borgo di Massa Marittima con le sue suggestive vie medievali e il magnificente Duomo, dove proprio sotto le mura si trova l’antica enoteca Moris. Oggi l’azienda è guidata dai cugini Ranieri Moris e Giulio Parentini che rinnovano con passione l'orgogliosa eredità.
Si compone di due tenute e tre enoteche e un bellissimo agriturismo per weekend da sogno immersi nella natura.
www.morisfarm.it - 0566 9191135
TIPS IN ZONA
Ristorante Vanni 1905 (non perdetevi i classici tortelli maremmani con ragù di cinghiale) Piazza Garibaldi 4, Massa Marittima - 0566 902164 - 331 2763804 - www.eredivanniristorante.wordpress.com
Enoteca il Bacchino - (Taglieri di un’altissima selezione di salumi e formaggi a km zero, lasciatevi guidare dagli esplosivi proprietari in un turbine di gusto)
Via Moncini, 8, 58024 Massa Marittima 0566 940229
Maria Giulia Ricci
Due giorni in cui i vignaioli di diverse, e per certi versi inaspettate, zone del nostro pianeta sono protagonisti al Conventino. In degustazione dal Libano il vino di Eddie che, rifugiato dalla Siria si è trasferito in Beeka Valley, dove sta coltivando un Cabernet in un terreno espropriato agli Hezbollah. Ernesto con i suoi vini da Mendoza (Argentina), prodotti presso la sua Bodega Mara de Uco. Si beve Champagne con Alain Legret.
Molti produttori toscani: dai bastian contrari a riferimenti assoluti dell’enologia regionale. In aggiunta altri produttori dal Trentino con i vitigni resistenti, dal Piemonte con Barolo, dalle Marche e dalla Sicilia, per arrivare a presentare il VAC - Vignaioli Artigiani di Cosenza. Ci aspettano oltre ai banchi di assaggio, degustazioni guidate, Master Class e approfondimenti.
Il Conventino – via Giano della Bella 20 – 338 2641891 - dom dalle 10 alle 19, lun dalle 10 alle 18 – ingresso 15 euro – info@vinimigranti.it
Terzo evento speciale giovedì 28 aprile nel nuovo spazio de La Ménagère, il bellissimo locale fresco di ristrutturazione, un concept-restaurant che negli ultimi anni è stato tra i più frequentati e alla moda. Affascinante, arioso e informale, propone la cucina dello chef Nicholas Duonnolo: portate originali, dalla forte innovazione, e decisa bontà. Originalità nella carta dei vini e molti Champagne di nicchia.
Acquista il tuo biglietto a prezzo ridotto qui.
Vini Protagonisti e Menù dello chef Nicholas Duonnolo:
Azienda Vinicola La Costa
Incredibol - Spumante Metodo Classico
Brigante Rosso 2018
San Giobbe 2017
a Seriz 2013
Calido 2020
MENÙ
Gorgonzola al cucchiaio e tartufo nero con crackers integrale
Ravioli di ortica e aglio Orsini con ricotta Piemontese
Guancia di maiale alla brace con patate e cipolla croccante
Crema cheesecake, crumble salato e frutti rossi
50 euro tutto compreso (solo 40 posti disponibili) - prenotazioni: 055
0750600, lamenagere.it o info@firenzespettacolo.it – riceverete conferma
scritta - ore 20
Via de'Ginori, 8r - 055 0750600 - info@lamenagere.it - aperto tutti i giorni 7-02 - ristorante 12-23
In abbinamento al menù i vini dell'Azienda Vinicola La Costa.
Nata nel 1992 in Brianza dal sogno di Giordano Crippa. Viticoltura a
trenta minuti di auto da Milano, a pochi km dal lago di Lecco, a
Perego, in una zona ben delimitata dalla Brianza un tempo famosa per le sue produzioni
ortofrutticole. Qui, quasi per miracolo, resistendo alla
cementificazione selvaggia, sono rimaste inalterate alcune ridenti
colline e diverse piccole vallette verdi disseminate di cascine
contadine abbandonate.
Protagonista di questa storia di vino e
vita, una simpatica e affiatata famiglia che, capeggiata
autorevolmente e amorosamente dal papà, Giordano Crippa, a partire dal
1992, ha saputo con coraggio e determinazione ri-creare in un angolo di
mondo sconosciuto, una sorta di oasi della natura, La Costa. Siamo
all’interno di un magnifico parco regionale protetto, dove le vigne, la
“moderna” cantina, le antiche cascine e le case coloniche ben
ristrutturate, sono divenute una concreta realtà inserita con armonia in
un vero e proprio teatro naturale ricco di vegetazione e di fauna
locale. Il vino è prodotto attraverso dodici ettari di vigneto
impiantato su un suolo calcareo ricco di minerali.
La prima vendemmia sarà la 2023, con i primi vini in commercio nel corso del 2025.
“Siamo in un momento storico per Ruffino - commenta il Presidente e Amministratore Delegato Sandro Sartor – vogliamo diventare un assoluto punto di riferimento dei vini toscani di alto prestigio. Aggiungo che inoltre entro il 2025 non solo tutti i nostri vigneti saranno certificati biologici, ma anche tutta la filiera produttiva sarà certificata sostenibile, inclusi i nuovi vigneti di Bolgheri, attualmente in conversione verso il biologico.
Ruffino, fondata a Pontassieve, nel 1877, produce vini dalle sue tenute toscane nelle più importanti denominazioni, da Chianti Classico a Montalcino a Bolgheri.
Un vino colore rosso rubino carico e brillante, dagli intensi profumi di piccoli frutti di bosco come ribes lampone e fragola, accompagnati da note floreali e una piacevole speziatura dolce. Piacevolmente fruttato, slanciato da una vigorosa freschezza e morbido grazie ad una trama tannica levigata e dolce.
Non manca all’appello anche un bianco, Lady F, da una varietà autoctona toscana, l’Orpicchio. Gli unici a produrlo a Bolgheri.
L’azienda, condotta da Maria Fittipaldi Menarini con le sue quattro figlie Carlotta, Giulia, Serena e Valentina, è nota anche per le etichette disegnate dall’artista e amico Giorgio Restelli, in arte Giores.
Prodotti di punta ovviamente i vini rossi: donne Fittipaldi Bolgheri Rosso Superiore DOC, donne Fittipaldi Bolgheri Rosso DOC e Malaroja IGT Toscana Malbec. E il “5” Rosato Frizzante Ancestrale, base Malbec, e il Magnetic, 100% Cabernet Franc.
L’azienda ha sede nella Tenuta la Pineta, sulla Via Bolgherese, 46 ettari nel cuore della Denominazione Bolgheri con una produzione media di 70.000 bottiglie, commercializzate in parti uguali sul mercato italiano e sul mercato anglosassone.
Promossa da Giancarlo Lombardi, titolare di numerose attività di ristorazione in città, al Mercato Centrale in particolare, qui ha voluto creare una vera chicca di locale, dove il calore del legno avvolge morbidamente la grande sala e lancia lo sguardo verso il soppalco arredato per ulteriori occasioni conviviali.
L’Enoteca Strozzi vanta un collezione di 700 etichette, corredata da un’ampia selezione di grappe, whisky, rum brandy, gin, tequila, vodka, olio extravergine di oliva, aceto balsamico. Vini toscani, piemontesi e veneti soprattutto, oltre ad una nutrita scelta di Champagne. Ai tavoli si può sorseggiare a scelta scegliendo dalla ricca carta etichette da Valdobbiadene, Franciacorta, Bolgheri, San Gimignano, Chianti Classico ovviamente, Montalcino, Barolo e Barbaresco, Valpolicella, Amarone.
Il menù, offre taglieri, carpacci e insalate, e un goloso piatto di crostini gourmet. Tutti con prodotti di ottima qualità: mortadella al tartufo, prosciutto del Casentino e sbriciolona di Scarpaccia, pecorini al miele di tartufo, parmigiano reggiano 30 mesi.
L’ambiente si presta benissimo per eventi privati, feste di compleanno in particolare. Fateci un salto e scopritelo, sorseggiando un calice e gustando un tris dei gettonatissimi crostini!
Piazza degli Strozzi 12/13r - 338 351 9317 - aperto tutti i giorni ore 11-20, ven e sab 11-22 - tavoli all’aperto - IG – FB Enoteca Strozzi
Giovedi’ 1 Settembre l’associazione viticoltori di Greve in Chianti promuove un grande evento in piazza, dedicato principalmente a stampa e operatori, arricchito da una esclusiva masterclass condotta da Alessandro Masnaghetti.
I Viticoltori di Greve in Chianti (32 aziende), impegnati sul fronte del territorio, della sostenibilità e della valorizzazione, anticipano con questo evento il classico ciclo di iniziative settembrine “Aspettando l’Expo”, in occasione del 50^ anniversario dell’Expo del Chianti Classico.
Si inizia alle ore 17 con una masterclass presso la storica Enoteca Falorni per un selezionato numero di invitati, condotta dal grande esperto del territorio del Chianti Classico Alessandro Masnaghetti, in procinto di presentare l’Atlante del Chianti Classico: il primo libro al mondo dedicato esclusivamente al territorio del Gallo Nero, ai suoi comuni, ai suoi vigneti e alle sue Unità Geografiche Aggiuntive (UGA).
L'evento prosegue alle ore 20:00 nella piazza principale, con una cena sotto le stelle, preceduta da un aperitivo in piedi, per un confronto e un assaggio a tutto campio dei vini dei Viticoltori di Greve in Chianti.
Aperitivo e cena sono in parte aperti al pubblico, con possibilità di acquistare il biglietto (120,00 pp) comprensivo della cena seduta e servita con un menù di 4 portate, oltre alla possibilità di assaggiare tutti i 38 vini in degustazione presenti durante la serata.
I biglietti disponibili sono limitati: https://www.viticoltorigreveinchianti.com/esperienze/. Sono attesi in piazza circa 140 ospiti. Il servizio sommelier durante l’evento è affidato alla FISAR di Firenze.
Ulteriori info: Associazione Viticoltori di Greve in Chianti
https://www.viticoltorigreveinchianti.com/
info@viticoltorigreveinchianti.com
STORIA - Jacopo Di Battista racconta la storia dell’azienda che coincide con quella della sua famiglia. Lui infatti è il primogenito di Giorgio Di Battista e Laura Masini che nel 1988 cominciarono il restauro degli edifici quattrocenteschi, oggi sede del complesso agrituristico, cominciando l’attività ricettiva ancora oggi più viva che mai. In questi terreni, alla fine degli anni novanta, Jacopo scorge un potenziale vinicolo importante e, di ritorno da un periodo di lavoro nel turismo in giro per il mondo, comincia a dedicarsi al reimpianto e alla ristrutturazione dei vigneti presenti. Nasce così nel 1998 la cantina con conseguente prima annata a marchio Querceto di Castellina.
TERRITORIO - Siamo a Castellina in Chianti al confine con Radda, una posizione con caratteristiche uniche che offre ai vigneti condizioni speciali. Essendo terra di “frontiera” il vino beneficia di sfumature d’eccezione grazie alla combinazione particolare di terroir, clima ed esposizione.
L’azienda è biologica certificata e si estende per cinquanta ettari in totale, ci cui circa 11 vitati nel cuore della DOCG Chianti Classico. La tenuta è completamente isolata e non ci sono altre aziende nelle immediate vicinanze, questo assicura che non ci siano potenziali interferenze esterne nell’equilibrio dell’ecosistema viticolo, preservato da agenti chimici.
I vigneti, circondati da boschi, sono collocati sulle colline che incorniciano il nucleo aziendale ad altitudini che variano da un minimo di 420 ad un massimo di 510 metri sul livello del mare e sono esposti da Sud Ovest, Ovest e Nord Ovest. L’area vitata è suddivisa in 6 parti: Belvedere, Poggio, Campocorto, Campolungo, La Fonte e Livia. Il Sangiovese occupa circa l'80% dei vigneti, il Merlot, che costituisce la maggior parte della restante superficie, il Cabernet Franc e i vitigni Viognier e Roussanne (2.000 viti in totale, in una piccola parcella separata).
Belvedere è il vigneto principale dal quale si selezionano le uve migliori di Sangiovese, utilizzato in purezza per produrre il Cru di Querceto di Castellina: il “Sei Chianti Classico Gran Selezione” e Merlot. Piantato nel 2003, occupa una superficie di circa 6,7 ettari ed è allevato ad alta densità (6666 piante per ettaro).
I vigneti Poggio, Campocorto, Campolungo e La fonte sono stati impiantati in anni diversi, a partire dal 1997: per primo il Poggio con circa 1,28 ettari di Sangiovese, poi, nel 1999, è arrivata una parte di Campolungo (la restante nel 2001), successivamente La Fonte (0,59 ettari) e Campocorto (0,17 ettari), entrambe piantati nel 2001. Questi vigneti sono benedetti da un terreno roccioso di medio impasto con marna calcarea e ricco di minerali, che caratterizzano con una spiccata sapidità i vini prodotti.
Il Vigneto Livia, piantato nel 2008, è iniziato come un esperimento per Querceto di Castellina. Il suolo è di medio impasto, composto da galestro e alberese. Jacopo Di Battista ci spiega: «sono stato ispirato dai migliori vini bianchi della Valle del Rodano e ho deciso di piantare 2.000 viti equamente divise tra il Viognier e Roussanne con un'alta densità e piccole distanze tra i filari. Trattiamo questo vigneto come un piccolo gioiello che lavoriamo esclusivamente a mano e con un’attenzione quasi maniacale. Nel 2010 abbiamo vinificato il nostro Livia IGT Bianco, un blend di Viognier (dalle caratteristiche note esotiche, che conferisce struttura e freschezza) e Roussanne (che porta in dote aromi eleganti): un vino che definirei inusuale. Devo ammettere con orgoglio che ogni nuova annata è un successo».
AGRITURISMO - Querceto di Castellina è anche un luogo dove poter trascorrere del tempo alla scoperta delle tradizioni e della cultura enogastronomica di una delle più affascinanti e rinomate regioni vinicole. Il borgo quattrocentesco che ospita la struttura agrituristica è dotato di nove appartamenti, una suite (per un totale di quaranta posti letto) e una splendida piscina dalla quale si gode di un panorama mozzafiato.
L’accoglienza in azienda è una parte fondamentale del progetto, un potente strumento esperienziale attraverso il quale immergersi in un luogo di rara bellezza, respirando uno stile di vita sano che rinsalda il forte legame con la natura, le stagioni, i prodotti della terra ed enfatizza le tradizioni del territorio e i valori dell’ospitalità. Ogni estate, ormai da 5 anni, si organizzano delle cene in vigna che sono diventate un appuntamento irrinunciabile per gli amanti del cibo e del vino.
PRODUZIONE:
I vini:
L’aura (Sangiovese)-Chianti Classico DOCG
Sei (Sangiovese)- Chianti Classico DOCG Gran selezione
Podalirio (Merlot)- IGT Toscana
Furtivo (Sangiovese)- IGT Toscana Rosato
Livia (Viognier e Roussanne)-IGT Toscana Bianco
Venti (Sangiovese e Merlot) IGT Toscana
Bottiglie: 45.000 circa (in base alle nostre rese potremmo
arrivare fino a 65000/68000 bottiglie). Il resto della produzione viene
venduto sfuso.
Esportazione: 80% all’estero: Stati Uniti, Canada, Brasile, Francia, Norvegia, Svezia, Svizzera, Russia, Israele, Cina, Australia, Hong Kong.
Una due giorni di contaminazione e aggregazione che si svolge ogni anno a Firenze. Annunciati circa 60 produttori di vino da tutto il mondo che condividono i loro prodotti con il pubblico, creando spunti, pensieri, emozioni e storie.
Vini Migranti nasce da un’idea di Teseo Geri, una fiera di vignaioli da tutto il mondo spesso fuori dai circuiti commerciali tradizionali. L’obiettivo è allargare la visione enoica nel parallelo mondiale dando spazio a piccole ed uniche realtà vitivinicole che si fanno portavoce di un messaggio originale, solidale e culturale.
Le anime sono due: la mostra mercato dove gustare i vini con la possibilità di acquistarli e i racconti di storie di integrazione, cooperazione, sostenibilità e cultura. Previsti anche incontri e degustazioni tematiche.
Manifattura Tabacchi – via delle Cascine 35 – ore 11-18 – ingresso 25 euro – vinimigranti.it
Presidente Buongiorno, vogliamo cominciare questa chiacchierata “dando i numeri del Nobile all’indomani dell’Anteprima? E con un primo bilancio della manifestazione…
“Abbiamo ricevuto in tre giorni 1500 tra operatori e appassionati (in questo caso paganti), senza contare i circa 160 giornalisti da tutto il mondo. Direi che l'Anteprima non solo è tornata ai livelli pre-pandemia, ma li ha addirittura superati. E non solo in termini di presenze: anche dal punto di vista della partecipazione delle nostre aziende siamo a quasi 50, più della metà dei soci, questo fa capire quanto questo evento sia importante per la promozione del vino”.
Le novità che avete introdotto, a partire dalle Pievi, come stanno funzionando?
“La prima novità è sicuramente "Toscana" in etichetta. Se dal punto di vista della nomenclatura va a completare, soprattutto per l'estero, la chiarezza dell'origine diminuendo l'annoso problema di confusione con il nome del vitigno, l'obbligatorietà di citare questa importante menzione è un successo dal momento che anche altre denominazioni importanti a livello regionale hanno avviato la stessa richiesta alla Regione. Pievi è un progetto in divenire, stiamo attendendo il via libera dal Masaf, ma già di successo considerando che pur non avendo la certezza quasi tutte le cantine lo stanno producendo. Un progetto tra l'altro che ha trovato riscontro tra i più importanti opinion leader a livello internazionale che hanno condiviso l'idea di raccontare il Vino Nobile di Montepulciano anche attraverso la sua storia, così come è con le Pievi appunto.
Dal 2022 siamo la prima denominazione ad avere la certificazione Equalitas: questa è un'altra importante novità a livello di Consorzio, consolidata da un numero percentuale: circa l'80% delle aziende vinicole ha fatto qualcosa per raggiungere questo obiettivo.
Si dice talvolta che Il Nobile di Montepulciano è un po’ “schiacciato” da vicini ingombranti, il Chianti Classico da una parte, il Brunello di Montalcino dall’altra. Come vivete questi “parenti” e quali sono le Vostre strategie per affermare la vostra specifica identità.
Direi che ormai queste tre denominazioni che ha citato viaggiano sulla stessa linea d'onda. Prova ne è che le Anteprime nascono proprio dall'unione di questi tre consorzi oltre venti anni fa. A livello internazionale il Vino Nobile si posiziona forse ancora meglio di altre denominazioni blasonate toscane, senza contare che nel 2022, dati della Regione Toscana, siamo stati la denominazione con più crescita in valore e vendite, segno evidente che l'interesse di mercato c'è e sicuramente, considerando anche una produzione più piccola rispetto alle grandi denominazioni toscane, il livello di percezione del consumatore è alto”.
Può anticiparci i vostri impegni prossimi venturi?
Sul fronte produttivo aspettiamo a giorni l'approvazione di Pieve. Sulla promozione marzo e aprile saranno mesi importanti per Prowein in Germania e Vinitaly in Italia, saremo presenti con stand consortile e interverremo con eventi collaterali. Poi c'è la promozione all'estero che non si ferma e che proseguirà quest'anno nei mercati di riferimento tra cui Usa e Canada. Torneremo poi, questa volta in presenza, anche in Oriente.
Un vino che nasce dall’omonima uva bianca presente fin dall’VIII secolo soprattutto nelle Marche, sulle colline tra Jesi e Matelica, portata probabilmente da viticoltori veronesi.
Oggi, a testimonianza della sua ecletticità, della sua versatilità, della sua propensione a migrare da una zona all’altra, il Verdicchio si è diffuso anche in regioni vicine e quindi, anche se in misura molto limitata, in Toscana. Il vitigno è solitamente vinificato in purezza, ma dà risultati molto interessanti anche quando è assemblato con altre uve. È insomma un ottimo pretesto per un viaggio da una parte all’altra dell’Appennino, alla scoperta delle diverse declinazioni con cui il vino è conosciuto e apprezzato.
A seguire viene servita una selezione di finger food durante la quale le aziende propongono un altro dei loro vini.
Villa Olmi - via degli Olmi 4/8 - Bagno a Ripoli/Firenze - 055 637710 – ore 19.30 - Quota di partecipazione degustazione e cena 39 euro, Soci Fisar 34 euro
La primavera nel Chianti Classico si apprezza grazie a paesaggi mozzafiato, borghi medievali, percorsi nella natura e meravigliosi castelli. Oggi vi consigliamo diversi luoghi del Chianti da visitare e amare, per un aprile spensierato e sorprendente.
a cura di Carlotta Martelli Calvelli
Greve in Chianti e il Museo del Vino
Tra i luoghi imperdibili di questo angolo di Toscana vi è senza dubbio Greve in Chianti. La pittoresca cittadina, incastonata in un paesaggio splendido e un tempo crocevia di commercianti e viaggiatori, è famosa per il bellissimo centro storico, tutto da scoprire. Cominciate la visita dalla sua piazza principale, Piazza Matteotti, che ospita un mercato settimanale di prodotti locali, per poi proseguire con la chiesa romanica di Santa Croce e il palazzo del Comune, entrambi di grande interesse storico-artistico. Per gli appassionati, consigliamo il Museo del Vino, ideale per scoprire la storia e la cultura del vino nella regione del Chianti. Si trova in un edificio storico del XIV secolo in centro e ospita una vasta collezione di attrezzi tradizionali per la produzione del vino, insieme ad esposizioni sulle tecniche di coltivazione della vite e sulla storia dell'industria vinicola nella regione. Qui è possibile prendere parte a degustazioni guidate da esperti e corsi per chi vuole approfondire le proprie conoscenze.
info utili: Museo del Vino in Viale Vittorio Veneto, 55, 50022 Greve in Chianti - 055 854 6404
Castellina in Chianti e il Museo Archeologico
Proseguiamo il nostro tour facendo tappa a Castellina in Chianti, paesino di origine etrusca situato sulla famosa Strada del Chianti, che offre molte attrazioni turistiche e culturali. Tra le sue vie acciottolate e i vicoli tortuosi si ammirano palazzi medievali e rinascimentali, chiese antiche e torri imponenti. Una delle chiese più importanti della città è la Chiesa di San Salvatore, costruita nel XII secolo e successivamente ampliata e decorata in stile gotico. Altra attrazione è la Fortezza del Girifalco, su una collina a pochi passi dal centro. Questa fortezza medievale è stata costruita nel XIII secolo per proteggere il territorio dalle invasioni nemiche. Oggi ospita un museo e offre una vista panoramica mozzafiato.
Da non perdere anche il Museo Archeologico del Chianti: una vasta collezione di reperti archeologici che raccontano la storia del territorio dalla preistoria all'epoca etrusca e romana. Ceramiche, oggetti in bronzo, monete e statue, tutti provenienti dal territorio circostante. In particolare, il museo è famoso per la sua collezione di urne cinerarie etrusche. La cittadina inoltre si trova all'interno del Parco Naturale della Val di Merse, un'area protetta che offre molte opportunità per escursioni a piedi e in bicicletta, con sentieri che si snodano tra boschi di querce e fiumi cristallini.
info utili: Museo Archeologico del Chianti in Piazza del Comune, 17, 53011 Castellina in Chianti SI. Tel. +39 0577 742090.
La Strada dei Castelli
Tra le bellezze da scoprire vi è senza dubbio La Strada dei Castelli del Chianti, un percorso affascinante che prende vita nel comune di Gaiole, in provincia di Siena, e si compone di sei itinerari contraddistinti tra loro da differenti colori. Ciascuno è facilmente percorribile a piedi e si caratterizza per la presenza di castelli di suggestiva bellezza. Uno su tutti è il Castello di Brolio, costruito in età longobarda e celebre location del film “Io ballo da sola”. Grazie alla sua posizione strategica, tra Firenze e Siena, fu luogo di continue battaglie, i cui segni sono visibili ancora oggi sulle facciate. Oggi è possibile mangiare presso la sua osteria e prendere parte a numerosi tour per visitare il Chianti. Altra tappa da non perdere il Castello di Meleto, sede dei monaci Benedettini nel XI secolo e teatro di guerre tra Guelfi e Ghibellini. Si assapora la sua incredibile atmosfera soggiornandovi o prendendo parte a degustazioni di vini e prodotti tipici. Anche il Castello di Tornano merita una visita. Splendida struttura medievale arroccata sulla cima di una collina, è ideale per rifocillarsi con degustazioni di Chianti Classico o prendere parte a una cooking class.
Informazioni utili:
Castello di Brolio: Località Madonna a Brolio, 53013 Gaiole In Chianti (SI).
Castello di Meleto: Località Castello di Meleto, 53013 Gaiole In Chianti (SI).
Castello di Tornano: Strada Provinciale 408 di Montevarchi, Km 20.2, 53013 Loc. Tornano, Gaiole in Chianti (SI).
Gaiole in Chianti
Tra i luoghi da non perdere a Gaiole in Chianti la Pieve di Spaltenna, una bellissima chiesa romanica situata sulle colline, risalente al XII secolo e famosa per le sue decorazioni in stile gotico. L'interno ospita molti affreschi tra cui una Madonna con Bambino di scuola senese.
Anche Badia a Coltibuono merita una visita. Si tratta di un'abbazia benedettina situata in una posizione panoramica, circondata da boschi, uliveti e vigneti. L'abbazia ospita oggi una rinomata azienda vinicola e un ristorante di tradizione toscana, con ingredienti locali e biologici, in una posizione incantevole con una vista mozzafiato.
Più a nord il già citato Castello di Meleto, fortezza medievale risalente al XIII secolo. Oggi una delle principali aziende vitivinicole della zona. Gli ospiti possono partecipare a degustazioni di vini e visite guidate dell'azienda, scoprendo il processo di produzione del vino e la storia dell’abbazia.
Infine, il Museo del Vino di Gaiole, all’interno del menzionato Castello di Brolio, offre ai visitatori un'esperienza unica per conoscere la storia della produzione del vino in Toscana. Il museo ospita una vasta collezione di attrezzi e macchinari utilizzati nella produzione del vino, nonché una sala degustazione per provare i pregiati vini.
Pieve di San Paolo in Rosso
Rimaniamo nel comune di Gaiole in Chianti per spostarci a Poggio di San Paolo e ammirare la splendida chiesa romanica, Pieve di San Paolo in Rosso. Risalente al XII secolo, si trova in una posizione panoramica sulla cima di una collina, circondata da ulivi, vigneti e boschi. La sua stupefacente bellezza risiede nella facciata romanica, con un magnifico portale con archivolto decorato con figure umane, animali e vegetali. All'interno preziosi affreschi risalenti al XIV secolo, che rappresentano scene della vita di Gesù e dei santi. Inoltre, la chiesa è famosa per ospitare un pregevole organo a canne del XVIII secolo, uno dei pochi rimasti in Toscana in ottime condizioni di conservazione.
Il Parco Sculture a Pievasciata
Aperto al pubblico nel 2004 a Pievasciata, Castelnuovo Berardenga, dai coniugi Giadrossi, il Parco Sculture del Chianti si estende su 7 ettari di bosco e presenta una mostra permanente di installazioni e sculture dislocate lungo un circuito di un chilometro, realizzate da artisti internazionali. Ciascun artista è stato invitato a realizzare un’opera che fosse il più integrata possibile con il paesaggio circostante. Il risultato è un connubio perfetto tra arte e natura: un museo a cielo aperto in cui la luce, gli alberi, i colori e i suoni sono parte integrante dell’esperienza artistica.
Passeggiando si può incontrare il Labirinto di Jeff Saward, l'Arcobaleno di Federica Marangoni, l'imponente scultura in vetro e acciaio del greco Costas Varotsos, le colorate mucche di Vincent Leow e altri sorprendenti capolavori. Molte opere sono interattive: si percorrono, si ascoltano o sono un punto di osservazione dal quale guardare il mondo circostante. Anche il piccolo paese di Pievasciata si è trasformato in Borgo d’Arte Contemporanea. Qui è possibile scovare dieci opere d’arte, tra cui i Peperoni Giganti e gli Struzzi Metropolitani di Yu Zhaoyang.
Informazioni utili S.P. 9, Loc. La Fornace 48/49. Tel. 0577 357151.
Montefioralle
Se il Chianti è rinomato per custodire alcuni dei borghi più belli della Toscana è anche merito della suggestiva Montefioralle, piccolo capolavoro architettonico che domina l’alta valle del fiume Greve e il crinale dei Monti del Chianti. Passeggiare per i suoi vicoli è un ristoro per l’anima e vi consigliamo di farlo dalla porta di accesso, ovvero la Porta dell’Orologio con vista panoramica d’eccezione. Proseguite poi verso la Chiesa di Santa Maria, risalente al XII secolo e caratterizzata da un bellissimo portale in pietra con decorazioni romaniche. All'interno affreschi e dipinti d’epoca. Montefioralle si è sviluppata nel corso dei secoli per anelli concentrici intorno al castello che domina il colle, mentre il centro abitato è racchiuso all’interno delle mura. Il Castello risale al X secolo e fu dimora di importanti famiglie toscane, mentre le mura medievali sono in gran parte intatte e costituiscono una delle principali attrazioni di questo borgo. Avventuratevi sopra le mura per godere di una splendida vista e scattare l’immancabile foto! Infine una visita alla Chiesa di Santo Stefano per ammirare la preziosa tavola ducentesca raffigurante la Madonna col Bambino del Maestro di Montefioralle e una Trinità fra quattro santi attribuita al Maestro dell’Epifania di Fiesole. Per una pausa rilassante, nella piazza principale bar e ristoranti per gustare qualche prelibatezza.
La Strada del vino e dell’olio
Una strada e mille assaggi nel territorio del Gallo Nero. Così si presenta uno degli itinerari più famosi della Toscana. Aziende vinicole e oleicole del Chianti Classico, strutture ricettive, ristoranti, artigiani sono, infatti, il minimo comune denominatore di un lungo itinerario davvero unico nel suo genere. Un percorso unico che si snoda per circa 200 chilometri e comprende numerosi comuni, tra cui Greve in Chianti, Castellina in Chianti, Radda in Chianti e Gaiole in Chianti. Lungo la strada, è possibile ammirare splendidi panorami delle colline toscane e visitare numerose cantine, degustare i vini e l'olio prodotti localmente.
Da non perdere Villa Vignamaggio, un tempo dimora di Lisa Gherardini, la musa di Leonardo da Vinci che ispirò il celebre dipinto della Gioconda. La strada è qui da sempre, ma i suoi tesori crescono ogni giorno. Per scoprirli basta solo percorrerla. Il 15 dicembre 2008 la Strada del Vino e dell’Olio del Chianti Classico è diventata un’associazione nata per promuovere e valorizzare la “Strada” di ieri, ma soprattutto quella di oggi.
Radda in Chianti
Last but not least non può mancare una visita a Radda in Chianti. Il borgo sorge su una collina a 530 mtslm ed è caratterizzato da stretti vicoli lastricati, case in pietra e antiche chiese. Uno dei luoghi più suggestivi del centro storico è la Piazza del Castello, dove si trova il Palazzo del Podestà, risalente al XIV secolo, e la Torre del Cassero, un'antica torre difensiva che offre una vista panoramica.
Da non perdere La Casa del Chianti Classico, all’interno dell’antico convento di Santa Maria al Prato. Questo spazio offre proposte dedicate al vino e alla cultura del territorio, attraverso un percorso sensoriale e informativo da poter svolgere presso il bistrot Al Convento. Spazi per esposizioni, corsi di cucina e una terrazza sulle colline del Chianti sono solo alcune delle proposte di questo luogo dell’accoglienza enoculturale.
Informazioni utili: Casa Chianti Classico in circonvallazione Santa Maria, 18, 53017 Radda in Chianti SI. Tel +39 0577 738187.
ph credit Rossana Viola
Una due-giorni di festa promossa dal Consorzio della Vernaccia nel centro storico di San Gimignano per scoprire attraverso degustazioni, master class, convegni, cene gourmet e party ogni sfumatura della celebre Vernaccia che per l’occasione viene ridenominata Regina Ribelle. Ribelle perché in una regione dominata da grandi vini rossi riesce a farsi strada e a spopolare tra appassionati e non solo.
Una prima edizione di un festival che punta a coinvolgere in diverse modalità: dalle più conosciute - master class e percorso degustazione dove si incontrano i produttori - ma anche party con dj set nell’affascinante Rocca di Montestaffoli e spettacolo teatrale nel Chiostro Sant’Agostino, immancabile la cena di Gala.
Un programma ricco che coinvolge i luoghi più attrattivi del borgo toscano, ma anche i ristoranti che infatti propongono menù speciali dedicati alla Vernaccia. Da non perdere sabato e domenica in Piazza della Cisterna e Piazza delle Erbe i percorsi degustazione con i produttori.
Sabato 3 alle 19 alla Rocca di Montestaffoli aperitivo con dj set, mentre alle 19.30 lo spettacolo teatrale della Compagnia delle Seggiole nel Chiostro di Sant’Agostino, segue poi la cena di Gala. Alle 16.30 invece in Sala Dante il convegno L’Amor che de la vita cola.
Sabato e domenica alla Rocca di Montestaffoli dalle 11 alle 18 la Master Class “Storia di abbinamenti della Vernaccia di San Gimignano”, si chiude l’evento in Piazza Duomo domenica alle 18.30.
San Gimignano – maggiori info, programma dettagliato, prenotazioni e costi > reginaribelle.it
L'evento organizzato dalle famiglie produttrici di GENERAZIONE SANGIOVESE offre la possibilità di conoscere e poterne degustare i propri vini in abbinamento ai sapori toscani.
Ospitato alla Fattoria di Doccia, all'interno del suo splendido giardino, vede la presenza di Azienda Agricola Perelli, Azienda Agricola La Collina, Podere il Castello e ovviamente Fattoria di Doccia.
Si degustano tutti i loro prodotti, si conoscono direttamente i produttori e si assiste ad un focus tecnico degli enologi Filippo Mazzorana e Dario Parenti.
La location, il giardino di un antico casale, rende magica, leggera e piacevole una serata all'insegna della curiosità e del buon vino.
dalle 19.30 allle 23
VIA DI DOCCIA 29/30 - Pontassieve - 0571 1729495 - www.generazionesangiovese.it
Per prenotazioni su Eventbrite
Metti che uno voglia imparare il Chianti Classico. Proprio così. Ecco, un suggerimento è immergersi nella storia di un'azienda di questa denominazione, un'azienda media come dimensioni, concentrata sul Sangiovese, vitigno principe di questo storico e celebre vino toscano, senza farsi distrarre da altre etichette con diverse combinazioni di vini cugini prodotti con metodi e disciplinari diversi.
Un luogo perfetto per affrontare questa esperienza e farsi una solida base di conoscenza del Chianti Classico è un'azienda come la Sala del Torriano a Montefiridolfi: qui troviamo quel concentrato di cose decisive per avvicinarsi alla scoperta di questo vino senza distrazioni: una proprietà agricola storica, vigneti splendidi, la cantina di produzione e un'accoglienza agrituristica contenuta ma molto tipica.
Siamo a 20 minuti da Firenze, nel territorio di San Casciano. Di proprietà di Francesco Rossi Ferrini (figlio del celebre medico fiorentino padre dell’ematologia) ha nel tempo intrecciato le storie di due cantine: la Sala e il Torriano. La seconda era l'azienda storica della famiglia materna acquistata dal nonno nel 1937. Nel 2010 ai 22 ettari originari si è aggiunta La Sala e oggi complessivamente si contano 75 ettari totali costituiti da boschi, 3000 piante di ulivi e 34 ettari di vigneti di cui oltre l’80% coltivato a uve sangiovese, mentre il restante 20% vede sia merlot e cabernet sauvignon, sia varietà autoctone come colorino e pugnitello. L’età media dei vigneti è di circa 15 anni.
La differenza tra i due terreni e vigneti offre una discreta scelta nella creazione in cantina dei blend.
Schematicamente si può dire che i vini da La Sala sono più minerali e freschi, quelli del Torriano maggiormente strutturati e dai colori più intensi. Microclimi diversi marcano una forte identità territoriale e regalano notevole equilibrio ed eleganza. Nel 2017 ha iniziato la conversione al biologico, conclusasi nel 2020.
Equilibrio è la parola chiave che emerge da una verticale delle loro annate, sia Chianti Classico docg (2014, 15 e 16) che nella Gran Selezione (la 2018 ci è rimasta nel cuore). Equilibrio che è la cifra di questa azienda e di questi vini dove acidità, territorialità, frutto imboccano un percorso di serena affermazione che ogni anno promette di regalarci qualche sensazione in più, al costo anche di rinunciare a farsi vino come accaduto nel 2017 quando Ferrini, non convinto dalla vendemmia, decise di non fare uscire l’annata.
Lo staff conta su Stefano Di Blasi, consulente esterno dal 2010; Ovidio Mugnaini, enologo ed agronomo interno, Elena Zanasi al marketing.
Si apprezzano l’etichetta della Gran Selezione, della Grappa e del Vin Santo realizzate dall’artista toscano Silvano Campeggi, “Nano” (Firenze 1923 – 2018).
Da sottolineare per i nostri lettori il bel Agriturismo a 700 metri da Montefiridolfi, nel punto più alto della strada panoramica che dal Castello di Bibbione porta a Tignanello. 4 appartamenti in stile toscano, natura incontaminata, piscina, visita alla cantina, degustazioni, per un soggiorno nella campagna toscana, a pochi km dalla città.
www.iltorriano.it
Prodotti, le schede tecniche dei principali vini
Sono 5 vini rossi: Chianti Classico Annata, Chianti Classico Riserva, Chianti Classico Gran Selezione, Rosso di Toscana Igt 70% Merlot e 30% Cabernet Sauvignon e Rosso di Toscana Igt 100% pugnitello, oltre a l'Olio Extravergine di Oliva Chianti Classico Dop Biologico.
Chianti Classico Docg
Uve: 95% sangiovese e 5% merlot
Altitudine: 200-310 metri sopra il livello del mare
Suolo: alberese, galestro e massiccio del Chianti
Sistema di allevamento in vigna: 5.000 ceppi ad ettaro a cordone speronato
Resa per ettaro: 50 qli ad ettaro
Periodo di vendemmia: merlot metà settembre, sangiovese metà ottobre, raccolta a mano
Vinificazione: diraspatura e soffice pigiatura. Macerazione breve, massimo una settimana, in acciaio a temperature controllate e non superiori ai 25°C.
Affinamento in cantina: 14 mesi suddividendo la massa, ovvero 50% in botte da 38 Hl di rovere francese, 50% in piccoli serbatoi di acciaio a temperatura controllata
Affinamento in bottiglia: dai 6 ai 12 mesi
Caratteristiche organolettiche: rosso rubino intenso con riflessi violacei.
Sorprendentemente intenso e invitante, con un bouquet di piccoli frutti rossi maturi, prugna, scorza di bergamotto e sentori floreali, violetta e sambuco.
In bocca è avvolgente e fresco, con armonia riporta al palato tutti quei profumi tipici del sangiovese apprezzati al naso. Intenso e di facile beva allo stesso tempo. Finale morbido e piacevole grazie a un tannino maturo e delicato, senza spigolosità. Media struttura.
Numero bottiglie prodotte: 30000
Prezzo alla cantina: 15 €
Chianti Classico Riserva Docg
Uve: sangiovese 90% e cabernet sauvignon 10%
Altitudine: 200-310 metri sul livello del mare
Suolo: alberese, galestro e macigno del Chianti
Sistema di allevamento in vigna: 5.000 ceppi ad ettaro a cordone speronato
Resa per ettaro: 45 qli ad ettaro
Periodo di vendemmia: sangiovese metà ottobre. Cabernet seconda metà di ottobre. Raccolta a mano.
Vinificazione: macerazione per tre settimane a temperature controllate attorno ai 30°C. Utilizzo delle tecniche di follatura, delestage per avere un’estrazione completa della ricchezza polifenolica delle uve.
Affinamento in cantina: 18 mesi in botte da 38hl. di rovere francese.
Affinamento in bottiglia: 12 mesi in bottiglia
Caratteristiche organolettiche: vino di un colore rubino profondo, al naso si presenta con una fitta e intensa trama di profumi floreali e speziati, scorza di bergamotto, pepe nero, cuoio, tanta frutta a bacca rossa e nera e un finale avvolgente con note balsamiche di menta ed eucalipto. Al palato regala la stessa complessità aromatica esaltandola con una piacevole mineralità e con tannini fitti, morbidi e maturi.
Numero bottiglie prodotte: 10000
Prezzo alla cantina: 26 €
Chianti Classico Gran Selezione Docg
Uve: 100% sangiovese selezionate da un singolo vigneto di 1,5 ettari.
Altitudine: 310 metri sul livello del mare
Suolo: alberese, galestro e macigno del Chianti
Sistema di allevamento in vigna: 5000 ceppi ad ettaro a cordone speronato
Resa per ettaro: 40 q.li
Periodo di vendemmia: metà ottobre. Raccolta a mano
Vinificazione: utilizzo di lieviti indigeni per la fermentazione che dura circa due settimane. Macerazione per tre settimane a temperature controllate non superiori ai 25°C.
Affinamento in cantina: lungo affinamento di 30 mesi in una singola botte di rovere francese non tostata da 38hl.
Affinamento in bottiglia: dai 6 ai 12 mesi
Caratteristiche organolettiche: vino di un colore rubino brillante, ricco bouquet al naso di amarena matura, sottobosco, rosa canina, prugne, scorza di bergamotto e marmellata di more. Intenso e morbido allo stesso tempo, grazie a tannini maturi che avvolgono delicatamente il palato. Vino che esalta le caratteristiche del sangiovese, con una grande struttura e facilità di beva.
Finale lungo, sapido e speziato.
Numero bottiglie prodotte: 5000
Prezzo alla cantina: 41
www.lasala.it
A pochi km da Siena, il suggestivo borgo di Vagliagli si trasforma per un giorno nella metà ideale per gli amanti del buon vino.
Domenica 17 dalle 11 alle 19 le cantine del territorio sono protagoniste con il proprio stand dove presentano i loro vini.
Cantine protagoniste: Aiola, Bindi Sergardi, Belvedere, Borgo Scopeto, Cantalici, Castello di Selvole, Dievole, Oliviera, Complicità, Scheggiolla, Terra di Seta, Valiano, Vallepicciola.
Non solo vino, ma anche street food con piatti della tradizione e sapori che richiamano le eccellenze del territorio. Ad esempio A man from Chianti con sua ape-pizza, oltre a lampredotto e/o trippa all’aglione in coni fatti con un impasto di grani antichi. La giornata è scandita dalla musica dal vivo di Power Key 5tet, tra note soul e funky.
Nel fine settimana di sabato 16 e domenica 17 molte cantine del territorio si aprono a visite e degustazioni, inoltre Camminando a Quercegrossa organizza, per domenica 17, due escursioni alla scoperta degli scorci più belli del territorio, fra vigne e olivete. I percorsi sono due: uno lungo (7,5km) partenza ore 9.30 da Piazza Vittorio Emanuele e un altro breve (5km) partenza 10.30 sempre da Piazza Vittorio Emanuele. Per info camminandoquercegrossa@gmail.com
Fotografi amatoriali e professionisti possono partecipare al contest fotografico lanciato dall’Associazione per la giornata del 17/09. Le foto scattate devono pervenire a vino@vagliagli.it: quelle che maggiormente sanno cogliere e raccontare lo spirito della festa e del borgo di Vagliagli sono poi esposte nelle cantine e i vincitori ricevono in premio una selezione di vini dei produttori locali.
Vagliagli (Piazza Vittorio Emanuele) - dalle 11 alle 19 - ingresso 15 euro a persona, che equivalgono a dei token da utilizzare per degustare il vino o per lo street food - www.vagliagli.com – vino@vagliagli.com
La 97esima edizione della Festa dell’Uva di Impruneta presenta un ricco programma di eventi tra arte, cultura, sport, enogastronomia, artigianato, vendita prodotti del territorio. Un settembre di eventi per grandi e piccoli. Un cammino che porta fino all'esplosione della festa con la sfilata-spettacolo preparata dai quattro rioni in scena domenica 1 ottobre. Il trofeo in palio è stato disegnato da Andrea Pesci della fornace Pesci Giorgio e Figli di Impruneta, un’elegante opera d’arte realizzata in argilla (la coppa presentata è ancora in fase di ultimazione) alta circa 50cm. Sulla base della stessa raffigurati i simboli del Comune di Impruneta: la pigna, gli aghi di pino e lo stemma comunale. Nella parte più alta un tema che richiama Bacco e l’uva, seguito dai quattro stemmi rionali. È la Festa dell’Uva più antica d’Italia e rappresenta uno spettacolo in grado di richiamare ogni anno migliaia di persone in piazza del Buondelmonti, nel cuore del paese.
PROGRAMMA:
Sabato 30: ore 19-23.30 - Prove generali della Festa dell’Uva. Ingresso gratuito.
Domenica 1° ottobre 97ª FESTA DELL’UVA IN P.ZZA BUONDELMONTI
Ore 14.30 - Esibizione della Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Impruneta. Ore 15 - Saluti del Presidente dell'Ente Festa Filippo Venturi e del Sindaco Riccardo Lazzerini.Ore 15.30 - Sfilata/Spettacolo dei quattro Rioni: Fornaci, Pallò, Sant’Antonio, Sante Marie. A seguire: Premiazione della 42° “Vetrina dell’Uva”, Premiazione Gara di solidarietà fra i Rioni per le Donazioni di Sangue, Premiazione del Rione Vincente.
Lunedì 2 ottobre Ore 20.30 - L’Ente Festa dell’Uva di Impruneta come riconoscimento a tutti coloro che si sono impegnati offre il “Brindisi delle Camiciole”.
Sabato 7 ottobre ore 20 Cena in piazza Buondelmonti del Rione vincitore della 97° Festa dell’Uva.
Impruneta – info e programma festadelluvaimpruneta.it/
Ristrutturato e arredato conservandone la storia e dandogli nuova freschezza, il ristorante LE FONTICINE ci accoglie in un’atmosfera tradizionale, intima, semplice ed elegante.
Alex, il nuovo proprietario e lo Chef Diego Babboni, vogliono riportarlo alle gloriose origini, inserendosi nell’agenda dei fiorentini e sulla mappa di chi viene da fuori. Il team è animato da passione per la storia locale, come traspare dall’attenta ricerca e cura dei dettagli. Prodotti stagionali selezionati dal vicino Mercato Centrale, e da fattorie e piccoli produttori toscani. Alcune specialità: Salumi e di Formaggi Biologici Toscani, pasta fresca e secondi interpretati con gusto e leggerezza. Poi c’è la Bistecca alla Fiorentina, che si sceglie fra le migliori lombate di pregiata Scottona di femmine di meno di 24 mesi, cotta sul carbone di castagno, cipresso e quercia sulla griglia. Per addentrarci al meglio in questo locale abbiamo incontrato lo chef Diego…
La Vostra cucina spiegata con poche parole semplici a chi non vi conosce…
Ci troviamo in un ristorante storico fiorentino, la tradizione è in tutti i piatti proposti con accurata selezione degli ingredienti. Una delle nostre particolarità è la cottura della carne sul carbone di legna, dentro un camino in bella vista come del resto la cucina.
Il vostro “piatto forte”…
Abbiamo selezionato una carne di manzo Scottona Frisona con frollatura di 30 giorni finita nella nostra cella a vista. Poi accendiamo il camino e la prepariamo al sangue per assaporarla al meglio e accompagnarla da una vasta scelta di etichette di vino.
Il piatto più difficile da realizzare, ma di maggior soddisfazione.
Un risotto al chianti e crema di pecorino. Per avere un sapore deciso e nello stesso tempo armonioso dobbiamo avere attenzione nelle dosi e dare equilibrio e un gusto bilanciato così da accontentare tutti i palati. La giusta cottura del riso chiude il piatto.
La pietanza che preferite lavorare.
Non ho preferenze, provo soddisfazione a creare nuove ricette, rivisitare le vecchie e dare vita a piatti originali.
Un ingrediente o un piatto sopravvalutato?
La buona alimentazione non può essere sopravvalutata.
Un ingrediente o un piatto sottovalutato?
Le zuppe fredde e calde. Nelle altre culture e nazioni vengo consumate di più.
In breve, fateci venire l’acquolina in bocca, raccontandoci i piatti salienti del menù di stagione…
Carpaccio di carciofi con parmigiano; Pappardella al cinghiale; Petto d’anatra spadellato con agrumi e cannella.
A cena a Firenze o in Toscana da un altro Chef… Chi?
Al 588 da chef Andrea Perini che è stato anche la mia migliore spalla nel mio vecchio ristorante in Chianti: la Fornace di Meleto presente su tutte le guide, sulla strada per arrivare al castello di Meleto a Gaiole in Chianti.
RISTORANTE LE FONTICINE
via Nazionale, 79r - 055 19973479 - info@ristorantelefonticine.com
Su firenzespettacolo.it/store biglietti a condizioni speciali
Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, il principale appuntamento dei produttori di vino italiano, si prepara alla XII edizione, per la prima volta a BolognaFiere. L’evento di FIVI - Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, offre al pubblico la possibilità di conoscere, assaggiare e acquistare il vino artigianale e di qualità, rispettoso del paesaggio e dell'ambiente, di 1000 produttori provenienti da tutte le regioni italiane.
Accanto a loro, un folto gruppo di olivicoltori indipendenti soci della FIOI - Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti e alcune delegazioni di Vignaioli europei delle associazioni nazionali appartenenti a CEVI - Confédération Européenne des Vignerons Indépendants.
Facile da raggiungere sia in auto che con i mezzi pubblici, la fiera di Bologna fornisce al pubblico gli iconici carrelli del Mercato FIVI: i visitatori li utilizzano per trasportare le bottiglie comprate fino al parcheggio e restituirli direttamente. Per chi, invece, preferisce farsi recapitare il vino direttamente a casa, è attivo un servizio di spedizioni.
Da non perdere le quattro masterclass su altrettanti vitigni autoctoni di primo piano, realizzate in collaborazione con ALMA - La scuola internazionale di cucina italiana. Nei 30mila mq della mostra-mercato, distribuiti su quattro padiglioni, non manca un’ampia area food. I biglietti di ingresso sono disponibili in prevendita su mercatodeivini.it. Chi effettua l’acquisto online usufruisce di un ingresso dedicato e accede così più rapidamente alla manifestazione.
Nell’occasione annunciati i vincitori del Premio “Leonildo Pieropan” 2023, in memoria di uno dei pionieri di FIVI, e del nuovo premio “Vignaiolo come noi”.
Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti è patrocinato dal Comune di Bologna e gode del supporto di Confcommercio Ascom Bologna.
Bologna Fiere – sab e dom 11-19, lun 11-17 – ingresso giornaliero 25 euro (online) 30 euro (in loco), 2 giorni 40 euro (online) 50 euro (in loco), 3 giorni 60 euro (online) 70 euro (in loco), ridotto: Soci Ais, Fisar, Onav, Aies, Aspi, Assosommelier, Scuola Europea Sommelier, Slow Food – mercatodeivini.it
Il 1 Dicembre 2023 a Firenze all’Istituto degl’Innocenti in piazza SS Annunziata 12, nello splendido Salone Brunelleschi un grande evento del mondo del vino, per far conoscere le specificità del Chianti Colli Fiorentini.
Una giornata dedicata al Vino di Firenze con l’intento di approfondirne la conoscenza, attraverso degustazioni e l’incontro e scambio di informazioni con i singoli produttori.
L’evento è organizzato dal Consorzio Chianti Colli Fiorentini in collaborazione con la Fondazione Istituto degli Innocenti Ets.
Il pubblico dalle ore 14,30 alle 20,00 può degustare più di 50 vini prodotti nel territorio del Chianti Colli Fiorentini. I produttori hanno l’occasione di presentare i Chianti Colli Fiorentini d’annata, le Riserve del Chianti Colli Fiorentini sia quelle correnti sia quelle di annate più vecchie, alcuni interessantissimi Vinsanti e dei particolari vini IGT rossi prodotti nello stesso territorio Chianti Colli Fiorentini.
Per partecipare alla degustazione è richiesta un’offerta minima pari a € 10,00 a persona che sarà devoluta alla Fondazione Istituto degli Innocenti Ets per sostenere le diverse attività di accoglienza ed educazione per bambini e famiglie in difficoltà.
Per prenotarsi https://bit.ly/ChiantiColliFiorentini
In alto i calici! Il Consorzio Chianti Classico festeggia insieme alla città di Firenze i suoi primi 100 anni!
Cento anni fa dopo la sua costituzione a Radda in Chianti, il Consorzio Chianti Classico stabilì i suoi uffici nello storico palazzo Uguccioni in Piazza della Signoria, a Firenze. Oggi, in un’occasione eccezionale, la sede storica del Consorzio riprende i suoi antichi panni, per condividere con tutta la cittadinanza cosa è oggi il vino Chianti Classico.
PROGRAMMA
Sono 9 appuntamenti che animano il fine settimana da venerdì 10 a domenica 12 maggio, presentando i volti più attuali della denominazione, tra cui: 5 incontri con altrettanti chef stellati di Firenze, che presentano alcune delle loro creazioni in abbinamento al vino del Gallo Nero insieme a Leonardo Romanelli; 1 abbinamento musicale tra grandi pezzi della storia del rock e annate di Chianti Classico, con la conduzione di Filippo Bartolotta; infine largo ai giovani, con 2 momenti dedicati ai Giovani Galli Neri, cioè a quei produttori under 40 che oggi raccolgono il testimone delle generazioni precedenti e si proiettano verso il futuro, con la moderazione di Simone Staffler (Falstaff).
Venerdì 10 maggio
Ore 18:30 – 19:30 Vito Mollica per i 100 del Gallo Nero - Degustazioni di Chianti Classico in abbinamento ai piatti della Stella Michelin Vito Mollica (Ristorante Atto, Firenze), con la conduzione di Leonardo Romanelli.
Sabato 11 maggio
11:30 – 12:30 Ariel Hagen per i 100 del Gallo Nero. Degustazioni di Chianti Classico in abbinamento ai piatti della Stella Michelin Ariel Hagen (Ristorante Saporium, Firenze). Conduce Leonardo Romanelli.
15 – 16:30 Giovani Galli Neri: 6 produttori di Chianti Classico nati dopo il 1984 incontrano i loro coetanei in un incontro-degustazione moderato da Simone Staffler (Falstaff).
17 – 18 Rocco de Santis per i 100 del Gallo Nero. Degustazioni di Chianti Classico in abbinamento ai piatti del due Stella Michelin Rocco De Santis (Ristorante Santa Elisabetta, Firenze). Conduce Leonardo Romanelli.
18:30 – 19:30 Back in Black... Rooster! Degustazione rock: Dodici Chianti Classico dagli anni ’60 a oggi ripercorrono la storia del rock. Conduce Filippo Bartolotta.
Domenica 12 maggio
11:30 – 12:30 Claudio Mengoni per i 100 del Gallo Nero. Degustazioni di Chianti Classico in abbinamento ai piatti della Stella Michelin Claudio Mengoni (Ristorante Borgo San Jacopo, Firenze). Conduce Leonardo Romanelli.
15 – 16:30 Giovani Galli Neri: 6 produttori di Chianti Classico nati dopo il 1984 incontrano i loro coetanei in un incontro-degustazione moderato da Simone Staffler (Falstaff).
17 – 18 Chianti Classico Century. Assaggio di 6 vini nel corso di un racconto tra teatro e musica degli ultimi 100 anni del Consorzio e del mondo, insieme a Leonardo Romanelli e a Dimitri Frosali.
18:30 – 19:30 Niccolò Palumbo per i 100 del Gallo Nero. Degustazioni di Chianti Classico in abbinamento ai piatti della Stella Michelin Niccolò Palumbo (Ristorante Paca, Prato). Conduce Leonardo Romanelli.
PER INFO E REGISTRAZIONI CLICCA QUI
Inoltre, per tutto il fine settimana, è possibile brindare ai primi 100 anni del Consorzio nell’esclusivo calice del Centenario (fino a esaurimento scorte).
Martedì 14 maggio
Nel giorno della ricorrenza della sottoscrizione del patto fondativo tra i produttori del Chianti Classico, un Convegno nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze. Al centro il legame profondo del vino con il suo territorio di origine, con il paesaggio culturale e la sostenibilità. Intervengono, oltre alle istituzioni regionali e locali, esponenti del mondo scientifico e rappresentanti di altre significative denominazioni, quali lo Champagne, il Porto, l’Oregon, il Barolo, la Borgogna.
Al convegno segue una cena di gala presso uno dei luoghi della cultura per eccellenza della città, il Teatro della Pergola di Firenze, con la partecipazione degli associati, stampa selezionata, e rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private coinvolte.
Info chianticlassico.com